Parco Cassarà, il punto della situazione sullo stato dei lavori

Si è tenuta presso la sede dell’Assessorato Infrastrutture una riunione tecnica per fare il punto sullo stato dei lavori e delle attività poste in essere ai fini della restituzione alla Città del Parco Cassarà, dopo il sequestro operato dalla Magistratura per la riscontrata presenza di materiali inquinanti nel sottosuolo.
All'incontro erano presenti fra gli altri l’Assessore alle Infrastrutture, Emilio Arcuri, e quello all'Ambiente, Sergio Marino. 

Nel corso della riunione, l’Amministrazione comunale ha acquisito dal professionista incaricato Ing. Giuseppe Filauro, oltre ad una relazione sulla storia dell’area su cui oggi insiste il parco Cassarà, anche  il  progetto dettagliato dei prelievi e campionamenti del terreno e delle acque sotterranee da effettuarsi obbligatoriamente al
fine di verificare, secondo la vigente normativa, l’effettivo stato ambientale dell’area, il quadro economico degli interventi previsti e relativo cronoprogramma.

L’acquisizione di questi documenti ha consentito ai due Uffici, Ambiente e Infrastrutture, di avviare le procedure per la predisposizione da parte dell'Ufficio contratti dell’appalto della pubblica gara pubblica per lo svolgimento di tali verifiche di tipo geognostico e chimico.

Tale attività, al momento, riguarderà le procedure per la restituzione alla fruizione pubblica, dell’area individuata negli atti del sequestro come "Verde", che rappresenta più del 50% del totale dell’area occupata dall’intero Parco.

“L’esito dell’indagine – dicono Arcuri e Marino -  proporrà alla fine delle attività poste a bando  due possibili esiti: la  restituzione alla libera fruizione di questa prima importante porzione del Parco, o nell’ipotesi che tali indagini segnalino, malauguratamente, la persistenza di inquinanti, la predisposizione immediata di ulteriori
approfondimenti, che rientrano negli obblighi tecnici ed amministrativi ai fini dei procedimenti di bonifica.

Per quanto attiene alle altre due zone dell’area sottoposta a sequestro, ed  individuate come "Gialla" e "Rossa", è stato confermato che il piano già analizzato nella  Conferenza di Servizi, fra Regione, ARPA, Citta Metropolitana di Palermo, Comune di Palermo e ASP 6 prevede ulteriori interventi di analisi e caratterizzazione degli
agenti inquinanti, "per i quali l'Amministrazione ha già stanziato i fondi".

"Dopo il sequestro deciso dall'Autorità Giudiziaria - ha detto il Sindaco - l'impegno dell'Amministrazione è stato costante per il reperimento delle ingenti risorse Necessarie a risolvere una situazione che richiede importanti interventi di bonifica. La nostra speranza è che presto si possa giungere alla riapertura anche per
riprendere quel percorso di rilancio del Parco come luogo di aggregazione e socialità che già avevamo avviato prima che venisse scoperta la presenza degli inquinanti."

 

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