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È in fase di ultimazione un modello 3D ad alta definizione della facciata, del tetto di copertura, del quarto cortile e di metà della galleria centrale del Cannocchiale della Reggia di Caserta. Il progetto è stato realizzato grazie a una donazione della Micron Foundation, che si pone l’obiettivo di arricchire la vita della comunità anche attraverso iniziative che promuovono l’inclusione e abilitano opportunità eque per tutti.

L'iniziativa è finalizzata ad incrementare l'accessibilità e l'inclusività del Museo, anche per i non vedenti, nell'ambito di una più ampia progettazione relativa alla fruizione ampliata del proprio patrimonio e al superamento delle barriere culturali, cognitive e psicosensoriali nei luoghi della cultura. Non soltanto le persone con disabilità visiva potranno conoscere parte della Reggia di Caserta attraverso il tatto, ma tutti potranno vivere un’esperienza di visita più completa.

Il rilievo strumentale e tridimensionale della Reggia di Caserta è stato realizzato con tecnologia laser scanner. Questa tecnologia consente l’acquisizione dei dati che descrivono la geometria del manufatto architettonico con un elevato grado di precisione. Essa, quindi, permette di rilevare la cosiddetta “Nuvola di Punti - Point Cloud” che restituisce una serie di informazioni, coordinate metriche, con precisione millimetrica anche a distanze elevate. Oltre a ciò, la strumentazione utilizzata rileva il "valore di riflettanza". Esso conduce a una restituzione non solo tridimensionale del modello in scala, ma anche di identificare la sua consistenza materica. In questo modo ogni superficie viene descritta sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo. Ad integrazione della fase di rilievo metrico, è stato effettuato anche il rilievo fotografico.
 
Tramite l’utilizzo di software dedicati, le singole scansioni, effettuate da differenti punti (stazioni di rilievo), sono state unite in un unico sistema di riferimento cartesiano senza alterazione dei dati geometrici. Si è giunti così alla generazione del modello 3D, visualizzabile grazie agli oltre 9 miliardi di punti che hanno costituito la nuvola di punti complessiva e alla generazione di superfici tridimensionali. Le nuvole di punti del fabbricato, poi, sono state sottoposte ad azioni di restituzione grafica 2D. Si è, quindi, passati alla ricostruzione delle piante, sezioni e prospetti in modo vettoriale. L'ultima fase di modellazione 3D è stata realizzata con software che permettono la definizione geometrica dell'architettura e la "scultura digitale" per orpelli, decorazioni, conchiglie, foglie e capitelli.

Successivamente, grazie a una pianta tattile munita di sensori, sarà possibile scoprire anche la distribuzione degli ambienti interni. Tali sensori, disposti in corrispondenza degli Appartamenti Reali, dello Scalone, della Cappella Palatina e nel Teatro di Corte, saranno attivabili con un tocco, che darà il via all'audiodescrizione degli spazi. Il modello 3D della Reggia di Caserta sarà parte dei percorsi tattili permanenti che l'Istituto museale metterà a disposizione dei suoi visitatori.
 
Il 30 settembre si terrà la presentazione riservata alla stampa.
Dalla sua fondazione nel 1999, la Micron Foundation ha supportato con oltre 150 milioni di dollari le comunità dove i dipendenti di Micron vivono e lavorano tramite iniziative filantropiche ed attività di volontariato. I programmi di donazione da parte della Foundation ed i programmi aziendali di donazione da parte di Micron rientrano nell’organizzazione Micron Gives i cui finanziamenti, programmi e impegno nel volontariato si concentrano sulla promozione dell’educazione scientifica ed ingegneristica e sulla risposta ai bisogni umani fondamentali. 

 

 

Il 20 ottobre si terrà un incontro di approfondimento sull'avviso pubblico per la valorizzazione delle serre borboniche della Reggia di Caserta.
Con la pubblicazione avvenuta nell'agosto scorso del primo bando dedicato al recupero in chiave culturale e produttiva delle serre borboniche, che mira a coinvolgere partner privati, continua il percorso di valorizzazione degli spazi della Reggia di Caserta in un’ottica di sviluppo sostenibile, circolarità e impresa attiva. Alla Reggia di Caserta ci sarà, infatti, un'occasione di conoscenza e sopralluogo per gli interessati a partecipare all’avviso che scadrà il 5 dicembre 2022.

Per le antiche serre borboniche della Reggia di Caserta è tempo di una vera e propria rivoluzione: la Direzione punta al loro recupero grazie al primo avviso pubblico di SEMI - Sviluppo e Meraviglia d’Impresa, non solo per renderle nuovamente fruibili ai tantissimi visitatori della Reggia di Caserta (nel solo mese di agosto sono state registrate 102.000 presenze, il numero più alto registrato dal 2014) ma anche per restituirgli quella funzione produttiva che le caratterizzava all’epoca borbonica.

La Reggia di Caserta ospiterà il 20 ottobre un'iniziativa in presenza, per conoscere nel dettaglio gli elementi caratterizzanti e guardare da vicino l’area da riqualificare. L'appuntamento è pensato appositamente per approfondire e rispondere a eventuali dubbi dei soggetti interessati a sottoscrivere la manifestazione di interesse: da tutti gli operatori economici fortemente orientati al mondo della botanica, della floricoltura e delle scienze ambientali (florivivaisti, operatori economici del verde) ad architetti e progettisti del paesaggio, fino ad aziende del settore culturale che si occupano di mediazione, educazione, valorizzazione e restauro.

L’evento si pone come fondamentale incontro di approfondimento e conoscenza. La giornata sarà suddivisa in due momenti: la mattina sarà dedicata allo studio dell’avviso e dei dettagli tecnici. Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta, Marco d’Isanto, consulente per imprese e istituzioni culturali, e il team della Reggia di Caserta illustreranno le diverse caratteristiche dell’avviso, in particolare il valore e il ruolo del partenariato pubblico-privato, vero punto di forza dell’intero progetto di SEMI. Questa modalità di gestione, infatti, prevista dalla normativa (articolo 151 comma 3 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50), è già una buona prassi in diversi progetti già attivati dalla Reggia di Caserta, che da tempo punta sulla collaborazione tra pubblico e privato per la tutela, la salvaguardia e la promozione di specifiche aree e spazi del complesso vanvitelliano. Il pomeriggio invece, spazio al sopralluogo nel Giardino Inglese e nelle aree delle serre borboniche. Insieme ai tecnici della Reggia di Caserta sarà possibile osservare da vicino l’attuale situazione delle serre e valutare in loco i possibili interventi e utilizzi dello spazio da proporre nella manifestazione di interesse.

La giornata del 20 ottobre diventa così anche il momento ideale per attivare alleanze e collaborazioni nell’ottica della creazione di gruppi misti di lavoro che possano partecipare all’avviso come unico soggetto, soddisfacendo tutti i diversi requisiti specificati nel testo.  

 L’avviso pubblico: dettagli e finalità

L’avviso riguarda una vasta area a vocazione produttiva delle antiche serre borboniche: quasi 8000 mq che comprendono la serra borbonica in muratura, la serra a botte, quella del XIX secolo e quella moderna (XX secolo). La speciale forma di partenariato scelta permetterà di lavorare allo stesso tempo su processi di salvaguardia, recupero, manutenzione, gestione, produzione, apertura, fruizione, promozione, sperimentazione e ricerca: nei fatti, verrà promossa una valorizzazione completa del patrimonio culturale realizzata in concerto con la pubblica amministrazione. I soggetti che sceglieranno di partecipare avranno quindi diverse azioni da perseguire: dovranno costruire un rapporto stabile e strutturato con i centri di ricerca e le università, in particolar modo con i due poli già coinvolti nella valorizzazione e nella conservazione del Museo Verde della Reggia di Caserta, l’Università degli Studi di Bologna e l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dovranno prevedere un investimento finalizzato al restauro conservativo degli edifici e impegnarsi a co-progettare insieme alla direzione della Reggia di Caserta un piano di rilancio delle attività produttive. Per fare questo, la Reggia di Caserta metterà a disposizione i documenti di archivio e i cataloghi storici, in cui è possibile identificare moltissimi esemplari della collezione storica delle serre, come la collezione delle celebri camelie. Sempre all’interno dell’avviso è esplicitata anche la pianificazione di attività indirizzate ad incrementare la fruizione degli spazi, la divulgazione delle tematiche ambientali, la riproduzione del patrimonio vegetale storico, la diffusione del concetto di cura al fine promuovere la necessaria consapevolezza del complesso quanto mai attuale rapporto uomo-ambiente. Attività strettamente connesse a quelle di mediazione, educazione e animazione, che dovranno essere supportate da un piano strategico ben definito.

Reggia di Caserta e partenariato pubblico-privato: una scelta vincente

“La Reggia di Caserta, in un'ottica di sostenibilità legata agli obiettivi dell'Agenda 2030 e di promozione di tutte le forme di produzione di qualità, ha avviato un'intensa attività di collaborazione finalizzata alla valorizzazione del Complesso Vanvitelliano, del territorio regionale e nazionale e delle sue eccellenze in una logica di bene comune e responsabilità condivisa - ha dichiarato Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta - Il partenariato pubblico-privato può infatti essere un'occasione di arricchimento reciproco, in grado di creare connessioni tra i portatori di risorse e competenze e di generare senso di appartenenza e desiderio di prendersi cura del patrimonio culturale nazionale”.

Una scelta che la Reggia ha già testato per altri progetti, come ad esempio quello dedicato a “Oro Re”, il primo vino della Reggia di Caserta, prodotto da Tenuta Fontana nella vigna del Bosco di San Silvestro, di cui è stata presentata la prima bottiglia in occasione dello scorso Vinitaly. Lo stesso approccio si ritrova anche nella proficua collaborazione con la Cooperativa EVA, che grazie alle arance del Parco Reale ha creato la “Marmellata delle Regine” e altri prodotti in un’ottica no waste.

"Questa forma di partenariato è speciale perché punta a rivitalizzare il patrimonio culturale in modo nuovo - ha dichiarato Marco d’Isanto, consulente per imprese e istituzioni culturali - Grande valore è dato alla comunità e alle connessioni che si possono creare, in un’ottica di sussidiarietà orizzontale dove il bene pubblico interessa tutti, cittadini, comunità, istituzioni e soggetti privati”.

 

Nel cuore di Roma storica, alla Ass. Stampa Estera è stato presentato in una conferenza stampa, il progetto di restauro per oltre 80 milioni di euro di finanziamenti della Reggia di Caserta. Una vera e propria rivoluzione che non può essere fatta soltanto con Pnrr, Pon o Fesr. Ne è convinta Tiziana Maffei, direttore del Museo autonomo riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco secondo cui «serve una sensibilità diversa» perché «non è possibile soltanto fare gli sceriffi». Come sottolinea il direttore per preservare il complesso monumentale non bastano i fondi ma anche i cittadini devono fare la loro parte. Grandissima sarà l’attenzione per il «museo verde» costituito dal parco e dal giardino che si estende su una superficie di 123 ettari e che nel solo mese di aprile con la Reggia ha superato quota 95mila visitatori superando il mese di agosto 2021. Per parco e acquedotto Carolino sono stati stanziati 25 milioni del Pnrr (tra gli interventi previsti anche il recupero delle sorgenti del Fizzo e la messa in sicurezza del bosco di San Silvestro). Piccoli angoli di paradiso che rinasceranno con un progetto strutturato perché come Maffei precisa «la Reggia di Caserta non ha solo l’ambizione, ma nel suo dna una dimensione da istituzione europea» e «una storia da riscrivere». La grande mostra Un segnale chiaro arriva con la prima mostra prodotta dalla Reggia di Caserta in collaborazione con Opera Laboratori (società che gestisce i servizi aggiuntivi oltre che della residenza reale, tra gli altri, anche di Uffizi, Brera e Pompei). Dal 1° luglio al 16 ottobre «Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta», l’esposizione curata dalla stessa Tiziana Maffei insieme con Alberta Campitelli e Alessandro Cremona. Nelle Sale dell’Appartamento della Regina, affacciate sull’incomparabile vista del Parco Reale con la scenografica via d’acqua la mostra che con un taglio inedito racconterà la storia del giardino unendo ricerca scientifica e spettacolarità. Duecento opere tra dipinti, disegni, sculture, erbari, libri e oggetti d’arte e interpretazioni contemporanee mettono in gioco e in relazione sistemi di ville e giardini che attraversano e interessano tutta la penisola, dal Rinascimento ai primi anni dell’Ottocento. È in corso d’opera invece — documentato puntualmente sui social — lo scenografico restauro della Fontana di Diana e Atteone, per marcare ulteriormente questo nuovo corso. Uno dei tanti cantieri — che hanno visto all’opera nel 2021 ben 120 addetti – come quello del Teatro di Corte vanvitelliano la cui riapertura è prevista nel 2023, giusto in tempo per celebrare l’anniversario dei 250 anni dalla morte del grande architetto. Spazio anche all’enogastronomia con «Oro Re» il primo vino prodotto nella Vigna della Reggia di Caserta e presentato all’ultimo Vinitaly. Alle prime mille bottiglie di Pallagrello bianco prodotte quest’anno seguiranno altre 3 mila di Pallagrello rosso nel 2023. E al cinema, non solo con residenza reale a fare da set per innumerevoli film, ma con l’arrivo di due grandi produzioni: una francese e l’altra italiana.

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