Durante la 78° edizione della Mostra del Cinema di Venezia si terrà la terza edizione di Women in Cinema Award (WiCA), premio dedicato all’empowerment femminile ideato e presentato da Claudia Conte in collaborazione con un’Academy tutta al femminile di penne illustri del giornalismo. WiCA, patrocinato dal Ministero della Cultura, nasce per valorizzare e rendere omaggio al talento e al valore delle donne, prevalentemente all'interno dell'industria cinematografica e del mondo delle arti, ma con forte attenzione anche al sociale e al mondo dell’imprenditoria. Wica vuole essere una piccola tessera del grande mosaico della pari opportunità.
“Spero di poter crescere in un mondo in cui ci possa essere davvero parità nel lavoro e nella società. Parità nell’accessibilità delle posizioni, nelle retribuzioni, nelle condizioni lavorative … Porto quindi avanti i miei progetti artistici e di imprenditrice, mi occupo di eventi, con la prospettiva di dimostrare prima di tutto a me stessa che posso realizzare gli obiettivi prefissati con coerenza e convinzione, progredendo con merito ed evitando scorciatoie. Tutto ciò sempre con uno spirito di apertura e collaborazione. Se c’è una cosa che ho imparato dalle donne è: ”Unite e uniti si avanza più facilmente”, queste le parole al Corriere del Sud della giovane Claudia Conte.
A ritirare il prestigioso WiCa il 7 settembre presso l’Ente dello Spettacolo all'Hotel Excelsior di Venezia Lido la celebre stilista Alberta Ferretti, la regista bosniaca Jasmila Žbanić già Orso d'oro a Berlino, l'attrice francese Virginie Efira, la Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Marta Donzelli e la scrittrice Nadia Terranova, modi diversi in cui si è declinato il talento femminile. Quest'anno un riconoscimento speciale va anche a due personalità della Resilienza afghana, la regista Shahrbanoo Sadat e l’attivista Zahara Ahmadi, un modo per esprimere solidarietà alle donne afghane, le più fragili ed in pericolo in questo momento.v
Eleonora Manara, torinese di nascita, attrice poliedrica con un percorso artistico iniziato in televisione negli anni '80 e numerose esperienze sia cinematografiche che teatrali, ritorna in scena con lo spettacolo teatrale "ACIDO", che verrà rappresentato il 2 ottobre 2021 presso il teatro Anfitrione di Roma. Si tratta di un'opera il cui tema conduttore è la violenza di genere, con le considerevoli implicazioni psicologiche e il dolore fisico, e non solo, che comporta nella vittima. Eleonora è la protagonista di un toccante monologo, attraverso il quale traspare tutto il suo disagio, che si unisce alla sofferenza fisica. Tuttavia, si percepisce in modo chiaro un messaggio di speranza rivolto universalmente a tutte le donne.
Sei un'attrice di cinema e teatro dalla personalità poliedrica e con una preparazione accademica di notevole spessore. La tua carriera è iniziata in televisione tanti anni fa. Vorresti parlarmene? Mentre frequentavo la scuola di recitazione di Massimo Scaglione a Torino, la mia città natale, ho partecipato a varie trasmissioni televisive RAI. Agli inizi della mia carriera ho preso parte anche a varie trasmissioni in tv locali del mio territorio. Negli anni 2000 ho partecipato al programma di RAI 1 "Verdetto finale" e posso dire di aver vissuto una bellissima esperienza. Ho fatto anche cabaret e doppiaggio, tuttavia nel mio cuore, pur avendo partecipato a diversi film, rimane il teatro, dove l'impatto con il pubblico è diretto, immediato. Sul palco di un teatro mi sento una donna felice ed appagata.
Fra poco tornerà in scena lo spettacolo teatrale "ACIDO", che tratta il doloroso tema della violenza di genere, purtroppo di grande attualità. Sarete a Roma il prossimo 2 ottobre, esattamente al teatro "Anfitrione" e sarà una rappresentazione arricchita di nuovi elementi. Questo spettacolo ha già riservato a tutti voi grandi soddisfazioni; quindi, sarà una conferma? Il 2 ottobre andrò in scena con lo spettacolo dal titolo "ACIDO" di Enza Li Gioi. In effetti, si tratta di una versione completamente diversa rispetto alla precedente, con la nuova regia di Tiziana Biscontini, regista sensibile e dotata di una grande preparazione professionale. Con questo spettacolo ho già ottenuto tante soddisfazioni, ma sono certa che stavolta, ci supereremo, sarà un capolavoro.
In questa opera sei la protagonista di un toccante e pervasivo monologo. Quale è stata la risposta in termini empatici che hai percepito da parte del pubblico, in particolare quello femminile? Ho sempre percepito una certa sintonia con il pubblico, che sento vicinissimo alle mie emozioni e non mi riferisco solo a quello femminile, ma anche al pubblico maschile. Spesso ho visto persone emozionarsi sino alle lacrime.
Quanta forza deve avere il personaggio che impersoni nel mettere a fuoco un tema tanto delicato, al fine di trasmettere il proprio dramma personale? Ho dovuto immedesimarmi in una donna deturpata dal vetriolo nel suo aspetto esteriore e sinceramente non è semplice. Ritengo importante sottolineare che sono soprattutto le ferite dell'anima a non guarire, a restare in uno stadio latente, ascoso, eppure così penetrante e doloroso. Sono danni psicologici, ferite interne che nessun chirurgo estetico potrà mai curare.
Quindi, un grido di denuncia sociale che da un lato libera la protagonista di un peso che porta dentro di sè, dall'altro un messaggio di speranza rivolto a tutto l'universo femminile. È corretta la mia chiave di lettura? Direi che hai saputo leggere bene nell'animo della protagonista.
Nonostante i recenti provvedimenti normativi che disciplinano il femminicidio, la cronaca riferisce ricorrenti fatti criminali. Certamente una rappresentazione teatrale come "ACIDO" è un efficace veicolo per sensibilizzare l'opinione pubblica. Qual è a riguardo il tuo punto di vista? Attraverso l'interpretazione di tematiche sociali così importanti, l'obiettivo principalmente perseguito dell'attore é senz'altro quello di entrare in connessione con l'opinione pubblica e per questo motivo mi piacerebbe portare "ACIDO" nelle carceri maschili; potrebbe rappresentare un messaggio di forte impatto sociale.
Sei davvero una creativa a tutto tondo; mi hai detto che in questo periodo stai scrivendo un romanzo, quando sarà dato alle stampe? Si, ho quasi terminato la stesura di un altro libro, "L'ULTIMA PORTA", un romanzo nato da un visione onirica di una piacevolissima crociera fatta con il miei genitori al compimento dei miei 50 anni. Sarà un grande successo, per questo lo sto tenendo ancora nel cassetto. Inoltre, i libri spesso hanno contenuti autobiografici e per questa ragione potrebbero urtare la sensibilità di alcune persone ed io, per principio, nutro un profondo rispetto nei confronti di tutti. Quindi, preferisco procedere con cautela, ma presto verrà pubblicato. Comunque, in questo momento sono molto concentrata sulla mia prossima rappresentazione teatrale e sono certa che anche stavolta il pubblico mi gratificherà con la sua partecipazione emotiva, un riscontro fondamentale nella mia professione di attrice.
Grazie agli studenti del corso di promozione del patrimonio culturale dell’Università di Catania, sede di Siracusa, e in sinergia con l’Amministrazione comunale, riaprono le porte del teatro comunale di Siracusa. Da diversi anni chiuso al pubblico, il teatro torna a risplendere incorniciato da bellissime opere d’arte poste all’interno del suo foyer. Grazie al progetto “Arte in Teatro”, promosso dalle curatrici Anna Vicentini e Chiara Vezil, vari artisti si alternano ogni 13 giorni. Si tratta di artisti che arrivano da varie zone d’Italia, tutti tutti accomunati dall’amore per la terra siciliana, in particolar modo siracusana. Si è già iniziato con gli acquarellisti Igor Sava ed Ekaterina Sava mentre da questo giovedì 15 luglio alle 18,30 sarà il fotografo Salvo Alibrio ad esporre le sue opere fotografiche. Successivamente sarà la volta del pittore e scultore Alessandro La Motta mentre toccherà alla scultrice e poetessa Roberta Conigliaro chiudere questo primo significativo percorso artistico che vuole omaggiare lo splendido teatro aretuseo.
Nulla più di una mostra in un teatro è “il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli”, scriveva Borges nell’omonimo racconto. E le curatrici si sono rifatte proprio a questa frase significativa nel coinvolgere i diversi artisti. “Siamo molto felici per l’apertura di questo polmone culturale che mette in connessione istituzioni e comunità, arte e teatro – spiegano Anna Vicentini e Chiara Vezil - Oltre che semplice punto espositivo vorremmo che “Arte in Teatro” fosse un luogo d’incontro, un vero e proprio cantiere di meraviglia”.
La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 22 con ingresso libero. Le organizzatrici e curatrici della mostra Anna Vicentini e Chiara Vezil ringraziano innanzi tutto il Comune di Siracusa, in particolar modo l’Assessore Fabio Granata per il patrocinio e la concessione del Teatro, l’Associazione Guide Turistiche di Siracusa con le quali Arte in Teatro collaborerà per tutto il periodo della mostra e l’Associazione Amici della Musica. E’ possibile seguire anche attraverso i social attraverso i profili su facebook @arteinteatro e su instagram @arte_inteatro.
Musica, teatro, cinema, libri e soprattutto giovani cabarettisti emergenti. Sono questi gli ingredienti dell’edizione 2021 del Premio Charlot, la kermesse dedicata al più grande attore di tutti i tempi, giunta alla sua XXXIII edizione. Presentato questa mattina, nel Salone dei Marmi, del Comune di Salerno, dal direttore artistico Claudio Tortora, alla presenza del sindaco Vincenzo Napoli e del presidente dell’autorità portuale Andrea Annunziata, il programma completo degli appuntamenti. Il via domani 26 giugno, al Teatro delle Arti, con la due giorni dedicata alle selezioni per Sanremo Rock&Trend Festival.
Si prosegue poi, sempre al Teatro delle Arti dal 12 al 18 luglio con la sezione “Charlot Cinema”, proiezioni di grandi capolavori cinematografici in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
Spazio ai giovani comici emergenti dal 12 al 19 luglio con due appuntamenti molto importanti. Il primo dal 16 al 18 luglio al Teatro Charlot di Pellezzano dove si terrà un workshop gratuito, che si terrà di mattina, dal tema “Percezioni comiche” a cura di Alessio Tagliento. Il secondo previsto per il 18 luglio, ore 21,15, all’Arena del Mare di Salerno, dove presentati dal duo comico Gigi e Ros si sfideranno 8 giovani cabarettisti, a suon di battute per conquistare lo Charlot Giovani, ospite della serata Angelo Di Gennaro.
Ma il sipario dell’Arena del Mare di Salerno si alzerà, il giorno prima, ovvero il 17 luglio (ore 21,15), con il concerto dei Neri per Caso, presentato da Gianmaurizio Foderaro, in collaborazione con il Sea Sun festa del Mare, promosso dall’Autorità Portuale di Salerno. Il sestetto vocale festeggia così nella propria città i 25 anni di carriera.
Il 19 luglio (ore 21,15), sempre all’Arena del Mare, spazio al Campania Blues Festival, con protagonista Kirk Fletcher.
Il 20 luglio (ore 21,15), ancora nella struttura che sarà costruita nei pressi di Piazza della Concordia, invece si ride davvero con una storica coppia del cabaret Toti & Tata, ovvero Antonio Stornaiuolo ed Emilio Solfrizzi in «Tutto il mondo è palcoscenico».
Comicità e musica saranno invece i protagonisti della serata del 21 luglio quando sul palco dell’Arena del Mare saliranno i Villa Perbene e Gigi Finizio.
Il 22 luglio (ore 21,15) è la volta dello Charlot Monello, serata dedicata ai più piccoli e non solo, con la Compagnia dell’Arte che presenta «La magica storia della pizza».
Il crescendo finale vede il 23 luglio (ore 21.15) protagonista Christian De Sica e la sua orchestra in «Una serata tra amici», mentre il 24 luglio (ore 21,15) Arturo Brachetti, il più grande trasformista al mondo, sarà in scena con il suo «Pierino, il lupo e l’altro» accompagnato da un’orchestra di 30 elementi.
Tutti gli appuntamenti del Premio Charlot sono gratuiti ma con obbligo di prenotazione.
È tutta Siciliana la Produzione di “Ti ho seguito senza conoscerti”, il docu-film sulla figura di don Pino Puglisi, il prete di Brancaccio ucciso dalla Mafia il 15 settembre 1993 e beatificato vent’anni dopo da Papa Francesco.
La lavorazione del film, prodotto da Fine Art Produzioni srl in associazione con il Centro d'accoglienza Padre Nostro ETS (voluto e fondato da don Pino Puglisi) e con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, è giunta alla fase finale e ha previsto una serie di riprese tra il territorio di Palermo e la provincia di Siracusa, Augusta in particolare, dove ha sede la casa di produzioni cinematografiche.
Davide è un giornalista triestino che giunge in Sicilia per motivi di lavoro. Durante una visita della Cattedrale di Santa Rosalia, si imbatte nel sepolcro del martire Puglisi o 3P, come affettuosamente lo chiamavano i suoi ragazzi (Padre Pino Puglisi). Da lì comincia una ricerca personale volta a ripercorrere i luoghi di don Puglisi, dalla Godrano degli anni ’70 con il Bosco della Ficuzza, la Rocca Busambra e il Gorgo del Drago, al quartiere di Brancaccio, dove don Puglisi era nato e cresciuto e dove viene ucciso nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno da due killer che gli tendono un agguato sotto la sua modesta casa, in quella che allora era Piazza Anita Garibaldi e dove oggi, grazie all'intervento del Centro d'accoglienza Padre Nostro, è sorta la casa-museo del Beato Puglisi. Ad accompagnarlo in questo “viaggio interiore” alcuni dei protagonisti che conobbero il sacerdote e con lui operarono, ma anche persone che non lo hanno mai conosciuto, ma hanno sposato il suo “metodo”, la sua missione.
«Il fine di questo docu-film» -afferma il regista Lorenzo Daniele, autore del soggetto e coautore della sceneggiatura assieme ad Alessandra Cilio- «è prevalentemente didattico e divulgativo: far conoscere alla nuove generazioni la vita e l'opera di questo straordinario esempio di “uomo di Dio” che ha sacrificato la propria vita per salvare quella dei bambini e ragazzi che lo seguivano e che sottraeva alla malavita organizzata. Quando si pensa ai martiri, con la mente si va indietro nel tempo, in lontani periodi in cui i Cristiani venivano barbaramente uccisi a causa del loro Credo. Padre Puglisi è un Santo dei nostri giorni che continua a suscitare un grande interesse anche da parte del mondo laico, e per questo è fondamentale continuare a raccontare ai giovani questa storia che non è quella di un prete anti-mafia, come titolarono i giornali dell'epoca, ma quella di un uomo semplice e colto, umano e Santo che al suo killer si rivolse con un sorriso, l’ultimo».
Il film sarà presentato in anteprima regionale a Palermo nel corso di un evento organizzato per l'occasione. Sarà distribuito attraverso fornitori di servizi media audiovisivi e di editori home entertainment, ma anche attraverso una rete di cinema regionali e nazionali, se la situazione sanitaria lo consentirà. Il film passerà anche attraverso festival e rassegne cinematografiche internazionali e sarà distribuito anche nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso una efficace campagna d’informazione. «La Pandemia» -aggiunge il regista- «ha rallentato la lavorazione del film; anche se il comparto della produzione cinematografica non ha subito stop in quest'ultimo anno, resta comunque difficile programmare e organizzare un documentario, tra zone rosse e aumento dei casi di contagio a livello locale. Ciò nonostante i produttori stanno mantenendo vivo il cinema e l'economia che ruota attorno ad esso, pur non avendo ottenuto considerevoli “ristori” da parte dello Stato».
Alcune riprese coinvolgono l’Istituto di Istruzione Secondaria “A. Ruiz” di Augusta dove i figuranti sono gli stessi alunni della scuola, mentre altri interni sono stati girati presso il Santuario della Madonna dell’Adonai a Brucoli.
Nel cast artistico oltre all'attore professionista Davide Sbrogiò che interpreta il protagonista, sono coinvolti altri figuranti e attori del Teatro Stabile di Augusta. La direzione della fotografia e le riprese sono di Mauro Italia.
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