Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Giovedì, 25 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:197 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:683 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:719 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:868 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1446 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1565 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1383 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1553 Crotone

Il ministro Daniela Santanchè ha partecipato alla riunione informale dei ministri del Turismo dell’Unione europea. Un incontro che, riferisce il ministro, è stato improntato al rafforzamento della cooperazione e all’adattamento delle politiche settoriali e in cui si sono definiti i pilastri sui quali fondare la crescita e lo sviluppo del comparto che, nel 2019, a livello europeo, ha visto coinvolte complessivamente quasi 21 milioni di persone rappresentando il 5% del valore aggiunto totale lordo.

Al centro della riunione, la prima dell’era post-Covid, temi come resilienza, sostenibilità – nelle sue varie declinazioni –, digitalizzazione e innovazione, miglioramento delle competenze professionali, tutti affrontati in un clima di fattiva e proficua collaborazione.

“Questa ministeriale sul turismo ha offerto l’opportunità di scambiare opinioni e affrontare temi cruciali per il futuro del turismo. Uno su tutti la sostenibilità ambientale ed economica, ma anche sociale, che è imprescindibile – in queste sue tre forme – per garantire la prosperità dell’industria. Un altro tema qualificante è stato quello del turismo come strumento di scambio, crescita e formazione, nonché come mezzo di dialogo, partecipazione e finanche di diplomazia; una riflessione di estrema attualità visto il contesto geopolitico che stiamo attraversando. Il turismo può essere un elemento prezioso e strategico, in questo momento complesso” ha commentato il ministro Santanchè, che prosegue: “Le discussioni affrontate sono state importanti e in linea con la nostra visione strategica. È quindi fondamentale continuare a mantenere alta la discussione a livello europeo affinché il turismo non sia lasciato marginale, ma diventi sempre più protagonista e veicolo di interscambio. In linea con questo obiettivo, il mio ministero sta organizzando il primo forum internazionale che metterà in luce, appunto, la trasversalità del turismo – che in Italia vogliamo rendere assoluto punto di forza e prima leva economica della Nazione”.

I contenuti dei lavori dei ministri sono stati sintetizzati nella Dichiarazione di Palma “Il percorso verso la sostenibilità sociale del turismo nella UE” adottata a conclusione della riunione.

Fonti  Ministero del Turismo

"Giggetto al Portico d’Ottavia", icona della tradizione gastronomica giudaico-romanesca, compie 100 anni e ha invitato tutta la “città eterna” a celebrare questo importantissimo anniversario. La festa, nell’ambito della quale è stato possibile assistere alla master class sulla preparazione dei famosi “carciofi alla giudia” e ascoltare le canzoni romane, si è svolta lunedì scorso.

La storia dell’autentico ristorante inizia dopo la Prima Guerra Mondiale al Ghetto ebraico, nel cuore pulsante di uno dei quartieri più antichi di Roma, quando Luigi Ceccarelli, noto come "Giggetto", e sua moglie Ines decisero di acquistare una vecchia osteria. Oggi da Giggetto si è già arrivati alla terza generazione. Un tuffo nella storia culinaria: un viaggio alla “città eterna” è incompleto senza una visita al "Giggetto". È il luogo ideale dove immergersi nella cultura e nella storia di Roma attraverso la sua straordinaria cucina. “Nel 1923 la comunità locale era molto forte e molto unità. Pur non essendo della religione ebraica, mio nonno, grazie alla sua ottima reputazione, è stato ben accolto al Ghetto in quell’epoca”, spiega Marco Ceccarelli, nipote del fondatore e co-proprietario del locale, “I suoi primi clienti erano i fagottari che si portavano da mangiare da casa. La gente era molto esigente e l’oste era molto disponibile. Mio nonno era una persona affabile e aveva pure il vino buono. Mia nonna invece era la grande risparmiatrice. Durante la Seconda guerra mondiale, all’epoca fascista, loro hanno salvato tantissimi ebrei. Mia nonna sapeva cucinare molto bene, mio nonno veniva dalla Ciociaria ed era un grande intenditore di vino. Hanno unito le due forze e le due capacità e si sono dedicati ai piatti tradizionali e alla cucina ebraica-romana. In quell’epoca qui al Ghetto c’erano tantissime osterie ma loro si distinguevano sia per la buona cucina che per il vino buono. Dopo un secolo, cerchiamo di farlo anche noi nonostante le sfide che affrontiamo.

La vera essenza di Giggetto risiede, naturalmente, nei suoi piatti. Sin dal 1923, questo luogo divenne celebre per la sua cucina ricca di sapori genuini e il calore dell'accoglienza romana. Con duecento coperti interni e 120 all'aperto, Giggetto offre il delizioso vino di Frascati e le prelibate pietanze preparate con tanta cura, tra tutte, gli ineguagliabili "carciofi alla giudia" e il baccalà di altissima qualità.

L'accoglienza calorosa e familiare del personale contribuisce a rendere l'esperienza ancora più speciale, facendo sentire i clienti come a casa. "La nostra clientela è principalmente composta da romani, affiancati dai turisti italiani, soprattutto provenienti dal Nord", spiega Claudio Ceccarelli. "La vera prova del nostro DNA ci è stata fornita durante la pandemia: quando abbiamo riaperto dopo il lockdown, abbiamo lavorato intensamente, ma senza stranieri, e quei pochi presenti erano residenti a Roma. Continuiamo a proporre la cucina romana e abbiamo clienti che ci dicono: “Qui veniva mio nonno”. Questo dice tutto!"

Qualche statistica interessante: nel weekend il locale riesce a ospitare fino a mille di persone; durante la settimana: 200-300 coperti al giorno; enorme consumo dei carciofi: 300 unità al giorno. Ma qual è il segreto della longevità di Giggetto? Affrontando le guerre, la pandemia, le crisi finanziarie ed energetiche i proprietari di Giggetto hanno sempre saputo attirare l'attenzione di notabili, artisti, personaggi storici, soprattutto dei romani comuni e dei turisti, rendendolo il locale un luogo dove il passato si fonde armoniosamente con il presente.

Nel corso degli anni i proprietari di Giggetto hanno dedotto “una formula vincente” che funziona perfettamente da oramai 100 anni e si basa su: presenza dei proprietari 7 giorni alla settimana; il rispetto della tradizione (le ricette sono sempre le stesse tramandate da Luigi (Giggetto) Ceccarelli); il personale fedele che fa parte della famiglia allargata, con camerieri che lavorano al locale da oltre mezzo secolo; attenzione verso la qualità dei prodotti: per esempio, il Giggetto è l’unico ristorante a Roma che ordina il baccalà direttamente dall’Islanda e punta sui produttori piccoli, come il guanciale della Valnerina, per sostenere le realtà locali; mantenimento del giusto equilibrio tra prezzo e qualità nonostante l’aumento dei prezzi.

“La nostra forza è quella di essere qui sempre presenti. Non siamo quei ristoratori che non ci sono mai. Come mio padre siamo maniacali nella cura nel nostro locale. Mio padre mi diceva: “Ricordati bene, compri i prodotti di qualità perché così già stai al 50%. E se poi dopo la cucini bene, hai fatto il massimo. E poi se le cose vanno male non ti affacciare a vedere gli altri perché non è la colpa degli altri, ma la colpa è tua”, spiega Claudio Ceccarelli, che aggiunge: “I prezzi per le nostre materie sono raddoppiati e per mantenere la stessa qualità abbiamo fatto una via di mezzo, un aggiustamento del 15%”.

Ad Maioram “Da Giggetto”!

Fra le tante forme di prestito personale che è possibile richiedere, una delle più note è sicuramente la cessione del quinto, una forma di finanziamento rivolta a due specifiche categorie di persone: pensionati e lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati). Nel primo caso si parla più specificamente di cessione del quinto sulla pensione, mentre nel secondo caso di caso di cessione del quinto sullo stipendio, oggetto di questo articolo.

Questa particolare tipologia di prestito è una forma di prestito non finalizzato. Ciò significa che il richiedente può utilizzare la somma ricevuta nel modo che ritiene più opportuno.

La curiosa denominazione di questo finanziamento deriva dal fatto che chi ha contratto il debito lo rimborsa mensilmente con una trattenuta in busta paga che non può superare il 20% (ovvero un quinto) dello stipendio netto.

Nella pratica la rata mensile stabilita per contratto viene pagata dall’azienda (privata o pubblica) tramite una trattenuta sullo stipendio. Questa caratteristica rende la cessione del quinto un prestito che ha un profilo di rischio inferiore rispetto ad altri.

Cessione del quinto sullo stipendio: chi può richiederla?

Come per qualsiasi tipo di prestito a titolo oneroso, sono diversi i requisiti necessari per la richiesta di una cessione del quinto.

Per quanto riguarda i requisiti anagrafici, è sempre necessario essere maggiorenni, mentre per l’età massima possono esserci differenze fra una banca e l’altra. Di norma i limiti massimi vanno dai 75 agli 81 anni.

Altri requisiti necessari sono l’essere residenti nel territorio italiano e titolari di un reddito certo e documentabile. Infine, è necessario essere dipendenti di Amministrazioni statali, pubbliche e parapubbliche oppure di società private con almeno 16 dipendenti (S.p.A., S.r.l., S.c.a.r.l., Enti, Fondazioni, Onlus).

Quanto è possibile richiedere con la cessione del quinto e quale può essere la durata del prestito?

Anche in questo caso potrebbe esserci qualche differenza fra un istituto bancario e l’altro, ma in linea generale l’importo massimo che essi concedono ammonta a 75.000 euro (che peraltro è il limite massimo previsto per i prestiti personali dal Decreto Legislativo 141 del 13 agosto 2010). Per quanto concerne la durata del prestito di solito si va dai 24 a i 120 mesi.

A chi richiedere la cessione del quinto sullo stipendio?

Tutti gli istituti bancari prevedono la possibilità di richiedere questa tipologia di finanziamento. Per avere un’idea dell’impegno che andremo ad assumerci per tutta la durata del prestito, le banche mettono a disposizione sui loro portali dei simulatori con i quali è possibile effettuare una prova che, a seconda dell’importo richiesto, permette di conoscere anticipatamente quale sarà l’importo della rate mensile, il numero di rate nonché il TAN (Tasso Annuo Nominale) e il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).

Il TAEG è un indicatore che riveste un’importanza fondamentale quando si richiede un qualsiasi tipo di finanziamento e non soltanto una cessione del quinto, è infatti un indice che mostra percentualmente il costo effettivo di un prestito perché oltre agli interessi – che sono il costo più rilevante dei finanziamenti – prende in considerazione anche tutte le altre spese. Il TAEG è quindi molto utile anche per confrontare le varie proposte di finanziamento di istituti diversi.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI