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La Reggia di Caserta ha accolto il suo milionesimo visitatore del 2023. Per la prima volta dal 2000 (anno del Giubileo), il Complesso vanvitelliano taglia il traguardo del milione di ingressi in un anno.

Questa mattina Anselmo Merola, 52 anni, residente a Galliate in provincia di Novara ma originario di Curti nel Casertano, insieme alla moglie Erika, alla cognata Sonia, entrambe messicane, e alla figlia di nove anni, all'ingresso al Museo hanno trovato un'insolita accoglienza. Al personale entusiasta, si è aggiunta il direttore Tiziana Maffei che ha stretto la mano al visitatore, consegnandogli come riconoscimento un cofanetto contenente un abbonamento di coppia per condividere la cultura e un regalo personalizzabile per la costruzione di un'esperienza unica e indimenticabile al Museo.

Anselmo, operaio manutentore, è tornato per le festività natalizie al paese di origine. Solo pochi giorni, per poi fare ritorno a casa nel Novarese. Dopo un viaggio in auto di otto ore, ha scelto di venire alla Reggia di Caserta per rendere questo Natale più speciale, soprattutto per la piccola, per la prima volta nella sua vita al Complesso vanvitelliano. Il 25 dicembre, senza poter fare neanche il pranzo di Natale, la famiglia attraverserá nuovamente il bel Paese fino a Galliate per tornare al lavoro.

"Sono stato qui in molte occasioni da ragazzo, ho tanti ricordi che mi legano alla Reggia di Caserta - ha detto Anselmo - L'ultima volta sono venuto nel 2007, per il viaggio di nozze quando ho voluto far conoscere la Reggia a mia moglie, messicana. Oggi ho portato anche mia figlia e mia cognata che ne hanno sentito parlare da me tantissime volte ma che non erano mai state qui. Il mio posto preferito è il Giardino Inglese, così oggi, dopo tanto tempo, visiterò di nuovo il Parco reale. Sono fiero di quello che è la Reggia, a Novara parlo sempre con tutti di questo magico luogo. Per questo resto sempre aggiornato su ciò che accade, attraverso i social e internet. Anche se vivo lontano, il mio cuore è rimasto qui. E la Reggia è diventata ancora più bella. Siamo a Caserta solo per pochissimi giorni, ma una tappa in questa meraviglia non poteva mancare".

"E' un posto magnifico - ha affermato Erika, moglie di Anselmo - anni fa mi sono innamorata del Giardino Inglese e adesso abbiamo voluto portare mia sorella e nostra figlia. In messico non abbiamo un posto così. Sarà una bellissima giornata. Ci sono stata anni fa ma adesso la Reggia è molto più bella".

Anselmo e la sua famiglia questa mattina, intorno alle 10.30, hanno acquistato i titoli di accesso alla biglietteria di piazza Carlo di Borbone e mai avrebbero immaginato cosa stava per accadere. Al Cancello centrale ad attenderli c'era lo staff del Museo MiC e Ales e il personale di Opera laboratori, pronti a festeggiare il milionesimo visitatore. Anselmo, visibilmente emozionato, non ha nascosto l'orgoglio e la gioia. Tornerà in primavera per utilizzare i "premi" ricevuti questa mattina.

Lo staff della Reggia di Caserta, bene Unesco, si è impegnato negli ultimi anni con dedizione e passione al conseguimento di questo obiettivo.  "E' un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni da tutto il personale del Museo - ha detto il direttore Tiziana Maffei - Un traguardo raggiunto nonostante il contingentamento degli accessi deciso per garantire a tutti i nostri visitatori un'esperienza piacevole, di arricchimento culturale e personale e in sicurezza. Il Complesso vanvitelliano ha dimostrato di saper conciliare le esigenze di tutela e salvaguardia del patrimonio e quelle legate ai numerosi cantieri in corso con la fruizione museale. Continueremo a lavorare per fare ancora di più per questo luogo e questo territorio".

 

Fonte Reggia di Caserta

 

 

 

Nel settembre del 1973 la polizia segreta sovietica entra in possesso del manoscritto di Arcipelago GULag e il suo autore Alexsandr Solzenicyn ne autorizza la pubblicazione all’estero, lo pubblica una casa editrice francese, Seuil. La pubblicazione costerà al suo autore, premio Nobel per la letteratura nel 1970, l’esilio che si consumerà nel 1974, quando l’Arcipelago GULag verrà pubblicato in Italia, da Arnoldo Mondadori Editore. Nel mese di maggio, infatti, esce il primo volume, il secondo esce nel 1975, il terzo nel 1978. In Francia provoca un terremoto culturale nella sinistra. Jean-Paul Sartre, Louis Aragon, Romain Rolland rimasero traumatizzati. Alain Finkielkraut, nel volume L'identità infelice (Guanda, 2013) dice che «Nel '68 ci chiamavamo con orgoglio “compagni”, ma voleva dire soltanto (ormai lo sapevamo) che eravamo cittadini e non sudditi come un tempo, né sospetti come altrove. La lettura di Arcipelago Gulag ci insegnò quanto l'enormità del crimine fosse connessa all'ideologia, e questa rivelazione guarì molti di noi dall'arroganza intellettuale». In Italia le cose andarono molto diversamente, ma ci sarà occasione di riflessione nel 2024. Ma perché nonostante la presenza di decine di libri che parlavano del GULag, solo Solzenicyn ha successo? E’ Adriano Dell’Asta a dare una chiave di lettura interessante: «La pubblicazione dell’Arcipelago Gulag, nonostante il carattere evidentemente politico del testo, rese possibile il superamento di una dimensione riduttivamente politica della questione del totalitarismo. Il caso della Francia fu particolarmente significativo in tal senso anche grazie all’interpretazione di C. Lefort: vinta la logica della propaganda e restituita l’opera di Solženicyn alla letteratura, si riscoprì l’essenza dell’ideologia come forma di pensiero innanzitutto negatrice dell’umano». E ancora Dell’Asta: «Solzenicyn riscopre l'anima come presenza nell'uomo di un nucleo irriducibile ed integrale di umanità, primo elemento di novità, questa riscoperta di qualcosa di irriducibile, dopo che tutta la cultura moderna si era esercitata a mettere in luce invece la riducibilità dell'uomo a certi suoi elementi singoli; questa riscoperta avviene poi in regime di totalitarismo compiuto - è il secondo elemento di novità perché mai, prima del regime sovietico, era stata affermata e realizzata (in teoria e in pratica, e viceversa) una spoliazione così radicale e totale dell'umanità: l'uomo non viene qui ridotto a certi suoi fattori ma semplicemente è spogliato di sé, non gli resta qualche elemento suo sul quale fare forza per affermarsi dopo riduzioni parziali, ma tutto gli è semplicemente sottratto, non è ridotto a qualcosa, ma più radicalmente é ridotto a nulla, non resta qui un uomo razionale, un uomo biologico o razionale, un uomo di desiderio o di pulsioni e neppure un uomo sociale o generico ma semplicemente scompare la realtà "uomo" in quanto tale, sostituita dalla surrealtà: lo stato totalitario assorbe in sé ed annulla la società civile ma per fare questo, prima, annulla la persona umana». La tragica cronaca della vita del popolo sovietico dal 1918 al 1956 è descritta, da Solzenicyn, grazie alle testimonianze di 227 persone che, nelle ultime edizioni pubblicate sono ricordati esplicitamente e rappresentano “tutti i martoriati e uccisi”. Nella prima edizione Solzenicyn non osa nominarli, ricorda solo Dmitrij Petrovic Vitkoskij e la sua “prematura paralisi. Quando già gli mancava la parola ha potuto leggere solo alcuni capitoli terminati e convincersi che tutto SARA’ RACCONTATO”. E tutto non verrà dimenticato anche grazie a chi cerca di tenere viva la memoria. Una mostra resterà visibile fino al 4 febbraio al Memoriale Veneto della Grande Guerra (MeVe, Montebelluna, TV): GULag: storie e immagini dai lager staliniani. La mostra, curata dall’Associazione Memorial-Italia, “documenta la storia del sistema concentrazionario sovietico illustrata attraverso il materiale documentario e fotografico proveniente dagli archivi sovietici e descrive alcune delle principali «isole» dell’Arcipelago: le isole Solovki, il cantiere del canale Mar Bianco-Mar Baltico (Belomorkanal), quello della ferrovia Bajkal-Amur, la zona mineraria di Vorkuta e la Kolyma, sterminata zona di lager e miniere d’oro e di stagno nell’estremo nordest dell’Unione Sovietica, dal clima rigidissimo, resa tristemente famosa dai racconti di Varlam Šalamov. Il materiale fotografico, «ufficiale», scattato per documentare quella che per la propaganda sovietica era una grande opera di rieducazione attraverso il lavoro, mostra gli edifici in cui erano alloggiati i detenuti, la loro vita quotidiana e il loro lavoro. Alcuni pannelli sono dedicati a particolari aspetti della vita dei lager, come l’attività delle sezioni culturali e artistiche, la propaganda, il lavoro delle donne, mentre altri illustrano importanti momenti della storia sovietica come i grandi processi o la collettivizzazione. Non mancano una carta del sistema del Gulag e dei grafici con i dati statistici. Una parte della mostra è dedicata alle storie di alcuni di quegli italiani che finirono schiacciati dalla macchina repressiva staliniana: soprattutto antifascisti che erano emigrati in Unione Sovietica negli anni Venti-Trenta per sfuggire alle persecuzioni politiche e per contribuire all’edificazione di una società più giusta. Durante il grande terrore del 1937-38 furono arrestati, condannati per spionaggio, sabotaggio o attività controrivoluzionaria: alcuni furono fucilati, altri scontarono lunghe pene nei lager”.

 

 

"Non vedo grandi problemi al trilogo, i legislatori non sono sulla stessa linea ma l'atmosfera è serena, sono fiduciosa che raggiungeremo un accordo".
Lo ha detto la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, arrivando al Consiglio Internazionale dell'Ue e Bruxelles.
"Abbiamo poi rafforzato significativamente la nostra azione sui rimpatri e oggi illustrerò ai ministri cinque misure concrete".
"Con il deterioramento della situazione nel Medio Oriente e l'arrivo delle festività c'è un grande rischio di attacchi terroristici in Europa e questo sarà uno dei putni più importanti affrontati oggi dal Consiglio: aggiungiamo 30 milioni di euro per la protezione dei luoghi di culto", ha aggiunto la commissaria Johansson.

Intanto Hamas potrebbe aver tentato di trarre profitto dall'assalto del 7 ottobre contro Israele, sfruttando la conoscenza anticipata dell'attacco per vendere allo scoperto società israeliane nei giorni precedenti al massacro.
A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista Ssrn da Robert J.

Jackson Jr. della New York University School of Law e Joshua Mitts della Columbia Law School, secondo cui i trader che apparentemente avevano conoscenze approfondite hanno guadagnato miliardi di dollari.

"Abbiamo documentato un picco significativo nelle vendite allo scoperto nel principale ETF (fondo scambiato in borsa) di società israeliane giorni prima dell'attacco di Hamas del 7 ottobre", afferma lo studio. "Le vendite allo scoperto quel giorno hanno superato di gran lunga quelle avvenute durante numerosi altri periodi di crisi, tra cui la recessione seguita alla crisi finanziaria, la guerra Israele-Gaza del 2014 e la pandemia di Covid-19. Allo stesso modo, abbiamo identificato aumenti delle vendite allo scoperto prima dell'attacco in decine di società israeliane quotate a Tel Aviv", continua il documento.

Intanto il parlamento di Ankara ha approvato l'estensione del mandato per inviare soldati turchi in Libia per altri 24 mesi, a partire dal 2 gennaio del 2024, e la decisione è stata pubblicata nella gazzetta ufficiale.

Citando "preoccupazione per la Libia e per l'intera regione" a causa del fatto che "nel Paese non si possano ancora tenere elezioni" e non sia possibile avere un cessate il fuoco permanente, l'assemblea parlamentare turca ha deciso di rinnovare il mandato per l'invio di truppe per continuare "a fornire sostegno formativo e di consulenza che contribuirà alla sicurezza della Libia", riferisce la tv di Stato Trt.

Il mandato per inviare truppe in Libia era stato approvato per la prima volta dalla Turchia nel 2020 ed è stato successivamente sempre rinnovato anche se con questa decisione il parlamento turco ha per la prima volta esteso il mandato per un periodo di 24 mesi

Il Cremlino ha confermato che il presidente Vladimir Putin si recherà domani in visita in Arabia Saudita e negli Emirati arabi uniti.Al centro dei colloqui, tra l'altro, il conflitto israelo-palestinese e il mercato del petrolio.Lo riferiscono le agenzie russe.Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato anche che giovedì, il giorno dopo le visite di Putin in Arabia Saudita e negli Emirati, il presidente riceverà al Cremlino il suo omologo iraniano, Ebrahim Raisi.

Accordo fatto fra i governi di Londra e Kigali per tentare di salvare il contestatissimo piano Ruanda - sul trasferimento in Africa a scopo dissuasivo di quote di migranti sbarcati illegalmente in Gran Bretagna e in attesa di risposta a richieste di asilo nel Regno - bocciato il mese scorso dalla Corte Suprema di britannica.

La firma, preannunciata ieri, è stata messa oggi nella capitale ruandese da James Cleverly, ministro dell'Interno della compagine di Rishi Sunak, e dalla sua controparte locale. Il nuovo accordo prevede tra l'altro l'invio di avvocati britannici nel Paese africano, in funzione di garanti delle tutele minime e dei diritti essenziali assicurati dalla normativa del Regno a coloro che dovranno esservi trasferiti. La speranza dell'esecutivo Tory è che questo basti ad aggirare le obiezioni dei giudici. Il testo aggiornato, secondo Cleverly, "risponde alle preoccupazione della Corte" offrendo fra l'altro una garanzia scritta sul fatto che "il Ruanda non espellerà verso altri Paesi nessuna delle persone trasferite nel quadro del partenariato" bilaterale con Londra.

Fonte ansa e varie agenzie

 

 

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