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Opera dell'artista Anna Liuzzi. Tutti i diritti riservati

A Roma, mercoledì 3 Maggio 2023, nella splendida cornice del “Teatro Rossini” in Piazza di Santa Chiara 14 a è stata ufficializzata l’istituzione del “Fondo Lando Buzzanca”; per diretta volontà di Mario e Massimiliano Buzzanca, figli del grande interprete recentemente scomparso, tutti i materiali originali e l’archivio privato dell’attore sono stati ceduti e affidati alla curatela scientifica dell’Archivio Storico del Cinema Italiano, nella persona del Presidente Graziano
Marraffa, allo scopo di preservare debitamente nel tempo la memoria storica e artistica di Lando Buzzanca e divulgarla soprattutto alle giovani generazioni di studiosi, professionisti e appassionati spettatori.
Il “Fondo Lando Buzzanca”, in attuale fase di inventario e catalogazione, comprende migliaia di documenti originali riguardanti la carriera professionale e la vita privata dell’artista: soggetti e sceneggiature cinematografiche, copioni teatrali e televisivi, fotografie, film in pellicola 35mm, rassegne stampa, manifesti, elementi scenografici, incisioni sonore, interviste, corrispondenza, onorificenze e premi ricevuti a titolo internazionale, biblioteca e oggettistica varia.
I materiali saranno pubblicamente fruibili in occasione di mostre espositive, retrospettive cinematografiche, convegni etc. e saranno oggetto di uno specifico Centro Studi permanente di futura costituzione.
Graziano Marraffa, ha brevemente delineato il singolare stile interpretativo di Lando Buzzanca, distintosi nel panorama cinematografico dell’epoca, variando dal grottesco al parodistico, con note di sottile amarezza tese ad esaltare l’umanità dei personaggi da lui attentamente scelti nel corso di una mirabile e lunga carriera professionale, spesso derivati da matrici letterarie di autori quali Bruna Piatti, Vitaliano Brancati, Leonardo Sciascia, Luciano Bianciardi, Piero Chiara, Goffredo Parise.
Massimiliano Buzzanca ha testimoniato l’importanza della madre Lucia Peralta, moglie dell’attore, nella conservazione certosina dei materiali dell’archivio personale di Lando Buzzanca, nonché sua fondamentale consigliera nelle definitive scelte artistiche.
Contestualmente, è stata annunciata la fondazione del “Premio Lando Buzzanca”, che si svolgerà annualmente in suo omaggio a partire dal 18 Dicembre 2023, data in cui ricorrerà un anno dalla scomparsa dell’attore e vedrà Graziano Marraffa quale direttore artistico, Franco Mariotti quale Presidente del Comitato Scientifico e Raffaele Festa Campanile quale responsabile marketing e sponsorship.
L’immagine ufficiale del “Premio Lando Buzzanca”, scelta dalla direzione artistica e presentata in anteprima per l’occasione, è un ritratto pittorico esclusivo dedicato all’attore dall’artista Anna Liuzzi.
Il “Premio Lando Buzzanca” verrà conferito in ogni sua edizione ai professionisti del mondo dello Spettacolo, che si distingueranno per le qualità distintive nei settori Cinema, Teatro, Tv, nei quali Lando
Buzzanca è risultato essere un vero Maestro.
Franco Mariotti ha annunciato gli altri componenti del Comitato Scientifico, del quale fanno parte, oltre a Massimiliano Buzzanca e Graziano Marraffa, il Prof.Gianfranco Bartalotta (docente Università Roma 3 e Università telematica Niccolò Cusano), il Dott. Vincenzo Raso (Presidente “Associazione Culturale Pietro Germi”, situata a Sciacca), il Dott. Paolo Silvestrini (scrittore e sceneggiatore).
Lo scrittore e regista Raffaele Festa Campanile, oltre ad aver ricordato il rapporto professionale e di amicizia tra Lando Buzzanca e suo padre Pasquale Festa Campanile, ha sottolineato gli aspetti collaterali del “Premio Lando Buzzanca” che verranno rivolti con attenzione ai bambini e alle giovani generazioni, cui verranno destinati particolari omaggi in prossimità delle feste natalizie, mentre il coordinamento stilistico dell’evento di premiazione sarà affidato alla Dott.ssa Laura Mantovi.
L’attrice e soprano Sara Pastore, al termine della conferenza stampa, ha donato una copia di un suo dipinto a Massimiliano Buzzanca e ha eseguito un brano musicale in ricordo di Lando Buzzanca.
I numerosi ospiti in sala, giornalisti professionisti e operatori culturali, hanno concluso l’incontro con un brindisi nel foyer del Teatro Rossini.
La conferenza stampa è stata realizzata in collaborazione con l'ASP Asilo Savoia.

Annunciato il ritorno del Narnia Festival, giunto oramai alla XII edizione, che vedrà la docenza del compositore e direttore d’orchestra Marco Werba.

Si tratta di una manifestazione dell’estate umbra, all’insegna della qualità delle proposte in cartellone e della contaminazione tra generi artistici diversimusicadanza e tanti spettacoli dal vivo. La direzione artistica è affidata all’ideatrice, nonché pianista, Cristiana Pegoraro. Il Narnia Festival offre l’opportunità di intraprendere una carriera professionale ai giovani talento con solide basi formative.

A riguardo Marco Werba guiderà la prima Masterclass internazionale in musiche per film storici. Ossia, insegnare a comporre colonne sonore per film in costume. Il compositore e direttore d’orchestra ha alle spalle 34 anni di esperienza come autore di musica applicata, e ha scritto colonne sonore di film storici importanti, come “Il Conte di Melissa” di Maurizio Anania, “Amore e Libertà, Masaniello” di Angelo Antonucci, “Anita, una vita per Garibaldi” di Aurelio Grimaldi, “I Fiori del Male” di Claver Salizzato. E ancora: “Gelone, la spada e la gloria” di Gianni Virgadaula, “La Grande Guerra del Salento” di Marco Pollini e “Goffredo” (E l’Italia chiamò) di Angelo Antonucci.

Gli iscritti alla sua Masterclass dovranno creare alcune composizioni per scene tratte da film storici ambientati in tre diversi periodi (Rinascimento, Risorgimento e Seconda Guerra Mondiale). Durante le lezioni, verranno analizzate le musiche (di celebri film in costume) scritte da Miklos Rozsa, Georges Delerue e Nino Rota. Un registaspecializzato in questa tipologia di pellicole, sceglierà le migliori composizioni, che riceveranno un diploma finale e parteciperanno a un saggio conclusivo con le musiche preparate nel corso di questo campus internazionale di alto perfezionamento artistico.

Fonte L.B. 

La città di Roma e l’arte cinematografica. Due facce che si incontrano davanti ad uno specchio per riflettersi e scoprirsi protagoniste di un legame profondo, di una storia longeva, meritevole oggi di un ulteriore approfondimento. È quello che testimonia il racconto per immagini del fotografo Paolo Grana, artista e curatore della mostra a ingresso gratuito Passeggiate Romane di Cinema, in programma alla Casa del Cinema di Roma fino al 19 dicembre 2022. Il percorso fotografico ci porta indietro nel tempo, al periodo del mitico cinema italiano, dei grandi registi degli anni 50/60, di Antonioni, De Sica, Fellini, Pasolini, al tempo di Cinecittà Hollywood sul Tevere e di Roma come grande set cinematografico. Ispirata da quelle atmosfere mitiche, l’indagine di Grana testimonia quegli anni attraverso il reportage di uno dei fenomeni principali legato a quell’epoca ma avvenuto tra il 1995 e gli inizi del 2000: la rassegna “open air” “Passeggiate romane” che, grazie all’Associazione Città di Cinema, proiettò all’aperto i migliori film italiani degli anni 50/60 in quei luoghi e in quegli scorci della Roma antica e moderna che furono le location di quei set cinematografici.

“È un po’ come aver carpito frammenti ‘d’anima’ del cinema italiano di quegli anni” – dichiara il fotografo Paolo Grana. “Ho cercato di cogliere l’attimo, di immortalare l’istante, di fermare in uno scatto l’atmosfera magica di quei momenti che solo il cinema, con il suo fascino avvolgente all’imbrunire nella notte, ti sa dare. Le immagini si susseguono sullo schermo, le dimen­sioni si fondono nel loro abbraccio, volti dei grandi attori, appassionati innamorati attoniti, fermati in un fotogramma sugli sfondi della città eterna. Seguire in quel momento, quegli eventi, avere il privilegio d’esserci con la mia camera e poter realizzare quegli scatti irripetibili nell’atmosfera magica che si viveva è stata un’occasione unica. Ringrazio per questa opportunità l’Associazione Città di Cinema che realizzò quella rassegna”.

La mostra racconta con 16 immagini fotografiche i momenti più significativi e rappresentativi di quel fenomeno e dello spirito di quei film, con le loro ambientazioni iconiche a fare da sfondo per una nuova suggestione della fruizione cinematografica. 16 finestre inedite, 16 momenti di indissolubile connubio tra cinema e città, in cui i luoghi e la proiezione dei film colti in quell’attimo da Grana assumono un significato di memoria, di testimonianza, di storia dei luoghi stessi e della vita (cinematografica) che lì si è vissuta. L’inedito tema fotografico del connubio assume, così, una forza espressiva senza precedenti grazie all’attento lavoro del fotografo che, catturando un preciso istante della proiezione, eleva esponenzialmente il valore simbolico di quel momento e contribuisce a infondere nuova linfa all’atmosfera già mitica di quel cinema e di quell’epoca.

Ecco, quindi, gli scatti delle prime periferie cittadine con lo schermo al Pigneto che irradia i volti pasoliniani di Accattone e quello all’Eur, accanto a quel Palazzo della Civiltà italiana rappresentato da Fellini nel suo Le tentazioni del dottor Antonio. Si arriva poi ai luoghi monumentali del centro storico con le immagini delle proiezioni in Piazza di Pietra (L’eclisse di Michelangelo Antonioni), in Piazza Augusto Imperatore (Morire gratis di Sandro Franchina), in Piazza del Campidoglio (Lo sceicco bianco di Fellini), in Piazza Montecitorio (Gli onorevoli di Sergio Corbucci) e al Pantheon (Umberto D. di Vittorio De Sica). Suggestivo è poi lo sfondo di Castel Sant’Angelo immortalato da Grana durante le proiezioni del film omonimo di Alessandro Blasetti e di Accattone di Pasolini; mentre rappresentano importanti testimonianze storiche gli scatti realizzati alle terme di Caracalla, durante la proiezione di Medea di Pasolini, a via della Conciliazione durante la proiezione de Il vangelo secondo Matteo, al Foro di Traiano, sfondo del film Fabiola di Alessandro Blasetti, alla Piramide Cestia davanti alla quale venne proiettato Paisà di Roberto Rossellini e al Palazzo di Giustizia “Palazzaccio” durante la programmazione del film di Orson Welles Il processo.

Si chiude, infine, con un’ultima incursione nelle piazze estere di Parigi, con lo schermo al Trocadero a restituire Paris est toujours Paris di Luciano Emmer e a Stoccolma, nella centralissima Gamla Stan, immortalata durante la proiezione di Stromboli (Terra di Dio) di Roberto Rossellini.

BIOGRAFIA PAOLO GRANA

Diplomato in fotografia presso lo IED di Roma. Fonda un’agenzia giornalistica nella quale si occupa di immagini di moda collabo­rando con varie case di couture italiane. Entra a far parte della maison Valentino Garavani per la quale lavora un decennio come fotografo. Realizza editoriali Valentino per “W” ed altre pubblicazioni della Fairchild Pubblications di New York. Realizza immagini per la campagna mondiale AIRC con Mattew Modine. Successivamente coglie l’occasione di entrare nel mondo del cinema seguendo per l’Associazione Roma Città di Cinema rassegne cinematografiche itineranti per l’Europa. Roma, Parigi, Berlino, Stoccolma le città dove vengono proiettati ‘open air’ i più famosi film del cinema italiano degli anni 50/60, realizzando le immagini irripetibili di questa mostra fotografica. Collabora per la Televisione Italiana RAI 2 al programma ‘Callas Day’ maratona su Maria Callas come ricerca iconografica e ritrae per la trasmissione direttori d’orchestra famosi come Zubin Mehta e Georges Prêtre. Mostre fotografiche di Passeggiate Romane di Cinema a Roma presso la galleria l’Attico di Fabio Sargentini in via del Paradiso, Parigi e Stoccolma presso i rispettivi Istituti Italiani di Cultura, Sono in allestimento mostre a Venezia e Città del Messico. Attualmente cura rapporti editoriali e pubblicitari in vari settori.

 Fonte Zetema

Con il ciclo natalizio 13 giorni in festa. Un grande viaggio nelle città del mondo, la Casa del Cinema regala anche quest’anno al suo pubblico una speciale programmazione per trascorrere insieme le festività, dal 26 dicembre all’8 gennaio. 13 giorni di cinema – come sempre gratuito – per un programma ricco di film internazionali che, dal 26 dicembre all’8 gennaio 2023, porterà in Sala Cinecittà due distinte rassegne e l’evento straordinario del 1° gennaio, nell’ambito dell’iniziativa Capodarte, in cui si terrà l’anteprima di Quattordici giorni, il nuovo film di Ivan Cotroneo che sarà presente in sala insieme ai protagonisti Carlotta Natoli e Thomas Trabacchi.

L’idea guida di quest’anno si riassume bene nel sottotitolo della rassegna, “un grande viaggio nelle città del mondo”, narrato in due programmi paralleli: da un lato Nelle città del sogno / Grandi coppie, grandi storie d’amore, una serie di grandi “duetti” cinematografici con coppie di protagonisti che hanno fatto sognare intere generazioni, da Jack Lemmon&Walter Matthau ne La strana coppia a Richard Gere&Julia Roberts in Pretty Woman, passando per Woody Allen&Diane Keaton (Provaci ancora Sam) o Valeria Bruni Tedeschi&Micaela Ramazzotti (La pazza gioia): nove film in tutto, ambientati in città sognate e custodi del nostro immaginario.

Dall’altro 9 passi nelle città reali / I festival di Casa del Cinema un’iniziativa davvero inedita che ha coinvolto nove festival che negli anni hanno fatto della Casa del Cinema la loro “casa” ideale. Dalla Polonia di Sonata all’Africa de L’atleta – Abebe Bikila, dalla Spagna di O que arde alle Golden Voices di Israele, all’Irlanda di Redemption of a Rogue e alla Svezia di Border, dalla Bulgaria di Il Ritorno2 all’Albania di Una vita con te fino ai Balcani con Storie di boschi di castagni, con i festival internazionali si viaggia nelle “città visibili” che un giorno potremo toccare con mano e che incarnano la vocazione naturale della programmazione pensata per un pubblico appassionato e curioso del nuovo.

Tutto ruota naturalmente intorno al tema di Capodarte 2023 – dedicato a Le città invisibili di Italo Calvino di cui nel 2023 si celebra il centenario della nascita – e non è un caso che il film in programma il 1° gennaio sia Quattordici giorni di Ivan Cotroneo, una storia d’amore nella Roma attualissima eppure sognata su cui si affacciano i due protagonisti, che saranno alla Casa del Cinema a Capodanno per festeggiare il pubblico dalle ore 18.30, insieme al regista.

“Con ‘13 giorni in festa’ – dice il direttore di Casa del Cinema, Giorgio Gosetti – abbiamo voluto riassumere lo spirito del nostro lavoro di questi anni, girando intorno a un tema di grande suggestione come le calviniane ‘città invisibili’. Ma la novità straordinaria questa volta sta nella generosa adesione di tante istituzioni straniere che ci hanno sostenuto in questa bellissima avventura tra fine e inizio d’anno. Tutti i festival si sono trasformati nei Re Magi della Casa del Cinema, ciascuno portando in dono il proprio film del cuore per una panoramica che fonde sorpresa e intrattenimento, scoperta e meraviglia. Legare l’attualità del miglior cinema di oggi con i miti di appena ieri ci sembra il modo migliore per festeggiare insieme il cinema in tutte le sue forme, un grande caleidoscopio in cui ciascuno può trovare il suo regalo di fine d’anno”.

 

La città di Roma e l’arte cinematografica. Due facce che si incontrano davanti ad uno specchio per riflettere e scoprirsi protagoniste di un legame profondo, di una storia longeva, meritevole oggi di un ulteriore approfondimento. È quello che testimonia il racconto per immagini del fotografo Paolo Grana, artista e curatore della mostra a ingresso gratuito Passeggiate Romane di Cinema, in programma alla Casa del Cinema di Roma dal 14 novembre al 19 dicembre 2022. Il percorso fotografico ci porta indietro nel tempo, al periodo del mitico cinema italiano, dei grandi registi degli anni 50/60, di Antonioni, De Sica, Fellini, Pasolini, al tempo di Cinecittà Hollywood sul Tevere e di Roma come grande set cinematografico. Ispirata da quelle atmosfere mitiche, l’indagine di Grana testimonia quegli anni attraverso il reportage di uno dei fenomeni principali legato a quell’epoca ma avvenuto tra il 1995 e gli inizi del 2000: la rassegna “open air” “Passeggiate romane” che, grazie all’Associazione Città di Cinema, proiettò all’aperto i migliori film italiani degli anni 50/60 in quei luoghi e in quegli scorci della Roma antica e moderna che furono le location di quei set cinematografici.

“È un po’ come aver carpito frammenti ‘d’anima’ del cinema italiano di quegli anni” – dichiara il fotografo Paolo Grana. “Ho cercato di cogliere l’attimo, di immortalare l’istante, di fermare in uno scatto l’atmosfera magica di quei momenti che solo il cinema, con il suo fascino avvolgente all’imbrunire nella notte, ti sa dare. Le immagini si susseguono sullo schermo, le dimen­sioni si fondono nel loro abbraccio, volti dei grandi attori, appassionati innamorati attoniti, fermati in un fotogramma sugli sfondi della città eterna. Seguire in quel momento, quegli eventi, avere il privilegio d’esserci con la mia camera e poter realizzare quegli scatti irripetibili nell’atmosfera magica che si viveva è stata un’occasione unica. Ringrazio per questa opportunità l’Associazione Città di Cinema che realizzò quella rassegna”.

La mostra racconta con 16 immagini fotografiche i momenti più significativi e rappresentativi di quel fenomeno e dello spirito di quei film, con le loro ambientazioni iconiche a fare da sfondo per una nuova suggestione della fruizione cinematografica. 16 finestre inedite, 16 momenti di indissolubile connubio tra cinema e città, in cui i luoghi e la proiezione dei film colti in quell’attimo da Grana assumono un significato di memoria, di testimonianza, di storia dei luoghi stessi e della vita (cinematografica) che lì si è vissuta. L’inedito tema fotografico del connubio assume, così, una forza espressiva senza precedenti grazie all’attento lavoro del fotografo che, catturando un preciso istante della proiezione, eleva esponenzialmente il valore simbolico di quel momento e contribuisce a infondere nuova linfa all’atmosfera già mitica di quel cinema e di quell’epoca.

Ecco, quindi, gli scatti delle prime periferie cittadine con lo schermo al Pigneto che irradia i volti pasoliniani di Accattone e quello all’Eur, accanto a quel Palazzo della Civiltà italiana rappresentato da Fellini nel suo Le tentazioni del dottor Antonio. Si arriva poi ai luoghi monumentali del centro storico con le immagini delle proiezioni in Piazza di Pietra (L’eclisse di Michelangelo Antonioni), in Piazza Augusto Imperatore (Morire gratis di Sandro Franchina), in Piazza del Campidoglio (Lo sceicco bianco di Fellini), in Piazza Montecitorio (Gli onorevoli di Sergio Corbucci) e al Pantheon (Umberto D. di Vittorio De Sica). Suggestivo è poi lo sfondo di Castel Sant’Angelo immortalato da Grana durante le proiezioni del film omonimo di Alessandro Blasetti e di Accattone di Pasolini; mentre rappresentano importanti testimonianze storiche gli scatti realizzati alle terme di Caracalla, durante la proiezione di Medea di Pasolini, a via della Conciliazione durante la proiezione de Il vangelo secondo Matteo, al Foro di Traiano, sfondo del film Fabiola di Alessandro Blasetti, alla Piramide Cestia davanti alla quale venne proiettato Paisà di Roberto Rossellini e al Palazzo di Giustizia “Palazzaccio” durante la programmazione del film di Orson Welles Il processo.

Si chiude, infine, con un’ultima incursione nelle piazze estere di Parigi, con lo schermo al Trocadero a restituire Paris est toujours Paris di Luciano Emmer e a Stoccolma, nella centralissima Gamla Stan, immortalata durante la proiezione di Stromboli (Terra di Dio) di Roberto Rossellini. 

BIOGRAFIA PAOLO GRANA

Diplomato in fotografia presso lo IED di Roma. Fonda un’agenzia giornalistica nella quale si occupa di immagini di moda collabo­rando con varie case di couture italiane. Entra a far parte della maison Valentino Garavani per la quale lavora un decennio come fotografo. Realizza editoriali Valentino per “W” ed altre pubblicazioni della Fairchild Pubblications di New York. Realizza immagini per la campagna mondiale AIRC con Mattew Modine. Successivamente coglie l’occasione di entrare nel mondo del cinema seguendo per l’Associazione Roma Città di Cinema rassegne cinematografiche itineranti per l’Europa. Roma, Parigi, Berlino, Stoccolma le città dove vengono proiettati ‘open air’ i più famosi film del cinema italiano degli anni 50/60, realizzando le immagini irripetibili di questa mostra fotografica. Collabora per la Televisione Italiana RAI 2 al programma ‘Callas Day’ maratona su Maria Callas come ricerca iconografica e ritrae per la trasmissione direttori d’orchestra famosi come Zubin Mehta e Georges Prêtre. Mostre fotografiche di Passeggiate Romane di Cinema a Roma presso la galleria l’Attico di Fabio Sargentini in via del Paradiso, Parigi e Stoccolma presso i rispettivi Istituti Italiani di Cultura, Sono in allestimento mostre a Venezia e Città del Messico. Attualmente cura rapporti editoriali e pubblicitari in vari settori.

Fonte Zetema

 

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