Riscontri positivi per il workshop di formazione politica

Tre giorni interessanti, in cui sono stati seminati gli spunti per un futuro che si annuncia ricco di novità e che, soprattutto, ha dimostrato che il coinvolgimento delle giovani generazioni non si realizza solo a parole ma con i fatti. Con un bilancio estremamente positivo è andato in archivio il workshop di formazione politica “Civilitas” tenutosi lo scorso fine settimana a Ragusa, promosso dall’associazione Prospettive Iblee in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, il Libero consorzio comunale di Ragusa e l’Agenzia nazionale per i giovani. “Esprimo la mia più viva soddisfazione – sottolinea il prof. Giuseppe Mariotta, presidente dell’associazione – per la riuscita dell’iniziativa. Il successo di pubblico e in particolare la partecipazione attiva ed entusiastica di un nutrito gruppo di giovani ci hanno ripagato dell’impegno speso nell’organizzazione. L’ampia e convinta adesione da parte di questi studenti ha mostrato come non sia affatto vero che i giovani siano indifferenti o, ancor peggio, diffidenti nei confronti della politica. Per altro, grazie alla presenza di docenti altamente competenti e qualificati, il workshop è apparso subito come un momento di profondo spessore culturale e formativo. Intendo ringraziare il rettore dell’Università di Catania, prof. Francesco Basile, per la disponibilità ma soprattutto la senatrice Venera Padua e il prof. Santo Burgio, presidente della Struttura didattica speciale di Lingue e letterature straniere con sede a Ibla, che questo workshop hanno fortemente voluto e sostenuto, per avere contribuito in maniera determinante alla sua realizzazione. Il giudizio finale è, insomma, pienamente positivo e ci incoraggia a riproporre l’evento nei mesi successivi, con l’intento di trasformarlo in un appuntamento fisso e strutturato, sancendo così la nascita di una scuola iblea di alta formazione politica”. Le tematiche affrontate durante i lavori, con la presenza di relatori d’eccezione, sono state diverse e variegate: dal rapporto tra democrazia e partecipazione, a quello tra lavoro e disuguaglianza, al filo che collega comunicazione e politica, alle problematiche concernenti il Mediterraneo e dunque l'immigrazione, alla necessità di formare una nuova classe politica che, come sottolineato da alcuni degli studenti partecipanti, deve necessariamente avere la virtù della progettualità, della lungimiranza, ma anche una visione ampia, che si ottiene tramite una eccellente preparazione settoriale ed una buona formazione globale. Il dirigente del futuro può essere un architetto, un giurista, un mediatore culturale: in ogni caso necessita di prospettive e visuali di ampio respiro per poter amministrare con criterio, nonché di un’equipe competente in vari ambiti.

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