«Non crescerà l’Italia e a pagarne il costo saranno tutti i cittadini, compresi noi professionisti: il decreto sulle liberalizzazioni porterà a una situazione economica ancora più complessa che ricadrà sulle professioni, che hanno già subito duri colpi in passato. Ci troviamo obbligati a recepire i principi di libera concorrenza e la pluralità d’offerta, ma ci opponiamo fermamente alle “liberalizzazioni selvagge” che, abolendo le tariffe, non faranno che portare alla peggiore delle conseguenze: compensi ridotti per servizi più scadenti. Gli Ordini professionali non vogliono sottrarsi alle regole né al rispetto della deontologia, ma intendono farsi portavoce di un confronto aperto, pacifico e condiviso, per trasmettere agli organi di competenza lo stato di attuale disagio, e l’angoscia che si percepisce nella società. Siamo professionisti seri che intendono ancora essere dei pilastri per la società, forti delle nostre competenze e del nostro sapere».
Con tono forte e deciso, ha esordito così il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania Carmelo Maria Grasso in occasione del seminario “Novità fiscali per i professionisti” promosso dalla Fondazione Ingegneri – guidata da Santi Maria Cascone – in sinergia con la Fondazione dottori commercialisti Sicilia - presieduta da Vincenzo Patti - che ha ospitato l’evento.
Di fatto cancellato ogni residuo riferimento alle tariffe professionali, i compensi dovranno essere pattuiti e indicati preventivamente e per iscritto, mentre viene introdotto con effetto immediato l’obbligo di assicurazione professionale: un percorso, questo, che porterà al collasso del sistema-professioni, come ribadito anche da Patti: «I tagli dovrebbero riguardare altre categorie, come quella dei politici – ha sottolineato – e non i professionisti che si trovano già in una situazione economicamente delicata. Inoltre l’eccessiva riduzione del tirocinio a 18 mesi mi sembra poco qualificante ai fini di una completa formazione per l’esercizio dell’attività, per non parlare del provvedimento sulla società semplificata a favore degli under 35, fuorviante per un corretto avvio lavorativo».
Resta il fatto che oggi tutti i professionisti, in particolar modo ingegneri e commercialisti, sono chiamati ad aggiornarsi, a seguire un percorso di formazione «necessario per avere un quadro chiaro di ciò che sta accadendo in Italia – ha affermato Cascone – per far fronte ai cambiamenti che investono la nostra categoria, e anche per essere in grado di scendere in campo e far valere le nostre richieste, le nostre necessità e il nostro ruolo sociale. Da qui la volontà di unire le forze e fare rete con la Fondazione dei dottori commercialisti». Tra i relatori anche l’assessore al Bilancio del Comune di Catania Roberto Bonaccorsi che ha approfondito alcuni aspetti tecnici all’imposta municipale unica». Al tavolo anche Giovanni Piccin e Marco Celentano, revisori dei conti Fondazione Ingegneri Catania.