Acate - “Il karate a scuola”

I piccoli atleti della scuola Capitano Puglisi

 

La scuola “Capitano Puglisi” di Acate ha ospitato, venerdì scorso, una manifestazione sociale e culturale all’insegna del karate, intesa come disciplina formativa a livello globale. A sviluppare il progetto educativo “Il karate a scuola” è stato il maestro della Shoryukan Giuseppe Brugaletta, responsabile dell’Asd Inyoryu Karate Italia, con il supporto della Scuola regionale dello Sport e del Centro educativo sportivo nazionale. Le varie fasi dell’incontro hanno abbracciato diversi argomenti, sia a livello informativo, per quanto riguarda la presentazione del karate come disciplina non solo sportiva, ma anche di formazione fisica, psichica e di autodifesa, con l’intervento pure di un’allieva della scuola Shoryukan di Acate, che presenterà una tesi sulle arti marziali all’esame di terza media, partendo dalla geografia e quindi dal Giappone; sia soprattutto del karate inteso come strumento di socializzazione, integrazione ed in certi casi di solidarietà. All’iniziativa hanno partecipato il coordinatore delle attività della Scuola dello sport, Sasà Cintolo, il sindaco Franco Raffo, che è anche il dirigente scolastico dell’istituto, l’assessore comunale allo Sport Luigi Denaro, il maestro Pietro Mezzasalma, il presidente dell’associazione “Ponte di solidarietà con il Madagascar”, Salvatore Campo, che ha accompagnato Suor Lucia Iannizzotto, storica missionaria acatese, che ha dedicato la sua vita ad aiutare i poveri del Madagascar. All’associazione di Suor Lucia, i genitori degli alunni che hanno partecipato al corso scolastico di karate, hanno donato offerte e piccoli beni utili alla sua missione. Subito dopo il convegno, si è tenuta una dimostrazione esemplare di karate, diretta dal maestro Brugaletta, qualificato tra l’altro da Shihan Pietro Sgura (Germania) e dal caposcuola giapponese Souke Hiroyuki Inagaki 10° Dan di “Inyoryu Kenpo karate Jyutsudo” (Giappone – Kyoto), che ad ottobre scorso ha tenuto un seminario di 10 giorni ad Acate, presso il Dojo da lui stesso denominato Shoryukan. Gli alunni della scuola davanti agli occhi di un foltissimo ma composto pubblico di genitori e parenti vari, hanno dimostrato ciò che hanno appreso in pochissimo tempo durante il corso propedeutico di una volta la settimana. Successivamente alcuni allievi della Scuola Shoryukan, si sono esibiti in alcune forme o Kata, tecniche varie e Kumitè (esercizio pacifico del combattimento in self control) con un ragazzo di scuola media che di recente si è classificato primo ad una gara nazionale svoltasi nei pressi di Catania. Agli allievi sono stati consegnati gli attestati Csen. “Il modo migliore – dice il presidente Sergio Cassisi – per chiudere una esperienza di crescita, sul fronte delle arti marziali, che ha meritato la nostra attenzione”.

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