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Circa 120 miliziani jihadisti e qaedisti sono stati uccisi nei raid aerei

Gli Stati Uniti sono passati all'azione: aerei da combattimento, bombardieri e missili Tomahawk lanciati dalle navi che incrociano nella regione hanno colpito nel corso della notte obiettivi nel nord della Siria.

Un gruppo legato all'Isis ha rivendicato con un video il rapimento di un francese in Algeria e ha minacciato di ucciderlo entro 24 ore se la Francia non fermerà i raid contro i jihadisti in Iraq. Nel video si mostra l'ostaggi, Hervè Pierre Gourdel, che chiede al presidente Hollande di farlo uscire da questa situazione. Il gruppo jihadista algerino "Jund al-Khilafa" (I soldati del Califfato) che ha rivendicato il rapimento del cittadino francese, ha fatto professione di fedeltà all'Isis. 

Nel video si vedono due uomini seduti armati di kalashnikov e mascherati con in mezzo l'ostaggio francese. L'uomo dice di essere originario di Nizza e di essere una guida di montagna. Precisa di essere arrivato in Algeria sabato e di essere stato rapito domenica sera. La rivendicazione del gruppo armato giunge a poche ore dall'ultimo messaggio dell'Isis in cui si chiede di uccidere "i miscredenti americani e europei - soprattutto uno sporco francese". Il ministro degli esteri francese Laurent Fabius ha detto però che è escluso che la Francia ceda alle minacce di un gruppo terroristico".

Circa 120 miliziani jihadisti e qaedisti sono stati uccisi nei raid aerei condotti in Siria dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che fornisce un bilancio complessivo delle vittime della Jabhat an Nusra, ala qaedista siriana, e dello Stato Islamico

"Le forze militari Usa e delle Nazioni partner stanno conducendo azioni militari contro terroristi dell'Isis in Siria", ha reso noto il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby, aggiungendo che "poiché le operazioni sono in corso non siamo al momento in posizione di fornire altri dettagli". Tuttavia, altre fonti della difesa Usa hanno affermato che le "nazioni partner" che partecipano "in pieno" sono l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Giordania e il Baherein.

Alla coalizione si aggiungerà presto la Gran Bretagna. Il governo britannico è infatti pronto a compiere raid aerei in Iraq contro i jihadisti dell'Isis. E' quanto rivela il Daily Telegraph, che cita fonti all'interno del ministero della Difesa. Secondo il giornale, il premier David Cameron dovrebbe annunciare la partecipazione britannica nel corso della Assemblea generale dell'Onu a New York. Fonti del partito conservatore affermano inoltre che il premier convocherà il Parlamento questa settimana per approvare l'intervento militare.

I raid Usa contro le postazioni jihadiste sono stati avviati per prevenire "un imminente attacco contro gli Usa e gli interessi occidentali" pianificato da veterani di al Qaida, altresì conosciuti come il gruppo 'Khorasan'. Lo riferisce il comando centrale americano (Centcom) citato dalla Bbc.

il gruppo descritto dalla stampa americana come più pericoloso dello Stato Islamico - sono state colpite dai raid della coalizione. Il quotidiano panarabo al Hayat, sul suo sito Internet, precisa che i bombardamenti hanno colpito basi di Khorasana ovest di Aleppo. I raid aerei hanno poi centrato alcune postazioni dell'Isis nella provincia a maggioranza curda di Hasake, nel nord-est siriano. Lo riferiscono fonti concordanti e testimoni locali interpellati dall'ansa . Le fonti confermano quanto riferito in precedenza dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus).

In tutto questo l'aviazione di Damasco ha bombardato stamani il Libano a ridosso del confine tra i due Paesi contro postazioni di miliziani anti-regime arroccati sull'altopiano del Qalamun. Lo riferisce la tv al Manar del movimento Hezbollah, i cui miliziani jihadisti da due anni combattono attivamente in Siria a fianco delle forze di Damasco.

Il regime siriano ha poi confermato che Israele ha abbattuto un velivolo militare siriano sulle Alture occupate del Golan. Lo si apprende da un comunicato diffuso dalla tv di Stato siriana.

L'avvio dei raid contro lo Stato Islamico in Siria richiede il fermo consenso del governo di Damasco: lo afferma il ministero degli esteri russo.

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