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Scicli - “Le corde più intime e segrete dell’emozione” di Ilde Barone

Il pubblico dei grandi eventi, ieri sera alle Quam, per l’inaugurazione della mostra “Ilde_Dal bianco”. Una galleria affollata, nonostante il clima particolarmente freddo e ventoso, ha confermato e ribadito l’apprezzamento verso quest’artista siciliana, facendo registrare un “quasi tutto venduto”, cosa eccezionale già all’inaugurazione. “Ilde Barone è un’artista stimata in modo trasversale – spiega Antonio Sarnari, organizzatore della mostra - Le sue opere sono acquistate da collezionisti giovanissimi e allo stesso tempo da esperti cultori della pittura; un caso raro, che credo abbia le radici nella capacità, unica e inimitabile, che Ilde ha, di traduzione femminile della realtà”. E così sembra confermare anche Vittorio Sgarbi, ieri assente per impegni precedenti a Torino, quando scrive in catalogo che Ilde Barone: “lavora con una materia affettiva eccezionalmente viva (…) toccando le corde più intime e segrete dell'emozione”.

La mostra ha proposto una prima sessione di opere nuove, dai soggetti femminili, solo dettagli appena realistici, immersi in una luce calda e mediterranea; una luce che Ilde Barone genera dal bianco della pittura, e dai cristalli di colore puri, che sprizzano in tutte le direzioni, con l’impatto del pennello sulle tele. Questo ciclo, chiamato appunto “Dal bianco” introduce alla mostra, che prosegue poi con il ciclo dei nudi, i quali in alcuni casi vengono immersi in una diversa tensione, buia e magmatica. Tra questi, imponenti i grandi nudi, di circa due metri di altezza, che si stagliano come colonne portanti, pur rimanendo auliche declinazioni di gestualità passionale. In una terza parte del percorso della mostra, si trovano opere di un ciclo apparentemente diverso, in cui i frammenti di figura vengono aggrediti dalla pittura bianca, con sembianze di petali di mandorlo; opere più simili al dizionario dell’artista degli ultimi anni. Per ultimo, l’allestimento sempre curatissimo delle Quam, ha riservato un’area di piccoli studi su carta, molto particolari, installati a parete dall’artista, come fossero appunti di una propria quotidiana sperimentazione, sulla luce e sulla materia; cosa che ha permesso ai visitatori di immaginare l’autrice a lavoro nel suo studio.

Ma non finisce qui, in una saletta della bella galleria seicentesca, è stato e sarà proiettato ancora oggi, il video “Ilde, luce su tela 2:1”, realizzato dalla regista Alessia Scarso, prodotto da Arà, con le musiche originali di Marco Cascone. Una prima eccellente per la mostra, che rappresenta una vera ulteriore opportunità di osservare l’artista nel suo mondo, dal punto di vista cinematografico. Una traduzione sensibile della regista modicana, nota, tra gli altri, per il film ‘Italo’ di cui ha realizzato soggetto, regia e montaggio. La mostra rimarrà aperta fino al 29 gennaio 2017. In galleria è disponibile il libro della mostra, con presentazione critica di Vittorio Sgarbi e contributi critici di Paolo Nifosì, Franco Sarnari, Andrea Guastella.

 

 

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