Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 19 Aprile 2024

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:506 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:536 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:723 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1325 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1445 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1281 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1451 Crotone

Le opere del maestro Affi…

Feb 07, 2024 Hits:1499 Crotone

Nei giorni scorsi, presso il teatro comunale "Antonio De Curtis" di Serradifalco (Caltanissetta), hanno avuto luogo i festeggiamenti in occasione del ventennale del periodico d'informazione "La Voce del Nisseno", fondato e diretto dal dr. Michele Bruccheri.
Il numerosissimo pubblico intervenuto ha assistito con entusiasmo e partecipazione alla  proiezioni di video e a rappresentazioni artistiche di rilievo, sia musicali che canore.
Fra l'altro, nel corso dell'evento sono state consegnate 25 targhe.
La conduzione della manifestazione,  patrocinata dal Comune e dalla Pro Loco di Serradifalco, nonché dalla direzione artistica del teatro comunale, è stata affidata al  giornalista Michele Bruccheri e al giovane  figlio Salvatore, che ha coordinato soprattutto la prima parte della serata, dedicata ai video proiettati su maxischermo e la parte finale, in cui sono stati conferiti i riconoscimenti.
Un paio di video, in apertura, hanno descritto brevemente il percorso editoriale del periodico d’informazione e del suo direttore, che nei giorni scorsi ha raggiunto il venticinquesimo anniversario d’iscrizione presso l’Albo professionale dei Giornalisti della Sicilia.
Attraverso un video-messaggio sono giunti gli auguri del noto giornalista Salvo La Rosa e dell’attrice catanese Giovanna Criscuolo, nonchè gli “auguri cantati e personalizzati” dalla splendida voce di Virgilia Bello.
Lo speciale evento è stato dedicato alla memoria di due eminenti  figure del territorio: allo storico Salvatore Galletti, morto nel 2010 e al sacerdote Filippo Bonasera, scomparso due anni fa. Sono state sentite le loro voci, da frammenti d’intervista realizzate da Bruccheri diversi lustri fa e i loro familiari hanno ritirato la Targa alla Memoria. In occasione del decennale, invece, la dedica fu per il grande Totò Petix.
“Grazie a tutti coloro che ci seguono con palpabile gioia e sincero interesse” - dichiara il direttore Michele Bruccheri al termine dell’evento celebrativo della sua creatura editoriale.
È stato anche proiettato l’intervento del professor Luca Filipponi (presidente del Menotti Art Festival Spoleto), che ha dato la notizia di un prestigioso premio conferito al fondatore del periodico d'informazione "La Voce del Nisseno", che egli ritirerà nella nota città umbra a settembre.
Michele Bruccheri ha donato al Sindaco di Serradifalco dr. Leonardo Burgio tutte le riviste pubblicate dal 2002 ad oggi e ben dodici monografie a sua firma, da custodire presso la sezione emeroteca della biblioteca comunale.
Ad arricchire la serata celebrativa i cantanti Alessandra Alessi (vocal coach e direttrice della SoL Academy),  accompagnata dal pianista Dario Carmina, Giulia Cammarata e Gabriele Calì e il pianista Giuseppe Paul Messina. Interventi dei relatori:  Marianna La Barbera (giornalista), che ha donato al professionista serradifalchese una targa della Uilpa Sicilia guidata da Alfonso Farruggia, definito “giornalista attento, colto e rigoroso” e della professoressa Simona Modeo (docente ed archeologa, vicepresidente regionale di SiciliAntica), che gli farà recapitare le varie pubblicazioni dell’associazione culturale.
Assente, a causa di un malessere passeggero, il presidente della Banca Sicana dr. Giuseppe Di Forti, che ha inviato una lunga lettera al direttore Bruccheri.
Banca Sicana e Fondazione Sicana erano rappresentate ai massimi livelli, dal direttore generale Michele Augello, ai membri serradifalchesi del Consiglio d’Amministrazione, Giuseppe Martino e Antonio Calì, del Collegio sindacale Giuseppe Consiglio e Giusy Montante a Cettina Blando.
Numerose le attestazioni  di stima ed affetto per il giornale e per il suo fondatore e tra essi, il sociologo Pasquale Petix.
Tra i presenti, la Fidapa di Serradifalco (Giovanna Messina, Rosaria Guarino ed Enza Guarneri) e l’Ada provinciale (guidata da Maria Cristina Alaimo).
Numerose le personalità che hanno impreziosito l'evento; tra queste il professor Giovanni Costa e l’onorevole Bernardo Alaimo, autori del libro “Serradifalco” tra ricordi e testimonianze, che verrà presentato giovedì 23 giugno.
Hanno esposto le loro splendide opere sul palcoscenico le pittrici Ivana Urso, Carla Maira, Valentina Mistretta e Marzia Calì. L’artista Maria Gina Tortorici, tra le altre, ha donato una meravigliosa tela al direttore Michele Bruccheri. 
Ovviamente, è arduo riportare tutto; ma al termine grande torta e brindis; un momento curato da Angelo Pio Monachino e condiviso con tutti i  presenti, nonostante il caldo eccezionale ed infine la distribuzione gratuita del nuovo numero del giornale.
Enorme successo e grande partecipazione, dunque, che ripagano i tanti sacrifici per organizzare un evento di notevole livello che è già diventato storia.
Il servizio fotografico è stato realizzato dai Ph.  Calogero e Antonino Montante.

È stato un doveroso e riuscito omaggio al Cinema e alle sue maestranze musicali quello alla Casa del Cinema di Roma, organizzato il 20 Aprile dall’Associazione Compositori Musica per Film (ACMF).

Ad aprire la serata, i saluti del padrone di casa, Giorgio Gosetti, Presidente della Casa del Cinema, seguito da quelli di Piera Detassis, Presidente e Direttore artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, con cui ACMF ha collaborato per l’ottimale riuscita dell’iniziativa. Nei panni di Presidente ACMF, ha brevemente salutato i presenti anche Pivio, in realtà coinvolto nella serata tra i candidati nella cinquina finale come Miglior Compositore.

Presentazione candidature

A Chiara

La presentazione delle clip video relative ai film candidati in gara è iniziata con Pasquale Catalano, stimato socio ACMF. A lui è toccato annunciare la clip relativa al film A Chiara (Compositori Dan Romer – Benh Zeitlin; regia di Jonas Carpignano) e al film America Latina (compositori i Verdena; regia di Damiano e Fabio D’Innocenzo).

Ariaferma

A seguire, altra preziosa rappresentanza ACMF, Riccardo Giagni, ha presentato la clip relativa al film Ariaferma, per la regia di Leonardo Di Costanzo. A seguire, breve intervista con Pasquale Scialò, autore delle musiche del film.

Diabolik

Sempre Riccardo Giagni ha poi presentato la clip relativa al film Diabolik, la cui colonna sonora è stata firmata da Pivio e Aldo De Scalzi, per la regia dei Manetti Bros. Breve intervista al compositore Pivio, prima di proseguire la serata con la presentazione, per voce di Stefano Mainetti (noto compositore, ma anche docente di Composizione Applicata al Conservatorio di Santa Cecilia) di Freaks Out e dei protagonisti di questo film, presenti nella serata: il compositore Michele Braga ed il regista Gabriele Mainetti (candidato anche nelle vesti di co-firmatario della colonna sonora).

I Fratelli De Filippo

Il tempo di una chiacchierata, ed ecco arrivare la clip successiva: quella relativa alla pellicola I Fratelli De Filippo (compositore Nicola Piovani; regia Sergio Rubini).
Nello spazio dedicato alle candidature come Migliore Canzone Originale, è toccato al membro del direttivo ACMF Stefano Reali  presentare la clip relativa al film Diabolik (titolo canzone La profondità degli abissi, con Manuel Agnelli come autore della musica, del testo, nonché interprete). Ne ha brevemente parlato Pivio, portando i saluti del cantante, assente giustificato. Sempre Stefano Reali ha annunciato il contributo video su I Fratelli De Filippo (Titolo canzone Faccio ‘a polka; autore della musica Nicola Piovani; autori del testo Nicola Piovani e Dodo Gagliardi). Presente l’interprete Anna Ferraioli Ravel, anche bravissima attrice nel ruolo di Titina De Filippo.

L’Arminuta

Il compositore Fabrizio Fornaci ha poi annunciato la clip relativa al film L’Arminuta (Just You la canzone in gara, interpretata da Marianna Travia). Autori della musica e del testo Giuliano Taviani e Carmelo Travia, intervistati per l’occasione.

Marilyn ha gli Occhi Neri

A Fornaci anche la illustrazione della clip su Marilyn ha gli Occhi Neri, con la canzone in gara Nei tuoi occhi, musicata da Francesca Michielin e Andrea   Farri, scritta e interpretata da Francesca Michielin (assenti entrambi alla serata per impegni pregressi).

Piccolo Corpo

In chiusura, il vice presidente ACMF Alessandro Molinari ha trattato la clip conclusiva delle songs in gara: quella relativa a Piccolo Corpo (titolo canzone omonima, per la musica di Fredrika Stahl con il testo della stessa regista del film, Laura Samani, e interpretata da Celeste Cescutti e Coro Popolare). Breve chiacchierata con Laura Samani, dopo un piacevolissimo saluto video di Fredrika Stahl.

Presenze in sala

Si sono riconosciuti, tra gli altri, i musicisti Claudio Simonetti, Francesco Ruggiero, Jonis Bascir (quest’ultimo, anche attore). E poi il noto giornalista tv Amedeo Goria, la regista Carmen Giardina (Miglior Docufiction Nastro D’argento 2021 – Il Caso Braibanti), Ginevra Nervi (compositore e producer), la cantante Yasemin Sannino.

Nel parterre pubblico, sempre in ordine casuale, anche la montatrice Chiara Dainese, Graziano Marraffa (Presidente Archivio Storico del Cinema Italiano), l’inviato del tg1 Paolo Di Giannantonio, George Labrinopoulos della Stampa Estera greca, l’attrice Emma Quartullo, Maria Grazia De Angelis (Presidente Associazione Italiana di Studio del Lavoro per lo Sviluppo Organizzativo) e il regista Claudio Di Napoli.

Tutti gli ospiti sul palco hanno apprezzato l’omaggio del volume fotografico che è stato loro consegnato come ricordo: Una vita per il Cinema di Elettra Ferraù, Alessandro Masini ed Emanuele Masini, con la prefazione del prof. Mario Verdone, edito dal Centro Studi di cultura, promozione e diffusione del Cinema in ricordo della vita vissuta nel Cinema e per il Cinema dal giornalista, scrittore e sceneggiatore Alessandro Ferraù.

ACMF

L’ Associazione Compositori Musica per Film ricordiamo che rappresenta la quasi totalità dei compositori italiani di musica applicata e vede, tra i suoi soci onorari, nomi come i Premi Oscar Nicola Piovani e Dario Marianelli, cui si aggiungono Hans Zimmer, Michael Nyman e Roger Waters.

Qualche dato statistico: sono ad oggi circa 3.400 le colonne sonore composte in generale dai suoi membri, di cui 5 Oscar, 26 David di Donatello, 31 Nastri d’Argento, 11 Globi d’Oro, 7 Ciak d’oro, 6 Bafta, 4 Efa, 3 Golden Globe e 2 Grammy.

È stato possibile, per chi non era presente in sala, assistere alla diretta streaming grazie ai portali Eurocomunicazione.com ed Eurocomunicazione.eu. È possibile rivedere la serata sui social Facebook, YouTube e Twitter.

Torna in teatro lo straordinario Gino Aprile con il dramma “L’inferno di Alice”. Da sempre molto attivo nel sociale dopo la grande battaglia per Rosanna Maisto, vinta grazie anche al contributo di numerosi vip, adesso sta sostenendo, insieme a Fo Siracusa, una campagna di sensibilizzazione per combattere i disturbi alimentari. Ed è per questo che sta portando in scena la kermesse teatrale dal titolo “L’inferno di Alice”, prodotta da Fan Production, scritta da Fo Siracusa insieme a Beatrice Gasparini, dedicata ad Alice Perdoncin, morta di anoressia a soli 20 anni. 

Giorno 15 di maggio al teatro Condominio di Gallarate, Fan Production mette in scena una storia vera, che racconta la breve vita di Alice Perdoncin, affetta da una grave forma di anoressia. L’opera tende a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni e a non sottovalutare questa malattia infame e subdola, che non lascia scampo. Tutto il team di Fan Production ha saputo mettere in piedi una compagnia teatrale composta da ottimi attori, tra cui il direttore artistico Gino Aprile, che in quest’opera drammatica reciterà nei panni del padre di Alice. L’opera teatrale in questione darà inizio ad un percorso di prevenzione, per riconoscere precocemente i segnali ed intervenire tempestivamente.

 

Il teatro è la messa in scena della vita. Nel luogo della cultura si vivono le emozioni forti del nostro vissuto quotidiano. Si può piangere o ridere indifferentemente ma, soprattutto, si riflette come è successo ieri sera al Teatro Comunale di Catanzaro con ‘La rottamazione di un italiano perbene’ la commedia scritta, diretta e interpretata da Carlo Buccirosso, inserita nella stagione teatrale di AMA Calabria.

L’attore napoletano ha scritto un testo che riesce a nascondere con la comicità un imprevedibile finale crudo. Il suo personaggio è un Don Chisciotte dei giorni nostri, che combatte con la realtà di Alberto Pisapia, uomo flagellato dall’Agenzia delle Entrate con decine di cartelle esattoriali, causando una profonda crisi economica del suo ristorante ‘Il Picchio Rosso’. Capro espiatorio è sua suocera, dirigente dell’odiato nemico. E’ lei che il protagonista della vicenda sogna di uccidere dopo aver tentato il suicidio.

Togliersi la vita o uccidere sua suocera è il centro della narrazione di un uomo che si sente perseguitato dallo Stato, che lo addita come evasore fiscale e non considera la sua reale impossibilità di pagare il suo debito. Intorno a questa situazione si è sviluppata una storia raccontata con un umorismo tipico del teatro napoletano e, in particolare di De Filippo. Una tradizione che Buccirosso non ha voluto rinnegare nel suo modo di fare teatro, pur rendendolo più attuale con una regia sapiente e veloce.

Proprio la velocità e gli incastri delle battute, ma anche delle situazioni comiche, rendono la commedia irresistibile. ‘La rottamazione di un italiano perbene’ è un lavoro corale in cui l’istrionico Buccirosso lascia, con grande generosità, molto spazio alla sua Compagnia. Decisamente un gesto insolito da parte degli autori, che spesso desiderano avere la scena tutta per sé stessi. Donatella de Felice, Elvira Zingone, Giordano Bassetti, Fiorella Zullo, Peppe Miale, Gino Monteleone, Matteo Tugnoli, Davide Marotta, Tilde De Spirito, con le loro interpretazioni, sono riusciti a loro volta a essere protagonisti.

Numerosi sono stati i momenti di grande divertimento. Perfetti gli interventi di ogni attore, con un Buccirosso che si è confermato attore e autore egregio. Il suo intento di sensibilizzare divertendo è riuscito appieno. Non facile l’impresa di toccare argomenti seri con estrema eleganza e leggerezza, passando attraverso situazioni ora paradossali ora grottesche. Tutto condito da gag irresistibili.

“Avvolto” in una superba scenografia ha dimostrato di essere padrone della scena, anche quando all’inizio era coricato esanime nel suo letto. Indubbiamente la sua arte recitativa fatta non solo di parole, ma anche di piccoli gesti, è un tesoro inestimabile che è stato apprezzato e salutato dal pubblico con un’autentica standing ovation. Ennesimo suggello di una serata da incorniciare per AMA Calabria e il suo direttore artistico Francescantonio Pollice, la cui stagione vivrà altri due appuntamenti di prestigio.

Il 7 aprile, alle ore 21:00, sarà la volta di un’altra grande interprete del teatro calabrese, Teresa Timpano, con ‘Penelope’, al Teatro Comunale di Catanzaro, al quale seguirà ‘Il silenzio grande’ con due grandi interpreti come Massimiliano Gallo e Stefania Rocca, la cui data catanzarese, prevista per il 28 aprile, è stata posticipata al 30 aprile a causa di impegni della Compagnia.

I biglietti degli spettacoli ‘Penelope’ e ‘Il silenzio grande’ potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Comunale di Catanzaro, oppure s’invita a consultare il sito www.amaeventi.org, per l’acquisto on line. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria al numero telefonico 0968.24580 o contattandoci alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

AMA Calabria si atterrà alle misure disposte dalle autorità nazionali in ordine all’emergenza pandemica consentendo, fino a esaurimento posti, l’ingresso esclusivamente agli spettatori in possesso del Super Green Pass e con l’obbligo di indossare la mascherina FFP2.

 

Sebastiano Gavasso, talentuoso e poliedrico attore di teatro e cinema, fa parte ormai da tempo della grande famiglia del daily di Rai 1 “Il Paradiso delle signore”, prodotto da Giannandrea Pecorelli e giunto alla sesta stagione.

Nel contesto di un set molto affiatato, la cui location è situata presso i teatri di posa Videa, si inserisce il regista veneto Orlando Brivio, interpretato con vera maestria e cura dei minimi dettagli da Sebastiano Gavasso. Un personaggio estremamente empatico e intuitivo, un vero comunicatore, che sceglie di ambientare i suoi fotoromanzi e musicarelli fra le accoglienti mura del grande magazzino più famoso di Milano.

Una serie televisiva di grande successo che, nata nel 2015 ed ambientata nell’Italia degli anni ‘50/’60, un periodo di grande rinascita economica, è liberamente ispirata all’omonimo  romanzo di Émile Zola.

Nonostante Sebastiano abbia già lavorato in altre fiction, in teatro ed anche in pubblicità per noti marchi, maturando prove artistiche di notevole rilievo sia in Italia che a livello internazionale, l’esperienza ne “Il Paradiso delle signore” gli ha fornito l’opportunità di farsi conoscere ancor più dal grande pubblico.

A Roma dal 2007 al 2010 ha frequentato l’Accademia di recitazione “Scuola internazionale di Teatro”, dove si è diplomato ed ha partecipato a seminari di recitazione non solo nel nostro Paese, ma anche all’estero. Nel 2008 si trasferisce per un periodo in Australia e segnatamente questa permanenza gli ha consentito di acquisire nuovi prodotti culturali, oltre che una conoscenza dell’inglese tale da poter recitare con pieno possesso della lingua; tutti elementi che vanno ad arricchire un curriculum professionale molto promettente.  

Dopo aver conseguito il diploma presso la Scuola internazionale di Teatro di Roma, hai completato la tua formazione teatrale in Australia. Un ricordo di questa esperienza?

Si è trattato di una delle esperienze più importanti e formative della mia vita. Come spesso accade… avvenuta per caso. Sono tanti i ricordi, uno fra tutti, significativo per la mia carriera, quello di aver studiato recitazione cinematografica con Annie Murtagh Monks, che scoprì proprio a Perth il talento di un giovanissimo Heath Ledger!

Reciti in lingua inglese con ottima padronanza. Questo ti ha aperto le porte all'estero?

Certamente aver studiato in Australia mi ha aiutato anche in questo senso. Oltre alla lingua, anche la quantità di film, cortometraggi e spettacoli fatti in Australia mi ha consentito di accumulare molto materiale utile per poi presentarmi ai casting e ai registi, una volta tornato in Italia. E poi aver vinto il Fringe Festival di Roma con “HorseHead” (spettacolo di un autore australiano che conobbi a Perth) e averlo recitato in inglese al Fringe Festival di  New York, venendo citato dal quotidiano New York Times, ha rappresentato un passaggio rilevante, un’altra importante chiave.

Hai interpretato per il Teatro Bellini di Napoli il drugo Dim, uno dei personaggi di "Arancia meccanica" di Kubrick, in un fortunatissimo adattamento teatrale. Siete stati ben tre anni in tournèe, vorresti parlarmene?

Altra esperienza importantissima. Un sogno realizzato: “Arancia meccanica” è uno dei miei film preferiti, a Carnevale spesso durante l’adolescenza mi sono vestito da drugo e poterlo interpretare in giro per i teatri più belli d’Italia è stato – come direbbero i drughi in Nadsad - “Davvero, davvero, Cinebrivido!!!”

Nel 2016 hai fondato la compagnia "Loft Theatre", dove produci e realizzi spettacoli in cui riesci a contemperare impegno civile e sport. Sebbene tu sia uno sportivo a tutto tondo, ami una disciplina in modo particolare?

In questo momento sicuramente la corsa, che coniuga sia l’aspetto sportivo che quello artistico e lavorativo. Nella mia vita, però, ho praticato moltissimi sport, sia i “classici” (calcio, pallavolo, basket) che quelli legati al mare (vela, nuoto, apnea, sub).

A Febbraio è ripartita la tournée della tua ultima produzione "CORRI - Dall'inferno a Central Park", un'opera teatrale  estremamente interessante in cui affronti la tematica della depressione, un disturbo con una dimensione sempre più sociale. La passione per la maratona salverà il protagonista; un lavoro allettante. Si tratta di un monologo?

È lo spettacolo più bello e importante della mia vita. Una grande sfida nata in un momento “critico”, ma fondamentale per crescere come artista, come professionista e come uomo. Sì, apparentemente è un monologo, ma in realtà è un dialogo continuo con Giovanna Famulari, la straordinaria violoncellista che mi accompagna in scena e che rappresenta la compagna del protagonista della storia, oltre che il suo cuore. Il cuore non si esprime con le parole, ma attraverso la musica, appunto. E poi CORRI è uno spettacolo collettivo, perché si nutre ed esiste solo grazie alla “rete” di persone che ci sostengono e supportano: il nostro pubblico, con noi 365 giorni l’anno, nelle gare, in platea, come anche sulle piattaforme social.

Il grande pubblico ti conosce anche per le tue performance ne "Il paradiso delle signore", il daily di Rai1 con ascolti sempre crescenti, ambientato nella Milano degli anni del boom economico. Orlando Brivio, regista di fotoromanzi e di musicarelli, un genere cinematografico molto in voga in quel periodo, ha conquistato la simpatia del pubblico anche grazie alla tua impeccabile interpretazione in dialetto veneto. Dove hai imparato, hai origini venete?

Ho un legame profondo con il Veneto perché mio padre è di Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza; da piccolo durante l’inverno eravamo sempre lí. Durante la mia infanzia il mio “supereroe” preferito era Arlecchino e quando da adolescente ho scoperto i Pitura Freska, mi sono nuovamente appassionato al dialetto veneto. Con il trascorrere degli anni, poter recitare anche in veneto ha costituito senza dubbio un tratto distintivo.

Mi hai raccontato che fra i tuoi amici del mondo dello spettacolo ci sono anche i componenti del gruppo musicale veneziano Pitura Freska. Come vi siete conosciuti?

Come è accaduto a molti, attraverso il brano sanremese “Papa Nero”. Grazie a quella canzone che mi ha letteralmente rapito, sono andato subito a comprare il Cd “Gran Calma” che la conteneva e in breve tempo ho acquistato tutta la discografia, imparato i testi, e partecipato ai loro concerti. Credo di essere stato tra i pochissimi romani a sapere a memoria tutte le strofe di ogni loro canzoni; così alla fine dei concerti, quando li andavo a salutare, penso mi abbiano considerato come una “mascotte” - avevo 16anni - e siamo diventati amici. Una volta ho donato loro anche una musicassetta in cui  strimpellavo con la chitarra e avevo composto alcune canzoni, ma per gioco. Marco “Furio” Forieri fu molto contento di quel regalo, non credo per la qualità dei brani, ma per il gesto. Sono persone splendide.

Una domanda di rito per gli attori teatrali che fanno anche cinema e tv. Quali sono, dal tuo punto di vista, i punti di forza e, se ci sono, di debolezza afferenti a queste due modalità di fare spettacolo?

Non vedo punti di debolezza. Ci sono solo due modi di recitare: in maniera credibile, o in maniera non credibile. Se si è credibili, si arriva al pubblico. Se si arriva al pubblico, si sta facendo bene. Cinema, teatro, Tv, soap, mimo, strada, non conta il “dove”, contano sempre e in modo sinergico il “come” e il “perché”.

Un consiglio ai giovani che vorrebbero intraprendere la carriera di attore?

Fatela, sapendo che sarà complessa, ma meravigliosa. Ma soprattutto, fatela se vi diverte e vi fa stare bene. Non credete a chi dice che è solo sofferenza, o che l’attore debba necessariamente soffrire. Con gli anni ho imparato che il “segreto” sta nel non perdere mai la capacità di sorridere, anche nel pianto. Vale per la recitazione nella stessa misura in cui vale per la vita.

Agli inizi della pandemia qualcuno disse che ne saremmo usciti migliorati. Sei d'accordo?

Vedendo quel che sta accadendo ora, credo di sì. L’emergenza pandemica ci ha abituato a capire che eravamo dei privilegiati. Il modo migliore per capire il valore di un privilegio, è perderlo. C’è una frase che lego molto a questo periodo storico e che mi fa ben sperare per il futuro: “ Tempi difficili creano uomini forti, uomini forti creano tempi facili. Tempi facili creano uomini deboli, uomini deboli creano tempi difficili”, tutto è circolare. Quindi, c’è bisogno di rafforzarci, tutti, per poter essere più utili gli uni agli altri.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI