Una partecipazione piena e sentita. Efficace. Spiritualmente intensa. E’ stata quella che hanno animato, ieri pomeriggio, i rappresentanti e gli assistiti delle associazioni di volontariato che, assieme a medici, operatori sanitari e laici impegnati nella Pastorale della salute, si sono ritrovati nella chiesa di San Giuseppe artigiano, a Ragusa, per partecipare al tradizionale appuntamento con il precetto pasquale promosso dall’Ufficio diocesano competente. A presiedere la celebrazione il vescovo della diocesi, mons. Paolo Urso, con il direttore dell’Ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti, con don Andrea Giarratana, salesiano Don Bosco, e con don Giuseppe Occhipinti. La fase iniziale è stata caratterizzata da una processione, che ha accompagnato il presule e i sacerdoti, con stendardi e gonfaloni delle varie realtà associative presenti. Sono intervenuti anche i vertici dell’Asp di Ragusa tra cui il dott. Vito Amato. Il vescovo ha spiegato la particolarità di questa celebrazione rivolta, in primo luogo, ai più bisognosi, a chi ha necessità di assistenza. “C’è una espressione nella liturgia di oggi – ha detto mons. Urso – che è molto significativa. Una espressione che recita: “Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato”. Sappiamo che le situazioni di difficoltà e di disagio, anche fisico, sono numerose. E sappiamo che il Signore è vicino. Solo che il Signore chiede a noi cristiani di farci segno della sua presenza. E quindi ogni credente sente questa parola del Signore che ci chiede di dare a Lui una mano d’aiuto, di renderLo presente verso le persone che hanno il cuore spezzato, quelle che sono in difficoltà. Questo momento del precetto diventa per tutti coloro che operano per esprimere la loro vicinanza alle persone in difficoltà come una vera e propria manifestazione del nostro impegno nei confronti di fratelli e sorelle e anche come impegno nei confronti del nostro Dio. Noi vogliamo ascoltare ciò che il Signore ci dice, vogliamo viverlo in maniera intensa, rendendoci più vicini alle persone che ascoltano”. Il vescovo, poi, ha ricevuto un cesto di ramoscelli d’ulivo dagli operatori presenti, a simbolo dell’impegno di ciascuno di loro nel fornire sostegno agli assistiti, un compito molto duro e delicato. Nel suo intervento, inoltre, don Occhipinti ha ribadito che insieme con i medici e con gli operatori sanitari, “ogni associazione operante sul nostro territorio contribuisce a costruire la rete di solidarietà e sostegno nei confronti di chi ha maggiori necessità. Ci poniamo l’obiettivo – ha aggiunto don Occhipinti – di creare un vero e proprio terreno fertile per fare uscire le persone dalle troppe fragilità da cui le stesse sono investite”.