Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 19 Aprile 2024

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:526 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:556 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:741 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1337 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1457 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1291 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1461 Crotone

Le opere del maestro Affi…

Feb 07, 2024 Hits:1511 Crotone

bambina ammalata ©Thielska Galleriet_Munch-Ellingsen-Gruppen_KUVASTO 2014

Solo qualche giornoancora (fino al primo febbraio) per ammirare una delle mostre d’arte che sta riscuotendo un enorme successo in Finlandia e che ha già convogliato oltre 63.000 visitatori. Si tratta dell’esposizione del celebrato pittore e artista norvegese Edvard Munch, mostra denominata ‘The Dance of Life, la Danza della Vita, con opere provenienti in larga parte dalla collezione Stenersen del Museo Munch nonché dal Nasjonalmuseum di Oslo,Norvegia, e da Göteborg Art Museum, Thielska Galleriet, Prince Eugens Waldemarsudde, Turku Art Museum e Galleria Nazionale Ateneum in Helsinki.

Edvard Munch è ritenuto tra i maggiori artisti visivi del Nord Europa, e molte delle opere esposte lasciano raramente imusei di provenienza. Il museo Didrichsen, che ne ospita una cinquantina tra dipinti e stampe, è un prestigioso museo privato, che le ha potute ottenere dopo una trattativa durata un decennio. Il museo ha riaperto nel giugno 2014, dopo una ampia opera di ammodernamento e ristrutturazione che ne ha però mantenuto inalterato la splendida struttura situata in una parte della città molto bella dal punto naturalistico.

estate ©Munchmuseet_Munch-Ellingsen-Gruppen_KUVASTO 2014

Il potente messaggio di Munch è costituito spesso, ma non sempre, dal trasferimento artistico di tragedie che colpirono la sua vita: perdita di persone care, malattia, paure, angosce…

Il museo ha pubblicato un ricco catalogo della mostra, Edvard Munch The Dance of Life, contenente anche una biografia dell’artista, nonché saggi della storica finlandese d’arte Leena Ahtola-Moorhouse e dell’allievo norvegese di Munch Hans-Martin Frydenberg Flaatten. 

 

Lun.,mar. e giov. ore 11-18, merc. 11-20, sab. e dom. 9-19

visite guidate, prenotarle a: reservations office(at)didrichsenmuseum.fi 

https://twitter.com/DidMuseum

Interno museo Didrichsen

Minguzzi_1

Il prossimo 17 gennaio 2015, presso la Galleria “Maurizio Nobile” di Bologna – Via Santo Stefano, 19/a, appuntamento con il vernissage della mostra dedicata a Luciano Minguzzi, che si svolgerà attraverso due singolari appuntamenti, pensati in occasione dei dieci anni dalla morte del più grande scultore bolognese del ‘900.

L’atteso evento è stato realizzato sotto il Patrocinio di Ascom e con la collaborazione della Fondazione Luciano Minguzzi di Milano.

Nell’importante retrospettiva dell’artista saranno presentate le sue opere in “Arte Fiera” e, con una più ricca selezione, presso gli spazi espositivi della “Galleria Nobile” di Bologna.

Probabilmente Minguzzi è lo scultore che coniuga al meglio la tradizione artistica locale con le moderne tendenze espressionistiche e cubiste europee; formatosi presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, sotto la guida di Giorgio Morandi per la grafica, Ercole Drei per la scultura e Roberto Longhi, studia con dedizione gli scultori bolognesi e fiorentini del primo Rinascimento e i moderni Medardo Rosso, Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù, che gli offrono una determinante carica di ispirazione creativa.

Tappa fondamentale nella sua formazione il soggiorno parigino, nel corso del quale ha l’opportunità di conoscere da vicino le opere dei grandi Maestri del passato e dei principali artisti contemporanei. Questa esperienza, unita ai suoi studi, lo porta ad affinare le sue capacità artistiche e ad imporsi nel panorama internazionale per le sue qualità espressive e narrative, caratterizzate da dinamismo delle forme e, talvolta, dalla tendenza all’astrazione poetica.

La sua ricerca spazia nell’ambito di una figurazione pregna di spunti espressivi ed esistenziali, che lo portano a soluzioni innovative, ma sempre rispettose dei valori materico-strutturali, come nella famosa serie degli “Acrobati” e dei “Guerrieri”.

Minguzzi_2

La carriera artistica dello scultore, riconosciuta a livello internazionale, è costellata di premi e riconoscimenti e le sue opere sono conservate nelle collezioni private e nei musei di tutto il mondo.

Le opere in mostra, circa cinquanta in totale, tra quelle esposte alla “Galleria Maurizio Nobile” e ad “Arte Fiera”, provengono da prestigiose collezioni italiane, tra le quali quella degli eredi diretti del Minguzzi. In particolare, all’interno di quest’ultima, sono conservati alcuni inediti, soprattutto disegni preparatori e le sculture che l’artista aveva deciso di conservare per sé fino alla morte.

La scelta curatoriale ha posto l’accento sia sulla produzione scultorea, sia su quella grafica, al fine di presentare, attraverso entrambe le espressioni artistiche, quel “dialogo” tra i differenti medium, dei quali la critica ha ben evidenziato importanza e forza.

Il confronto diretto tra disegno e scultura consente di apprezzare l’interessante elaborazione libera e spontanea del Minguzzi che avviene prima, ma a volte anche in maniera parallela, nell’ambito grafico e poi in scultura. La scelta delle opere vorrebbe, infatti, suggerire anche questa direzione.

Non vi saranno solo progetti grafici, ma anche, quando si è potuto reperirli, dei bozzetti preparatori in gesso e terracotta di alcune fra le sue più prestigiose opere. E’ questo il caso della “Contorsionista”. Tema più volte affrontato dall’Artista, che lo ha portato a rielaborare, a più riprese, l’idea iniziale e di cui la Galleria “Maurizio Nobile” vorrebbe esporre uno studio grafico, la terracotta preparatoria e il monumentale bronzo.

Saranno, inoltre, presenti in mostra alcune delle opere più importanti dello scultore, che ripropongono quello che è stato il suo percorso artistico, attraverso le opere che egli stesso, decidendo di farle entrare nella sua collezione personale, riteneva più vicine alla sua poetica interiore. Si tratta di opere imprescindibili per la conoscenza dello scultore e significative per la storia della sculture italiana.

I curatori della mostra sono: Laura Marchesini, Luca Minguzzi e Maurizio Nobile.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 gennaio al 28 febbraio 2015.

Minguzzi_3

 

 

BIOGRAFIA DI LUCIANO MINGUZZI

 

Nasce a Bologna il 24 maggio 1911. Di carattere piuttosto ribelle, trascura gli studi di indirizzo commerciale, suggeritigli dalla famiglia e dopo una brevissima esperienza nell’ambito impiegatizio, intraprende la carriera artistica, frequentando per un anno l’Accademia di G. Regazzi, che gli consente poi di iscriversi all’Accademia delle Belle Arti della sua città, dove frequenta i corsi con vivo interesse, sotto la guida di Giorgio Morandi ed Ercole Drei. Egli consegue ben presto la consapevolezza delle sue originali e multiformi possibilità espressive, come attestano i numerosissimi premi conseguiti, sia a livello nazionale, sia internazionale, riportati durante l’intero arco della sua carriera, già a partire dal 1943.

Espone per la prima volta nel 1934 alla XIX Biennale di Venezia e nel 1939 alla Quadriennale d’Arte di Roma. Ritorna a Venezia nel 1942, dove è presente con una sala personale alla XXIII Biennale di Venezia. Nel 1949 tiene una mostra al Museo dell’Athénée di Ginevra e, l’anno successivo, invitato alla XXV Biennale di Venezia con un gruppo di opere, ottiene il Gran Premio della Scultura.

Nel secondo dopoguerra si trasferisce a Milano dove, per quasi vent’anni (1956/1974), terrà la cattedra di scultura all’Accademia di Brera. Nel capoluogo lombardo, calato in un contesto aperto alle sperimentazioni ed alle suggestioni provenienti dai centri di elaborazione artistica internazionali, Minguzzi porterà avanti le sue ricerche, corrispondendo con opere notevoli alle tante commissioni pubbliche e private. Nel 1958 è vincitore del concorso per la V Porta del Duomo di Milano, che verrà inaugurata nel 1965. Il prestigio derivato dalla realizzazione di questa imponente opera, gli valse altri incarichi della stessa tipologia.

Nel 1952 partecipa con una personale alla Biennale di Venezia e la giuria internazionale gli assegna un Premio Aggiunto per la Scultura. Nel 1956 espone alla Quadriennale di Roma, al Museo Rodin di Parigi e alla Viviano Gallery di New York.

Nel 1964 viene nominato insegnante di scultura alla Sommer Academy di Salisburgo. Nel 1970 riceve l’incarico da Papa Paolo VI per la realizzazione della Porta del Bene e del Male per la Basilica di San Pietro, in Vaticano, opera alla quale dedica sette anni di lavoro. Nel 1996 nasce a Milano la Fondazione Museo Luciano Minguzzi.

L’artista muore a Milano nel 2004.

 

 

Modena_1

Con l’inaugurazione della mostra “Robert Pettena. Noble Explosion” del prossimo 6 dicembre, inizierà la nuova stagione espositiva della Galleria Civica di Modena – Palazzina dei Giardini, a cura di Marco Pierini.

La mostra sarà visitabile fino al prossimo 1 marzo 2015 ed è composta da una selezione di cinquanta fotografie eun’ampia documentazione sui siti Sipe-Nobel in Italia, con un particolare approfondimento su quello di Spilamberto, in provincia di Modena.

Il lavoro fotografico di Robert Pettena pone in evidenza il valore compositivo generato dalle architetture industriali di fine Ottocento e primi Novecento e le loro peculiarità in riferimento all’integrazione sul territorio, spesso ottenuta attraverso una sorta di “camouflage” con la vegetazione, soprattutto per evitare i bombardamenti aerei.

Alfred Nobel, noto come l’ideatore dell’omonimo premio, fu anche l’inventore della dinamite, collega ed amico di Ascanio Sobrero, il chimico torinese che sintetizzò per primo la nitroglicerina. Alla fine dell’Ottocento, dopo aver incontrato varie difficoltà in molti Paesi del Nord Europa, giunse in Italia allo scopo di installare i suoi impianti di produzione di esplosivi, in collaborazione commerciale con la Società Italiana Esplodenti (SIPE).

Modena_2

Attraverso questi elementi, prende inizio un’avvincente ricerca sulla storia e sui paradossi di una delle figure più complesse del nostro tempo, che ha lasciato tracce indelebili sul territorio italiano.

Il programma espositivo presso la Galleria Civica di Modena proseguirà con “La memoria finalmente, Arte in Polonia: 1989-2015”, mostra a cura di Marinella Paderni, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Polacco a Roma, che inizierà il 21 marzo 2015, per poi concludersi il 7 giugno 2015.

A distanza di venticinque anni dalla proclamazione dell’indipendenza democratica, la Polonia è diventata la culla di un vero e proprio rinascimento culturale senza precedenti, “humus” di quelle istanze storiche, che hanno plasmato l’Europa del secolo scorso, fra traumi, rimozioni e ricostruzioni.

I tredici autori selezionati, sulla scorta di tre generazioni di artisti polacchi nati tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Ottanta, presentano biografie, pitture, collage, sculture, disegni, performance, installazioni e video. Il percorso espositivo vuole raccontare il delicato e travagliato passaggio tra passato e futuro vissuto dal Paese, mostrando peraltro lo scarto tra eredità culturali e la creazione di un nuova arte, che rivela, in evidente autonomia estetica, l’identità espressiva della Polonia post-socialista di oggi.

Il “leitmotiv” di questa interessante mostra è: “La memoria finalmente”, titolo di una poesia composta da Wislawa Szymborska, scrittrice polacca premio Nobel per la Letteratura del 1996. Attraverso la lettura dei versi composti da questa famosa artista si percepisce la ricerca di un’identità nel presente, che rappresenti al tempo stesso la promessa e la speranza per il futuro.

Gli artisti presenti in mostra sono: Pawel Althamer (1967), Miroslaw Balka (1958), Michal Budny (1976), Michal Grochowiak (1977), Nicolas Grospierre (1975), Paulina Olowska (1976), Slavs and Tatars (Kasia Korczak 1976 e Payam Sharifi 1976), Monika Sosnowska (1972), Aleksandra Waliszewska (1976), Ewa Axelrad (1984), Anna Molska (1983), Agnieska Polska (1985), Jakub Woynarowski (1982).

Il 25 giugno 2015, sempre presso la Palazzina dei Giardini della galleria civica di modena, si inaugurerà la mostra dedicata ad Art Kane, a cura di guido Harari e Marco Pierini ed allestita fino al 20 settembre 2015.

La mostra, realizzata in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti di Parma, è la prima che un museo italiano dedica al grande fotografo newyorchese (1925-1995) e raccoglie un centinaio di fotografie a colori e in bianco e nero, che hanno fortemente contribuito a formare l’immaginario visivo della seconda metà del Novecento. Una buona parte dello spazio espositivo sarà dedicato ai ritratti e alle “foto di scena” delle rockstar (da Frank Zappa a Jim Morrison, dai Rolling Stones agli Who, immortalati avvolti nella Union Jack), mentre l’altra sezione, non meno consistente, andrà a celebrare la moda e la cronaca, ricordate e fissate con uno sguardo tanto originale da essersi conquistate le copertine di più prestigiosi rotocalchi internazionali.

Modena_3

Concluderà il programma espositivo 2015 la singolare mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in Transformation”, che sarà visitabile dal 10 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016. L’ampia retrospettiva dedicata a questo artista, che ha coniato la Eat Art nel 1967 e si collega strettamente al tema dell’Expo 2015, è curata da Susanne Bieri, Antonio D’Avossa, Nicoletta Ossana Cavadini e realizzata e coprodotta con il m.a.x. museo di Chiasso.

Le opere in esposizione vanno dal primo periodo di sperimentazione legato alla rivista “Matérial” (1955-1961), quindi ai multipli cinetici e successivamente ai celebri tableaux-pièges, assemblaggi di oggetti di uso quotidiano, incollati a supporti e ribaltati nell’orientamento, fino alla scultura e alla ricerca in campo grafico, il tutto arricchito anche da importanti documenti d’archivio.

Attraverso la poetica di spoerri, l’esposizione illustra l’attrazione continua dell’umanità nei confronti dell’epocale tema del cibo, visto come fondamentale interfaccia fra arte e vita. In mostra, inoltre, saranno presenti le ricette dell’artista, i suoi appunti e i menù, a partire da quelli del ristorante Spoerri di Dusseldorf (1968) per arrivare al Bistrot di Santa Marta, fondazione Mudima, Milano 2014.

Sarà, inotre, dedicata un’intera sala alla grafica di Daniel Spoerri, per la prima volta esposta e studiata in maniera significativa, all’interno della sua vastissima produzione artistica. Grazie a letter e documenti, saranno messi in risalto anche i rapporti di Spoerri con gli artisti contemporanei: Jean Tinguely, conosciuto a Basilea già nel 1950, Marcel Duchamp, Man Ray, Meret Oppenheim, Emmet Williams, Dieter Roth, Roland Topor, Robert Filliou, Ben Vautier. Le opere proverranno dalla collezione dell’artista, dalla Biblioteca Nazionale di berna, che custodisce l’archivio di Spoerri e da importanti europei.

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI