La 14^ stagione di Ibla Classica International apre con Puccini

In tanti non sono riusciti a trattenere lacrime di commozione per uno spettacolo che ha saputo abbinare con eccellente maestria la lirica, il teatro e la musica. Un Puccini grande uomo, quello che è emerso, messo a nudo nelle sue passioni, la musica e le donne, di fronte all’unico evento per tutti non procrastinabile: la morte. Con una straordinaria serata di intense emozioni, domenica al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla si è aperta la XIV stagione concertistica internazionale di “Ibla Classica International”, con la direzione artistica del maestro Giovanni Cultrera, promossa dall’associazione Agimus, con la presidenza di Marisa Di Natale. Sul palco tre artisti meravigliosi che hanno commosso, coinvolto, toccato il cuore dei tanti spettatori presenti all’interno di un teatro strapieno. La voce incantevole di Marianna Cappellani, soprano internazionale dai grandi successi, la narrazione di Bruno Torrisi, bravissimo e apprezzatissimo volto televisivo, su testi di Riccardo Viagrande, e le note del pianoforte di Davide Dellisanti hanno saputo creare un’atmosfera davvero sublime. Uno spettacolo dedicato all’ultima ora di vita del grande Puccini, durante la quale è lo stesso compositore a ripercorrere le tappe più importanti della sue esistenza, regalando un resoconto emotivamente intenso e toccante delle sue due più grandi passioni, la musica e le donne.

“Non poteva aprirsi nel migliore dei modi la 14^ stagione concertistica di “Ibla Classica International” – commenta il direttore artistico Giovanni Cultrera – sono particolarmente orgoglioso di avere proposto questo concerto, connubio perfetto di lirica, teatro e musica, con ospiti assolutamente eccellenti che hanno saputo trasmettere emozioni uniche ad un pubblico davvero coinvolto”.

Una stagione che inizia dunque alla grande, nella tradizione dei sold out che da sempre caratterizza gli appuntamenti di “Ibla Classica International”.
Prossimo concerto è per il 5 novembre con il Calamus Ensemble, diretto dal maestro C. Dell’Acqua, in “Ai confini della musica…classica, etnica, celtica, jazz, klezmer, pop, rock e da film”.

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