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Il vescovo in visita agli ammalati

San Luca 2014 il vescovo e alcuni pazienti

E’ sempre un momento emozionante, carico di umanità. La visita ai malati assume un grande significato. E’ un atto di affetto per chi la riceve ma dà molti stimoli anche a chi la compie. A maggior ragione nella giornata, quella odierna, dedicata a San Luca, Patrono dei medici e degli operatori sanitari. Stamani, il vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso, si è recato tra le corsie della clinica del Mediterraneo, in via Fieramosca, spendendo più di una parola di sostegno nei confronti di chi soffre, garantendo attenzione e supporto a chi sta attraversando un momento non facile. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, diretto da don Giorgio Occhipinti, è stata poi caratterizzata dalla celebrazione eucaristica, presieduta dal presule, nella cappella della stessa clinica. “Ci sono alcune frasi nella prima lettura di oggi, quella di San Paolo che scrive a Timoteo, all’amico e al discepolo – spiega il vescovo Urso – in cui lo stesso San Paolo, raccontando la sua storia, evidenzia che con lui è rimasto solo Luca. E’ quest’ultimo l’unico che, nel momento difficile di Paolo, gli è rimasto vicino. Lo sappiamo. Ci sono momenti molto complessi e difficili nella vita di ciascuno di noi. Ed è importante che non si possa dire: tutti mi hanno abbandonato, non ho nessuno. Dobbiamo fare in modo che soprattutto durante la malattia si registri quella vicinanza affettuosa, amica, che dà coraggio, a maggior ragione quando non ci sono speranze di guarigione. Come fece San Luca, E’ importante che accanto agli ammalati ci sia sempre serenità e speranza. Quello di oggi, la visita tra i malati, è stato un momento bello di umanità”. Il direttore della Pastorale, don Occhipinti, nel ringraziare il vescovo per la sua continua attenzione nei confronti dei malati e di chi soffre, ha messo in rilievo l’importanza del medico e dell’operatore sanitario. “Sono loro – ha detto don Occhipinti – i portatori di speranza nelle fragilità. Il medico deve cercare di essere il più possibile umano e vicinissimo al paziente. E’ un aspetto che bisogna curare con la massima attenzione”.

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