''Il presidente di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa e' stato ricevuto dal ministro della Difesa Mario Mauro. Durante l'incontro, svoltosi presso la sede del dicastero di via XX Settembre, La Russa oltre a rinnovare la ''propria gratitudine per quanto i nostri uomini in divisa fanno tutti i giorni sia sul nostro territorio sia nelle missioni internazionali di pace'' ha chiesto al ministro della Difesa di ''farsi latore presso la Presidenza del Consiglio, della richiesta di Fratelli d'Italia e sua personale, affinche' si intraprendano tutte le iniziative possibili per risolvere la questione dei due maro' Salvatore Girone e Massimiliano Latorre trattenuti in India oramai da troppo tempo''. In particolare che ''la vicenda venga trattata non solo sotto l'aspetto giuridico-diplomatico ma anche come questione prioritaria di dignita' nazionale. ''Per il buon esito della vicenda - ha riaffermato La Russa - e' necessario che tutto il 'sistema Italia', anche attraverso manifestazioni e iniziative, faccia di piu'. Un ruolo fondamentale lo svolgono le organizzazioni internazionali presso le quali il nostro governo deve rivolgersi con forza affinche' si interessino delle sorti dei nostri due fucilieri di Marina''. Il ministro della Difesa ha confermato a La Russa che si fara' carico della richiesta
“Ballarò”, condotto da Giovanni Floris su Rai 3, ha privilegiato scientificamente la sinistra. Non è soltanto un dato ideologico o tematico, frutto del legittimo orientamento politico del conduttore, ma è un fatto constatabile analizzando le appartenenze partitiche e culturali di politici, giornalisti e intellettuali ospiti della trasmissione. E tutto questo si scontra con le norme che dettano pluralismo e par condicio nelle trasmissioni del servizio pubblico radiotelevisivo. Questi sono i contenuti dell’interrogazione presentata dal presidente del gruppo parlamentare del Pdl, Renato Brunetta, in commissione di Vigilanza Rai, nella quale si chiede “quali iniziative tempestive (i vertici della Rai, ndr) intendano prendere per garantire il rispetto del pluralismo nell’informazione all’interno dei programmi di approfondimento politico del servizio pubblico radiotelevisivo”. Nell’interrogazione si evidenzia che nelle 40 puntate di “Ballarò”, dall’11 settembre 2012 al 25 giugno 2013, si sono contati 307 ospiti, così suddivisi: 146 politici, 77 giornalisti, 84 tra intellettuali e imprenditori, con “un netto sbilanciamento” a sinistra. Questo vale per i politici. “Centro-sinistra e sinistra: Pd 45, ministri governo Letta/Pd 4, Sel 4, Idv 3, Movimento Arancione 2, Rivoluzione Civile 2, Api/centro democratico 4, Cgil 5, Fiom 6. Totale 75. Centro-destra : Pdl 38, ministri governo Letta/Pdl 1, Lega Nord 4, Fratelli d’Italia 2, Lavoro e Libertà 1. Totale 46. Centro: Lista Civica 2, Futuro e Libertà 3, Udc2, Governo Monti 13. Totale: 20”. Per i giornalisti. “Tra gli ospiti più ricorrenti della trasmissione condotta da Floris, spiccano: Massimo Giannini, vicedirettore di “Repubblica” con 8 presenze, Paolo Mieli, presidente di Rizzoli Libri, con 7 presenze, Antonio Polito, già direttore del dalemiano “Riformista” e quindi senatore del Partito democratico, oggi al “Corriere”, con 5 presenze a pari merito di Alessandro Sallusti, direttore del “Giornale”; Concita De Gregorio, inviata di “Repubblica” già direttrice dell’Unità, oggi candidata da Gubitosi a un programma sulla Rai, con 4 presenze”. Quanto a magistrati e giuristi, ecco gli ospiti elencati nell’interrogazione: “Pietro Grasso, procuratore antimafia, poi candidato nel Partito democratico come capolista al Senato, dov’è presidente eletto da sinistra e M5S, Piercamillo Davigo, giudice di Cassazione, già componente del pool di “mani pulite” e avverso alle proposte in tema di giustizia del centrodestra, Antonio Ingroia, al tempo magistrato in trasferta in Guatemala, pm dei processi contro Dell’Utri, poi leader di Rivoluzione civile, Pietro Onida, ex presidente Corte costituzionale, nel 2010 candidato alle primarie del centrosinistra per le elezioni del sindaco di Milano”. Conclude Brunetta: “E’eclatante la sproporzione e la palese violazione della par condicio che determina un evidente privilegio dato alla sinistra da Floris con un apprezzabile 62 per cento a favore della sinistra contro il 38 per cento lasciato al centro-destra”.
'Vogliamo riavviare i negoziati di pace il prima possibile, senza - ha detto Netanyahu - nessun ostacolo. Dobbiamo metterci in una capanna e cercar di porre fine a questo conflitto tra palestinesi e israeliani. Questo e' il nostro obiettivo. Questo e' lo sforzo del segretario di stato John Kerry, che io penso abbia il sostegno consistente e costante da parte dell'Europa e sono sicuro che l'Italia dara' il suo supporto''. Netanyahu ha poi detto che Israele sta fronteggiando nella regione ''sfide significative alla sicurezza''. Per questo ha citato come la prima immediata quella degli Hezbollah ''che e' una delle preminenti organizzazioni terroristiche del nostro tempo'' Organizzazione che ''ora sta partecipando al macello di civili siriani con il regime di Assad''. Netanyahu ha poi detto che e' importante che ''l'Europa designi Hezbollah come organizzazione terroristica.Se Hezbollah non e' un'organizzazione terroristica - ha aggiunto - non so che cosa sia un'organizzazione terroristica''. Il premier israeliano ha poi sottolineato che c'e' un interesse comune con l'Italia sul fatto che l'Iran ''non sviluppi armi nucleari o capacita' di armi nucleari'' e per questo ha sollecitato che siano aumentate le sanzioni ''perche' questa e' l'unica cosa che puo' procurre risultati se accompagnata con una credibile minaccia militare''.Intanto Il premier Enrico Letta e' giunto allo Yad Vashem, il museo dell'olocausto di Gerusalemme. ''Sono onorato di essere qui''. Al suo arrivo il premier, accolto dal direttore del museo, ha salutato Hanna Weiss, sopravvissuta di Auschwitz.
"La shoah è una ferita aperta che squarcia la terra di Gerusalemme e ci ci riguarderà per sempre. L'antisemitismo è un cancro dell'umanità e una minaccia la pace di tutti i popoli". Lo ha detto il premier Enrico Letta a Gerusalemme citando il cardinal Martini che disse 'non basta essere contro bisogna essere per il popolo ebraico'.
"Non dobbiamo e non vogliamo mai abbassare la guardia" soprattutto "in un momento in cui si affacciano i germi dell'antisemitismo nella nostra amata Europa". Lo ha detto il premier Enrico Letta, al termine della visita al memoriale dell'olocausto a Gerusalemme.
"Le nostre relazioni bilaterali sono al loro massimo": lo ha detto il premier Enrico Letta incontrando il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. "E' un rapporto importante non solo per la cultura, ma anche perché vogliamo imparare da voi sulla creazione delle start up e sulle aziende innovative", ha affermato ancora Letta. "Pace, pace". Così il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha salutato in italiano il collega Enrico Letta al termine dell'incontro con la stampa. A sua volta Letta ha risposto con le stesse parole.
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