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Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha chiesto agli "amici britannici" di non abbandonare l'Ue perché altrimenti "si aprirà un periodo di incertezza nell'Ue e nel mondo". Ma se la Brexit dovesse materializzarsi, "l'Ue non sarebbe in pericolo di vita e il percorso di integrazione continuerebbe, anzi verrebbe aumentato". Junker ha concluso: "abbiamo affrontato molte crisi non ne abbiamo bisogno di un'altra".

E' ondata pro-Brexit anche secondo Ipsos-Mori, il piu' importante istituto demoscopico britannico rimasto fino a ieri a indicare un vantaggio del fronte filo-Ue in vista del referendum del 23 giugno. La svolta arriva oggi, riferisce l'Evening Standard online, con un nuovo sondaggio telefonico che ribalta i dati e accredita allo schieramento del no all'Europa (Leave) sei punti di vantaggio su quello del si' (Remain): 53% a 47.

Una vittoria del 'si' al referendum britannico sulla Brexit sarebbe "una catastrofe", la "peggiore notizia in termini economici" ha avvertito il premier uscente spagnolo Mariano Rajoy, che si è detto però fiducioso che i britannici "alla fine voteranno per restare in Europa". Una uscita di Londra sarebbe "una catastrofe per l'economia britannica ma anche per quelle europee". Rajoy ha ricordato fra l'altro che la Spagna riceve ogni anno 15 mln di turisti dal Regno Unito e che sono 400mila i britannici che vi risiedono.

Un'eventuale 'Brexit' rappresenta un rischio per la crescita dell'Eurozona. Lo dice ripetutamente la Bce nel suo bollettino, secondo cui "i rischi al ribasso sono ancora connessi all'andamento dell'economia mondiale, all'imminente referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea e ad altri rischi geopolitici". La stessa crescita inglese "è potenzialmente limitata dall'incertezza circa il referendum". Le ultime stime della Bce danno una crescita dell'1,6% nel 2016 e dell'1,7% nel 2017 e nel 2018.

Il quantitative easing della Bce sta aiutando l'economia e un "ulteriore stimolo" dovrebbe provenire dalle misure ancora da attuare. Tuttavia il consiglio direttivo "seguirà con attenzione l'evoluzione delle prospettive per la stabilità dei prezzi e, se necessario per il conseguimento del suo obiettivo, agirà ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del suo mandato". Lo scrive la Bce nel bollettino economico.

Un voto a favore della 'Brexit' nel referendum del 23 giugno rischia di innescare "ripercussioni negative" sull'economia globale, e rappresenta la maggiore minaccia alla stabilità finanziaria britannica, ma potenzialmente anche a quella mondiale, con il potenziale di un "acuto" deprezzamento della sterlina. A ribadire l'allarme, rinforzandolo, è la Banca d'Inghilterra, che a una settimana dal voto ha lasciato i tassi fermi.

Sarebbero 400 infatti, secondo il quotidiano il Tempo che cita fonti dell’Antiterrorismo, i lupi solitari potenzialmente attivi sul nostro territorio, che vengono “attenzionati” dalle Forze dell’Ordine. Tra questi ci sono italiani convertiti, immigrati di seconda generazione, foreign fighters o combattenti ritornati sul suolo nazionale. Soggetti che si sono radicalizzati non solo su internet ma anche grazie a contatti personali con estremisti espulsi dall’Italia o foreign fighters, all’inserimento in gruppi etnici a forte componente islamica, alla frequentazioni di luoghi di aggregazione islamica non autorizzati e permeabili alla propaganda estremista, oppure negli ambienti carcerari. Tutti soggetti che, secondo i nostri servizi di sicurezza, vengono incitati dai gruppi jihadisti, tramite “la diffusione di testi o elaborati tradotti nella nostra lingua”, sia a raggiungere i territori del Califfato in Siria o in Iraq, sia ad agire come lupi solitari nel proprio Paese, “adottando un codice comportamentale improntato a segretezza e cautela”.

La strage di Orlando e l’attacco di ieri notte a Parigi, avvenuto, inoltre, in una fase di massima allerta legata allo svolgimento dei campionati europei di calcio, dimostra quindi come l’universo jihadista sia sempre meno controllabile e come il pericolo sia diventato sempre più interno e radicato in casa nostra. Una nuova sfida che impone ai servizi di sicurezza di tutto il mondo un cambio di strategia per fermare il terrore.

“Un nuovo tipo di terrorismo che comprende atti di violenza casuali che possono essere in parte ispirati dallo Stato islamico, ma non sono in alcun modo diretti dai leader del gruppo”. E cosi che il New Tork Times tirando le somme della sparatoria che nella notte di domenica ha provocato 49 morti nel club gay Pulse, ad Orlando, in Florida, descrive la nuova minaccia che l’intelligence statunitense ed europea si trovano a dover fronteggiare.

Non più gruppi organizzati, ma singoli individui, con una buona dose di instabilità mentale, che si radicalizzano autonomamente, in breve tempo, soprattutto attraverso il web. Omar Mateen, infatti, è stato descritto dalla sua famiglia come un uomo non particolarmente religioso. Eppure, nella notte di domenica, ad Orlando, si è trasformato in un soldato del Califfato, non avendo, apparentemente, alcun contatto con cellule dell’organizzazione terroristica.

Intanto nella Francia blindata per l'allerta terrorismo e l'Euro 2016 una nuova agghiacciante spedizione di morte viene firmata col nome del Califfato. Un uomo poi neutralizzato dalle forze speciali ha brutalmente ucciso un ufficiale di polizia e si è poi barricato nella casa di quest'ultimo prendendo in ostaggio la compagna, poi ritrovata morta, e il figlio di tre anni della coppia. Larossi Abballa, il killer, era sotto inchiesta della magistratura per collegamento con una filiera di jihadisti collegata alla Siria e il suo telefono era controllato.

L'indagine è stata affidata alla procura antiterrorismo. "Era un combattente dell'Isis": la rivendicazione è arrivata a tarda notte attraverso l'Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato, citata dal Site, la società che monitora le attività online delle organizzazioni jihadiste. E secondo una fonte giudiziaria citata da Le Monde, l'inchiesta è stata affidata all'antiterrorismo per tre motivi fondamentali: l'"obiettivo'' (la polizia), il 'modus operandi' dell'assalitore e le "parole da lui pronunciate" durante il negoziato con le teste di cuoio del Raid. Prima ancora della rivendicazione dell'Isis, l'uomo avrebbe infatti dichiarato agli agenti di agire per conto dei terroristi dello Stato islamico.

Un terzo individuo è stato fermato nell'ambito dell'inchiesta sull'uccisione di una coppia di funzionari di polizia a Magnanville, nell'hinterland di Parigi: è quanto riferiscono fonti vicine al dossier. In precedenza erano stati fermati già due individui che sarebbero"vicini" a Larossi Aballa, ma "non sono suoi familiari".

Questa mattina il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha promesso che lo Stato francese farà in modo che eventuali "complici" di Larossi Aballa "non siano nelle condizioni di nuocere".

"Ci saranno delle espulsioni, certi individui non possono più restare sul territorio nazionale": lo ha detto il premier francese Manuel Valls dopo l'uccisione di una coppia di poliziotti rivendicata dall'Isis nell'hinterland di Parigi. "La Francia viene attaccata per i suoi valori e la sua democrazia", ha aggiunto il premier. Mentre il responsabile dell'Interno, Bernard Cazeneuve, promette che lo Stato farà in modo che eventuali "complici" di Larossi Aballa "non siano nelle condizioni di nuocere"

Intorno a mezzanotte, dopo il definitivo fallimento delle trattative, le forze speciali hanno lanciato il blitz uccidendo il killer e ritrovando il corpo senza vita della donna. Mentre sono riusciti a trarre in salvo il piccolo indenne. Il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha espresso "infinita tristezza" per l'accaduto e ha reso omaggio al "sangue freddo" delle forze speciali. Il dramma si è consumato poco prima delle 20:30 quando al momento di tornare nella sua casa di Magnanville, nel dipartimento delle Yvelines, l'ufficiale di 42 anni (presso il commissariato di Les Mureaux) viene brutalmente ucciso da nove colpi di pugnale. Il killer accede poi all'interno dell'abitazione della vittima e prende in ostaggio la compagna - anch'essa funzionaria di polizia segretaria nel commissariato di Mantes-la-Jolie - e il figlioletto di tre anni. Le forze dell'ordine arrivano sul posto.

Cominciano le trattative per convincere l'omicida ad arrendersi, ma lui è asserragliato all'interno, prima non risponde, poi, secondo le fonti, dichiara di essere dello Stato islamico. Il quartiere viene blindato, gli abitanti fatti uscire dalle loro abitazioni, tagliati luce e gas. Verso mezzanotte, due forti detonazioni e il definitivo assalto delle teste di cuoio del Raid, le stesse che intervenirono all'Hyper Cacher nel gennaio del 2015. Secondo fonti citate da Bfm-Tv, durante il blitz, l'uomo ha aperto il fuoco contro gli agenti, il che gli ha indotti ad ucciderlo per legittima difesa.

Poi la macabra scoperta del corpo senza vita della donna. Salvo solo il bimbo, "sotto choc ma indenne", come riferito dal procuratore della Repubblica di Versailles, Vincent Lescloum. Nessuna comunicazione al momento sull'identità del killer. E' stata invece convocata per stamattina all'Eliseo una riunione d'urgenza per fare il punto della situazione. Cazeneuve è inoltre atteso nei commissariati di Mureaux e Magnanville, dove prestavano servizio i due poliziotti uccisi.

Il portavoce del governo francese, Stephane Le Foll, ha confermato che l'uccisione questa notte di una coppia di poliziotti alla periferia di Parigi è "un'azione terroristica".

Il killer che ha ucciso questa notte una coppia di poliziotti nella banlieue di Parigi ed è stato poi abbattuto dalle teste di cuoio era un francese. Si chiamava Larossi Abballa, aveva 25 anni ed abitava a Mantes-la-Jolie, poco lontano dal luogo dell'assassinio dei due agenti. Secondo quanto si apprende dai media francesi era già stato condannato, nel 2013, insieme con altre 7 persone, per aver partecipato all'invio di jihadisti in Pakistan.

La compagna del poliziotto ucciso nei pressi di Parigi dal jihadista Larossi Abballa è stata ritrovata morta con "una ferita da taglio al collo". Lo riferiscono fonti dell'inchiesta. La donna aveva 36 anni ed era segretaria d'amministrazione nel commissariato di Mantes-la-Jolie, a due chilometri dal luogo dell'attacco.

All'Eliseo è stata convocata una riunione di crisi in seguito all'uccisione della coppia di poliziotti. Alla riunione partecipano il presidente Francois Hollande, il primo ministro Manuel Valls, i ministri degli Interni, Bernard Cazeneuve, e della Giustizia, Jean-Jacques Urvoas.

"E' un atto incontestabilmente terroristico": ha detto il presidente francese Francois Hollande. Intervenuto a una riunione della Banca Mondiale e dell'Ocse sulla lotta alla corruzione, ha aggiunto che i due sono stati "vigliaccamente assassinati": "dobbiamo agire insieme - ha aggiunto - la lotta al terrorismo non riguarda un solo paese, deve coinvolgere tutti in un'azione internazionale decisa, una sorveglianza di questi individui".

 

 

Cinquanta morti e 53 feriti in un club gay di Orlando in Florida, dove un 29enne di origini afgane ha fatto irruzione e sparato con un'arma da guerra; poi è stato ucciso dalla polizia. Veglie in tutti gli Stati Uniti per ricordare le vittime.

Per la strage di Orlando sono indagate altre persone: lo ha detto il procuratore federale."C'è un'indagine penale su altre persone in connessione con la sparatoria nel club", ha detto.

Omar Mateen, è un trentenne americano, di origine afghane. Secondo il padre, il movente della strage è l'odio contro i gay. "Il movente religioso non c'entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato", ha detto Mir Seddique. "Siamo scioccati come il resto dell'America", ha aggiunto. Trump rilancia il bando per i musulmani e chiede le dimissioni di Obama.

Qualche ora dopo la strage, è arrivata anche la rivendicazione dello Stato Islamico attraverso l'Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato, riferisce il Site: il killer della strage di Orlando "era un combattente dell'Isis". Nel testo della rivendicazione riportato dalla direttrice del Site Rita Katz in un tweet si legge che una fonte ha detto all'agenzia Amaq: "L'attacco che ha preso di mira il gay club di Orlando, in Florida, e che ha provocato 100 tra morti e feriti, è stato compiuto da un combattente dello Stato islamico".

Ed emerge che il killer Omar Mateen pregava in moschea tre, quattro volte a settimana e prendeva parte alle cerimonie serali, recentemente anche con il figlio piccolo.  "Finita la preghiera - afferma l'imam - se ne andava, non socializzava con nessuno. Non è mai sembrato un violento".

Intanto il giorno dopo il massacro, emergono le prime critiche all'Fbi in quanto, nonostante Mateen fosse stato interrogato tre volte, due nel 2013 e una nel 2014, per sospetti legami al terrorismo, ha potuto comunque acquistare legalmente un fucile e una pistola la settimana scorsa.

La rivendicazione arriva dall'emittente ufficiale del gruppo jihadista, radio Al-Bayan. Ieri la notizia era stata data dall'agenzia di stampa Amaq, vicina all'Isis. Il killer del Pulse nightclub di Orlando, Omar Mateen, era "uno dei soldati del Califfato in America", ribadisce al-Bayan, l'organo di propaganda ufficiale dell'Isis in lingua inglese, secondo quanto riferito da Site.

Intanto è destinato a salire il bilancio delle vittime della peggiore strage nella storia degli Stati Uniti. Lo sostengono i medici, mentre stanno venendo comunicate le identità delle 50 persone decedute nella sparatoria. Tra le vittime del killer Omar Mateen, 29 anni, combattente jihadista, 15 hanno un'età compresa tra i 20 e i 50 anni e sono state pubblicamente identificate. Ci sono 53 persone in condizioni critiche. La maggior parte dei feriti è stata portata all'Orlando Regional Medical Centre, dove il chirurgo Mike Cheatham ha avvertito: "Penso che vedremo salire il bilancio delle vittime".

Il più giovane tra le vittime finora identificate è il 20enne Luis Omar Ocasio-Capo. Il più anziano invece aveva 50 anni e si chiamava Franky Jimmy Dejesus Velazquez. Secondo le indagini, il killer di origine afghana ha telefonato alla polizia proclamando la sua fedeltà allo Stato islamico prima di aprire il fuoco sulla folla. Il presidente degli Stati Uniti lo ha definitico come un "atto di odio". Più di 300 persone erano all'interno delm club quando Mateen ha iniziato a sparare poco dopo le 2 di notte (ora locale). L'uomo è stato ucciso in uno scontro a fuoco con gli agenti della Swat intorno alle 5 di mattina. Circa 39 persone sono morte all'interno del locale mentre 11 sono decedute in ospedale.

"Abbiamo una stretta al cuore, perché l'odio e la cattiveria di un singolo sono costate oltre 50 vite". Lo ha detto Angela Merkel commentando la strage di Orlando a margine delle consultazioni governative Cina-Germania a Pechino.

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