La comunità “Giarratanesi a Ragusa” resta fortemente radicata alle tradizioni della Perla degli Iblei

Il gruppo Giarratanesi a Ragusa

Sabato 19 marzo, festa di san Giuseppe, alle 19,30, nei locali della parrocchia San Giuseppe Artigiano di via Pietro Nenni, la comunità “Giarratanesi a Ragusa” incontrerà il prof. Paolo Antoci per scoprire e conoscere le feste religiose siciliane in onore al santo Patriarca. Il giovane docente ragusano, già conosciuto per la sua competenza nel campo della giosefologia, presenterà le molteplici espressioni della religiosità popolare nate nei secoli per onorare uno dei più grandi santi della cristianità. Tavolate, Luminarie, Cavalcate e tanti altri riti, usi e costumi della tradizione religiosa, contadina e domestica esprimono l’affetto che soprattutto i siciliani nutrono verso il tenero Padre di Gesù. “Segni devozionali – afferma il professore Antoci – che nei secoli sono diventati pian piano patrimonio inestimabile culturale e religioso da conoscere, valorizzare, recuperare, tramandare e conservare. Giarratana, dopo Santa Croce Camerina, può essere considerata a pieno titolo la ‘seconda città devota di San Giuseppe’ – precisa il giosefologo –, lo testimonia infatti la fenomenologia del culto giuseppino presente nel paese montano della provincia iblea”. “La comunità ‘Giarratanesi a Ragusa’ – dice uno dei coordinatori, Salvatore Ruta – si riunisce presso la parrocchia San Giuseppe Artigiano del capoluogo ibleo; un semplice gruppo, tra i 40 e i 50 componenti, che dal 2013 si incontra per non dimenticare le tradizioni giarratanesi nonostante la distanza dal proprio paese natio. L’ideatore fu don Giovanni Cavalieri, già parroco della Chiesa Madre di Giarratana, che volle spingerci a metterci insieme e, con l’amico Pippo Mirabella, abbiamo iniziato così a ‘reclutare’ molti giarratanesi, più di 200, residenti ormai da anni a Ragusa. A cadenza mensile, quindi, ci riuniamo per una catechesi tenuta da padre Giovanni Cavalieri accompagnata anche da alcune iniziative religiose, culturali, caritative e naturalistiche. Non ci limitiamo solo alle catechesi, ma provvediamo anche a momenti di formazione e informazione di vario genere oppure a qualche approfondimento e riflessione dal taglio culturale come quello che intendiamo fare con il prof. Paolo Antoci. Noi giarratanesi, infatti, siamo molto legati alla figura di San Giuseppe e abbiamo voluto invitare appositamente un conoscitore di questo santo, lo riteniamo infatti molto competente dal punto di vista teologico oltreché lui stesso fervido devoto, nonché appassionato della storia locale. Non mancano poi i tradizionali appuntamenti durante l’anno come la nostra gioiosa partecipazione alle feste patronali di San Bartolomeo e della Madonna della Neve ad agosto, e la festa di san Giuseppe a marzo e a settembre o di Sant’Antonio Abate a gennaio. Altri momenti attesi sono anche le uscite ambientali, come per esempio la visita presso il sito di Terravecchia, l’antica Giarratana prima del terremoto del 1693, un percorso storico-naturalistico apprezzato da tutti noi”. “Gli incontri mensili della comunità Giarratanesi a Ragusa – conclude Ruta – sono occasioni per rivederci con vecchi amici, per sentirci ancora vicini e compaesani anche se lontani, per distanza e per anni, dalla nostra Perla degli Iblei”.

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