Presentato a Villa Niscemi il libro su Vigor Bovolenta

Bovolenta 01

 

Sabato pomeriggio a Villa Niscemi è stato presentato libro “Non ci lasceremo mai. La mia vita con Bovo”, scritto da Federica Lisi, vedova del giocatore di pallavolo Vigor Bovolenta, morto in campo il 24 marzo 2012  all’età di 37 anni.

“Questo libro – ha detto Federica Lisi - è il mio secondo viaggio di nozze con Bovo e ho deciso di scriverlo, per omaggiare e rispettare la figura di Vigor e perché ne avevo bisogno. Volevo che i miei figli sapessero chi era davvero il loro papà, anche se scriverlo non è stato facile, ma è servito per ripartite, per scacciare gli incubi per non pensare di poter raggiungere mio marito”.

La  presentazione del libro su Bovolenta a Palermo è stata voluta fortemente anche da Tina Montinaro, la vedova del caposcorta di Falcone, Antonio, morto nella Strage di Capaci. E’ stata lei, insieme alla sua associazione Quarto Savona 15, ad organizzare l’evento a Villa Niscemi, dove, tra gli altri, era presente il Sindaco Leoluca Orlando e l’assessore allo Sport, Cesare Lapiana.

Il Sindaco ha ricordato l’inizio di carriera di Bovolenta tra le fila dell’Iveco Palermo. “La mia presenza qui – ha detto il Sindaco – è per dire grazie a Federica per aver scritto questo libro che è un entusiasmante atto d’amore verso il suo compagno di vita. Per questo, oggi, noi ricambiamo con un altrettanto entusiasmante atto d’amore nei confronti di “Bovo”. Federica – conclude Orlando – ha saputo trasformare una terribile tragedia in un inno alla vita e di speranza con la tenacia che sa avere una grande donna. Grazie per aver pensato per la presentazione del libro a Palermo e a Vila Niscemi, sede di rappresentanza del Comune”

“Avevo visto una sua intervista televisiva – ha detto Tina Montinaro - e mi aveva colpita molto il modo in cui lei parlava del marito, di quanto lo sentisse vicino, parlando dolcemente delle difficoltà di crescere i figli da sola. Un racconto che si coniugava con il mio drammatico percorso e che mi ha avvicinato a lei. Poi, attraverso una amica comune ho avuto la fortuna prima di conoscerla e poi di leggere il suo libro, convincendola a farlo conoscere anche ai palermitani, popolo che mi ha sempre dimostrato affetto e amicizia dopo la tragedia di Capaci”.

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