Le indulgenze per i defunti, don Occhipinti: "Ecco di cosa si tratta"

L’indulgenza è un vero, immenso tesoro, un dono straordinario che ci ha fatto Dio. E’ quanto sostiene il direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa, don Giorgio Occhipinti, sottolineando che l’indulgenza più nota è legata alla commemorazione di tutti i defunti, il 2 novembre, mediante: visite alle tombe, celebrazione eucaristica al cimitero, visita a una Chiesa.

“Occorre però – spiega don Occhipinti – fare delle precisazioni. E chiarire, cioè, che le indulgenze sono un inestimabile tesoro della Chiesa e un dono preziosissimo per noi e per le Anime del Purgatorio. Molti cristiani non sanno cosa sia una indulgenza e credono si tratti di un qualcosa che riguardi il denaro o gli scandali avvenuti secoli fa. Niente di più sbagliato. Vediamo di chiarire in breve che cosa è una indulgenza. Come tutti sappiamo, con il sacramento della Confessione ci viene tolta la colpa dei peccati che abbiamo commesso. Tuttavia il peccato ha come conseguenze non solo la colpa, ma anche la pena, ossia un privarsi in modo più o meno grave della comunione con Dio. La pena ha bisogno di purificazione, sia in vita che in Purgatorio (ricordiamo, però, che la pena non è una vendetta di Dio ma una conseguenza naturale del peccato). Chi dunque si è confessato è senza colpa davanti a Dio, ma in lui non è cancellata la pena che è stata causata dai suoi peccati. Per quella pena dovrebbe purificarsi, dovrebbe vivere in penitenza, oppure dovrebbe, dopo la sua morte, restare in Purgatorio prima di entrare in Paradiso. Ecco che la Chiesa ci fa il dono dell'indulgenza. Dandoci un'indulgenza, la Chiesa ci autorizza ad attingere direttamente ai meriti infiniti di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi e ad applicare quei meriti a noi stessi o ad un'anima che soffre nel Purgatorio. Pensate, possiamo togliere le pene accumulate per i nostri peccati, facendo nostri i meriti di Cristo”. Si può lucrare l’indulgenza plenaria a partire dal mezzogiorno del 1° novembre e sino a tutto il 2 novembre. Si può lucrare una sola volta ed è applicabile soltanto ai defunti. Visitando una Chiesa si reciti almeno un Padre nostro e il Credo. A questa si aggiungono le tre condizioni: Confessione, Comunione, preghiera secondo le intenzioni del Papa (Pater, ave, gloria). Queste tre condizioni possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti il 2 novembre. Nei giorni dall’1 all’8 novembre chi visita il cimitero e prega per i defunti può lucrare una volta al giorno l’indulgenza plenaria, applicabile ai defunti, alle condizioni di cui sopra.

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