Celebrata all’ospedale la festa del Sacro Cuore di Gesù

La processione del Sacro Cuore in ospedale

 

 

“Forse avremmo solo bisogno di condividere un po’ di più la sofferenza di Cristo, di andare più spesso a trovare chi soffre e di stare fianco a fianco a chi lotta contro la malattia”. Lo ha detto il direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti, celebrando, ieri pomeriggio, la festa del Sacro Cuore di Gesù rivolta a tutti i malati. Particolarmente toccante il momento della processione che don Occhipinti ha tenuto all’ospedale Civile con i volontari dell’Avo e la presenza di alcuni medici. Una processione per le varie stanze del nosocomio che è servita a benedire tutti coloro che soffrono. Don Occhipinti ha avuto accesso anche nelle stanze della Rianimazione per portare sollievo spirituale a coloro che si trovano in condizioni disperate. Altri attimi di vera commozione. “Come ogni anno – dice don Occhipinti, che è anche cappellano dell’ospedale Civile – continuiamo questa celebrazione nella certezza che l’amore di Dio saprà farci portare la nostra croce e ringraziamo per questa occasione che ci dà di pregare insieme, di nutrirci del corpo di Cristo, di vivere un piccolo momento di serenità e di gioia. La festa del Sacro Cuore di Gesù si caratterizza per un messaggio particolare. Quando Cristo dice: venite a me e troverete ristoro per le vostre anime. Solo nel Signore, in effetti, troviamo ristoro e pace. Chiediamo che ci possa essere donato il conforto di amici sinceri che ci facciano sentire amati e che anche noi possiamo amare”. Il messaggio lanciato ai sofferenti, alle famiglie che condividono la presenza di un malato grave, a tutti coloro che per un motivo o per un altro si trovano alle prese con situazioni davvero spiacevoli sul fronte della salute, è stato l’elemento caratterizzante della celebrazione. “Ancora una volta è stato scelto di tenere queste iniziative con grande sobrietà – afferma don Occhipinti – ma non dobbiamo dimenticare la portata del conforto spirituale che vogliamo riservare a quanti sono malati. E’ questo il nostro primo obiettivo, è questa la missione che l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute intende concretizzare”.

Don Giorgio Occhipinti in Rianimazione

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