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Due veglie per la verità

locandina arco della pace 23.5.15

Il 23 maggio scorso, nel cielo plumbeo di Milanoho partecipato a due veglie prima davanti all’Arco della Pace, la veglia delle Sentinelle in Piedi (a Milano siamo arrivati all’ottava veglia) e poi a quella presso la Basilica di Sant’Ambrogio alle ore 21, la veglia per i Cristiani perseguitati.È una coincidenza provvidenziale - scrive il direttore della NuovaBQ.it - quella che vede nello stesso giorno - oggi - la veglia di preghiera per i cristiani perseguitati, promossa dalla Conferenza episcopale italiana alla vigilia della Pentecoste, e la manifestazione nazionale delle Sentinelle in Piedi. Due cose diverse – la memoria dei cristiani perseguitati nel mondo e la protesta contro i disegni di legge sull’omofobia e sulle unioni civili – eppure unite da un filo rosso al punto che saranno tantissimi coloro che dalle piazze delle Sentinelle passeranno nelle chiese per unirsi in preghiera con tutti i cristiani”.(Riccardo Cascioli, Testimoni della verità, 23.5.15 LaNuovaBQ)

Infatti i milanesi hanno aderito in massa, già fin dalle venti un buon gruppetto attendava davanti al portone della Basilica, poi alle 21, le tre navate dell’artistico complesso architettonico erano strapiene di fedeli partecipanti alla Veglia presieduta da S.E. monsignor Pierantonio Tremolada, vescovo ausiliario e vicario episcopale per l’evangelizzazione e i sacramenti. In basilica si è pregato perché il Signore non abbandoni i suoi figli che in tante parti del mondo vengono uccisi e perseguitati a causa della loro fede. Si è pregato perché possa cessare la loro persecuzione. Ma si è pregato anche perché pure noi sappiamo essere fedeli testimoni di Gesù nel momento della prova; perché sappiamo imparare dalla testimonianza, umile quanto potente, di queste centinaia, migliaia di cristiani che preferiscono il martirio piuttosto che accettare di scendere a compromessi o addirittura a rinnegare Gesù.

“Ogni anno 100mila cristiani vengono assassinati a causa della loro fede, sono 273 al giorno, undici all’ora. E' un genocidio, ma nessuno si mobilita per fermarlo. Basterà, dunque, una sera di preghiera a spezzare questa invincibile catena di orrori e persecuzioni?”.(La veglia di pentecoste per i nuovi martiri, 23.5.15 LaNuovaBQ.it) Sempre sullo stesso quotidiano online l’ex sottosegretario Alfredo Mantovano, scrive:Secondo i dati forniti ad ACS-Aiuto alla Chiesa che Soffre dal patriarcato melchita di Damasco, almeno duemila cristiani sarebbero rimasti uccisi in quell’area dal 2011 ad oggi. La guerra ha distrutto più di cento chiese e costretto centinaia di migliaia di cristiani ad abbandonare il paese o a vivere in Siria nella condizione di rifugiati, cercando una pur minima tranquillità nelle regioni costiere o nella Valle dei Cristiani. L’ultimo nostro Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo documenta che i Cristiani rappresentano il gruppo religioso maggiormente discriminato e perseguitato: eppure sembriamo rassegnati e assuefatti di fronte all’orrore, nonostante il Santo Padre esorti a non abbandonare la preghiera per questi nostri fratelli della fede, oggi più numerosi che nei primi secoli della vita della Chiesa. La copertura mediatica, e quindi la sensibilità e la percezione della gravità della questione, restano quasi sempre circoscritte al momento immediatamente seguente a massacri, come quello di Garissa in Kenya. Ma i cristiani nel mondo sono perseguitati ogni giorno! E quindi ogni giorno devono essere nella nostra mente e nel nostro cuore”.(A. Mantovano, “Consolazione e fortezza ai perseguitati”, 23.5.15, LaNuovaBQ.it)

Infine, un’altra prova di testimonianza di verità, è stata quella delle Sentinelle in Piediche sabato si sono trovati a migliaia e migliaia in tante piazze italiane leggendo un libro. Per affermare che l’unica famiglia è quella naturale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; che abbiamo diritto di dirlo e di difenderlo senza per questo essere considerati omofobi. Un gesto semplice, pacifico, rispettoso di qualsiasi persona, che non richiede certo la forza e il coraggio dei nostri fratelli in Iraq, Siria, Nigeria, Pakistan, eppure anche qui da noi il clima si fa sempre più pesante e intimidatorio e sappiamo già che in tante città la veglia sarà disturbata e contestata dalle solite sigle del “bel mondo” Lgbt. Per quanto riguarda la veglia di Milano, davanti all'Arco della pace, c’eranoalcune centinaia di milanesi, qualche decina in meno rispetto alle altre veglie. Si sono ritrovati per testimoniare che un mondo migliore non può nascere senza l'amore di un uomo e di una donna, che fonda la famiglia. Dall'altra parte del monumento i soliti contestatori, un poco patetici, retaggio del mondo delle ideologie, quello delle urla e dell'odio, che ha rovinato gli Anni Settanta. In mezzo la solita polizia attenta, responsabile, encomiabile come sempre.

 

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