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Dopo una lunga attesa durata due anni, ieri pomeriggio la grande emozione. Quella del ritorno dei festeggiamenti esterni in onore del patrono di Modica, San Giorgio. L’uscita del simulacro, nel pomeriggio, è stata accompagnata da un’esplosione di fuochi d’artificio e da una cascata di volantini colorati. Anche le grida di giubilo dei fedeli e dei devoti, in tanti quelli presenti, hanno accolto il momento in cui la statua di San Giorgio ha lasciato il duomo, abbracciando i modicani. Prima della festa esterna, l’associazione dei portatori di San Giorgio ha voluto ricordare Peppe Lucifora, che era parte integrante del gruppo e quindi protagonista della speciale ricorrenza, così come altri portatori che sono venuti a mancare e a cui il sodalizio ha voluto dedicare questa festa di rinascita, in nome del Patrono. Il coinvolgimento della comunità dei fedeli è stato, se possibile, ancora più intenso, dato che la festa esterna in onore del patrono non si celebrava da 24 mesi. Una celebrazione che ha ripreso il proprio cammino nel segno della tradizione. Prima la folla dei devoti in trepidante attesa sulla scalinate del duomo, poi il simulacro del santo è stato successivamente portato a spalla per le vie della città durante una lunga processione, accolta con un clima crescente di euforia che si è concluso, in serata, con i tradizionali fuochi d'artificio. Il buon andamento della processione è stato curato dall’Associazione portatori di San Giorgio. I corpi bandistici Città di Modica “Belluardo-Risadelli” e “Civica filarmonica di Modica” hanno allietato il nutrito corteo. Il trattenimento coreografico-pirotecnico è stato a cura della ditta Pyro Giò di Donzella di Scicli. L’illuminazione artistica è stata curata dalla ditta Arte Luce di Raffaele Pinelli di Modica. Il Comune di Modica ha patrocinato i festeggiamenti. Confcommercio provinciale Ragusa, con il presidente Gianluca Manenti e Confcommercio sezionale con il presidente Emanuele Iemmolo, sono intervenuti a sostegno, invece, della comunicazione esterna dell’importante evento religioso.

 

 

Una grande emozione, sabato sera, al Duomo di Ragusa. La stessa che si prova ogni qualvolta si ha la possibilità di assistere a una funzione religiosa in onore del santo cavaliere. Così è stato per la messa solenne presieduta dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, nel giorno della festa liturgica dedicata a San Giorgio. Alla presenza delle autorità civili e militari, con i picchetti d’onore di carabinieri e polizia, migliore modo per celebrare il glorioso patrono di Ragusa non poteva esserci. “Tutto questo deve spingerci – ha detto il presule, durante l’omelia – a imitare le virtù di San Giorgio che, attraverso Cristo, ha saputo sconfiggere il drago del male. Ed è significativo che tutto ciò accada in prossimità della domenica della Misericordia che ci consente di adoperarci per superare il peccato, il vero tarlo che insidia la nostra vita. Questo, dunque, significa guardare a San Giorgio, un modello a cui ogni cristiano deve potersi ispirare, ricordando che il santo martire si è ispirato, a sua volta, al Cristo crocifisso risorto. In San Giorgio, la forza della Pasqua si è trasformata in un elemento predominante per fare vincere il bene”. La celebrazione eucaristica è stata molto partecipata, nel rispetto delle norme anticontagio. Il Duomo, ancora una volta, ha raccolto al proprio interno i devoti e i fedeli che trovano nel megalomartire un importante punto di riferimento della propria vita spirituale. La serata, poi, subito dopo il rito religioso, è stata caratterizzata da un altro appuntamento interessante caratterizzato dal concerto del maestro Diego Cannizzaro con l’organum maximum del duomo. Un evento, anche questo, particolarmente atteso. I lavori, realizzati grazie ai fondi messi a disposizione dal Comune, sono stati illustrati dal sindaco, Peppe Cassì, che ha messo in rilievo la particolarità dell’intervento su uno strumento le cui caratteristiche tecniche sono molto pregevoli. Il 14 marzo del 1882, con un concerto di Vincenzo Petrali, venne inaugurato l’organo. Nel corso del ‘900 furono effettuati due interventi di restauro: il primo, nel 1941, per opera della ditta Polizzi di Modica; il secondo, nel 1985 dalla ditta F.lli Ruffatti di Padova. A tal proposito, si legge da una relazione stilata dagli stessi Ruffatti: «La bellezza dei timbri, la varietà delle voci, la qualità della lavorazione e dei materiali impiegati, fanno di quest’organo una delle opere più importanti nel campo organario europeo». Grazie alla ditta organaria del maestro Antonio Bovelacci e del figlio Alessandro oggi è stata riconsegnata una pregiata perla da apprezzare e custodire gelosamente. In questi secoli la fama di questo monumento musicale si è diffusa in tutto il mondo. I celebri organisti, gli appassionati d’organo nutrono un senso di profonda venerazione per questo strumento. Intanto, adesso, ci si prepara per i festeggiamenti esterni di San Giorgio a Ragusa che si terranno il 27, 28 e 29 maggio.

 

 

 

 

Insolita coda per la festa di Pasqua. Ma molto sentita da devoti e fedeli. Che lunedì sera erano presenti in gran numero alla conclusione della processione che domenica scorsa non era stato possibile ultimare a causa delle avverse condizioni atmosferiche che, dal tardo pomeriggio, avevano interessato la città di Comiso. Per cui, era stato deciso di ricoverare i due simulacri, quello del Cristo Risorto e dell’Annunziata, nella chiesa dei Santi apostoli. E da qui, dopo la solenne celebrazione eucaristica di ieri sera, è ripartita la processione con la prima “paci” che si è tenuta proprio dinanzi alla chiesa in questione anche per ringraziare la comunità della straordinaria ospitalità ricevuta. Il corteo poi è proseguito verso la chiesa Madre sino ad arrivare, rispettando le altre tappe previste dove si è ripetuta la “paci”, in piazza Fonte Diana. Quindi, il rientro alla basilica dell’Annunziata per l’ultima “paci” in programma che ha rinnovato l’appuntamento per il prossimo anno. Sono state, come sempre, a migliaia le persone coinvolte per una festa di popolo straordinaria. Come nella migliore delle tradizioni, dopo essere stati posizionati l’uno di fronte all’altro, in seguito all’antifona intonata dagli angioletti posti ai piedi della Madonna e di Gesù, i due simulacri hanno dato vita, venendosi incontro, alla “paci” che, nei vari momenti, ha scadenzato l’interminabile e suggestiva processione, con le bande musicali Diana Comiso, Kasmeneo e R. Caravaglios che, nonostante il poco preavviso, anche ieri sera non hanno voluto fare mancare la propria presenza. Andrea Indigeno e Antonio Criscione hanno dato voce e volto ai due angioletti, uno per ciascun fercolo, intonando in latino l’antifona “Regina Coeli Laetare”. Un momento sempre molto suggestivo. A scadenzare i tempi della processione anche l’attività svolta dall’impresa ecologica Busso Sebastiano, che gestisce il servizio di igiene ambientale in città, adoperatasi per far sì che i luoghi interessati dal passaggio del corteo potessero presentarsi nella maniera più decorosa possibile. I riti intanto proseguono. Oggi, ci sarà la santa messa delle 19 che sarà presieduta da don Gianni Mezzasalma, rettore del seminario diocesano, con la partecipazione dei seminaristi che, dopo la funzione religiosa, incontreranno i giovani della comunità. Giovedì, alle 19, la santa messa sarà presieduta dal sacerdote Roberto Asta, vicario generale della diocesi di Ragusa, e concelebrata dai sacerdoti che provengono dalla comunità dell’Annunziata e da coloro che hanno svolto il loro ministero nella stessa comunità. Venerdì, poi, alle 19, durante la santa messa sarà chiesto il dono della pace per le famiglie: saranno festeggiate le coppie di sposi che celebrano quest’anno il 25° e il 50° anniversario di matrimonio. Alle 20 ci sarà la preghiera dinanzi ai simulacri di Gesù Risorto e della Vergine Annunziata.

 

 

“Bisogna andare controcorrente alle volte, ponendo come baluardo la parola di Dio. Mettendoci in suo ascolto, ci porge le linee guida per cercare di rendere noi stessi e la società più giusta e più attenta agli ultimi. San Giorgio, dicendo il suo “no” perentorio all’imperatore, ha messo al primo posto l’amore per Cristo, rifiutando le velleità terrene e dimostrando coerenza nella sua scelta fino a sacrificare la vita”. Così il preposto parroco, il sacerdote Giovanni Stracquadanio, nel suo messaggio ai fedeli, in occasione dei festeggiamenti di San Giorgio, martire e patrono di Modica, che stanno per entrare nel vivo. Oggi e domani, alle 18,30, la santa messa inserita nel contesto della preparazione del triduo. Sabato 23 aprile, invece, ci saranno le celebrazioni riguardanti la solennità liturgica del santo patrono. In particolare, le sante messe sono in programma alle 9, alle 10,30 e alle 18,30. Dopo la santa messa delle 18,30, ci sarà l’atto di affidamento della città al santo patrono da parte del sindaco di Modica. Alle 19,30, poi, la breve processione per i bambini, attraverso corso San Giorgio, con la riproduzione ridotta del simulacro di San Giorgio. Il Comune di Modica sta patrocinando i festeggiamenti mentre per il supporto della comunicazione esterna si stanno occupando Confcommercio provinciale Ragusa con il presidente Gianluca Manenti e Confcommercio sezionale Modica con il presidente Emanuele Iemmolo. “E’ un’altra grande festa della nostra tradizione – sottolineano i due rappresentanti dell’associazione di categoria – che merita di essere posta in evidenza nella maniera migliore”. Da oggi a domenica, intanto, ci sarà la pesca di beneficenza il cui ricavato sarà devoluto ai profughi dell’Ucraina. E sempre da oggi a domenica, torneo di bocce e “ciappedda” presso il campo giochi Salvuccio Agosta all’interno della villetta comunale di via Silla.

Libri, autori, lettori, ma soprattutto il ritorno nelle piazze finalmente senza grandi restrizioni. A giugno la nuova edizione del festival letterario “A Tutto Volume”, la tredicesima, riporta a Ragusa il clima di festa che da sempre l’ha connotato. Come ogni anno a confrontarsi con l’affezionato pubblico narratori e critici, scienziati, giornalisti, storici e filosofi. Una formula di successo in cui scrittori e città si fondono e animano piazze, giardini e vicoli che diventano palcoscenico per i grandi temi dell’attualità, della cronaca, della ricerca.

Tanti gli ospiti e già annunciati i primi nomi: il giornalista e saggista Lirio Abbate, la scrittrice e conduttrice televisiva Daria Bignardi, l’attore Paolo Calabresi, il filosofo e storico Luciano Canfora, la scrittrice e drammaturga Valeria Parrella, il giornalista Sergio Rizzo, la giornalista Fiorenza Sarzanini, la sceneggiatrice e scrittrice Elena Stancanelli.

Si sta via via ultimando il programma di questa edizione che si svolgerà dal 10 al 12 giugno prossimi tra Ragusa superiore e Ragusa Ibla con un’anteprima in riva al mare, il 9 giugno, a Marina di Ragusa.

Il festival è promosso dalla Fondazione degli Archi, con la direzione artistica e organizzativa di Alessandro Di Salvo, coadiuvato da cinque direttori ospiti: Massimo Cirri, Filippo La Porta, Antonio Pascale, Massimo Polidoro, Federico Taddia.

 “Un’edizione per tornare a vivere le piazze, che ci farà riappropriare del piacere di stare insieme senza le limitazioni a cui siamo stati abituati in questi ultimi due anni – spiega il direttore artistico Alessandro Di Salvo – Un’edizione che simboleggia la rinascita, consentendo ancora una volta ai tanti ospiti che accorrono da ogni parte d’Italia, tra autori e pubblico, di assaporare appieno un’esperienza intensa, tra mare, barocco e libri circondati da una straordinaria aria di festa. Una festa che darà quest’anno ancora più spazio alla letteratura per ragazzi, per farci contagiare dall’irrefrenabile entusiasmo dei più giovani. Grande attenzione naturalmente ai grandi temi dell’attualità, scandagliando il presente attraverso la lente di ingrandimento degli editorialisti dei principali quotidiani italiani”.

Anche quest’anno grande spazio alla letteratura per ragazzi, una scelta che il festival compie da tempo per coinvolgere i giovani, futuri lettori appassionati. Tra gli appuntamenti in scaletta anche alcuni momenti celebrativi che caratterizzeranno parte del programma, dal centenario della nascita di Pasolini al centenario della morte di Giovanni Verga, passando dal trentesimo anniversario delle stragi di mafia in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino, fino al centesimo compleanno di Margherita Haach a cui il festival proprio il 12 giugno dedica una festa “sotto le stelle”.

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