Fare rete, lavorare insieme per ottenere risultati. È questo l’obiettivo raggiunto grazie al progetto “Genitorial…mente”, che si è chiuso ieri (30 maggio) alle Ciminiere con un evento che ha coinvolto i ragazzi delle scuole, i volontari, gli insegnanti, gli operatori sanitari e le famiglie.
Un’iniziativa del distretto sanitario CT3 dell’Asp - finanziata dall’assessorato regionale alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro - e realizzata in sinergia con l’Acli, la “Fraternità Misericordia S.M. di Ognina” e le scuole Capponi–Recupero, Malerba e Parini, nata per rispondere ai bisogni della comunità della seconda municipalità. «Questa circoscrizione – ha spiegato Maria Grazia Villari, dirigente medico Asp e referente del progetto - occupa il secondo posto in graduatoria per numero di residenti con i suoi 57.400 abitanti ed è la meno omogenea sia da un punto di vista storico che urbanistico. Il dato va con ogni probabilità messo in correlazione con la presenza di cittadini stranieri, soprattutto extra-comunitari, che sono qui presenti in numero decisamente elevato e che implicano una forte esigenza di integrazione multiculturale. Il territorio negli anni ha sempre più avvertito l’esigenza di una risposta attraverso interventi mirati e operativi a sostegno della genitorialità. In modo particolare la famiglia spesso si configura al proprio interno incapace ad affrontare i problemi emergenti di salute dei giovani e di seguire la loro crescita educativa, relazionale e affettiva».
In questo contesto, inoltre, risulta evidente la difficoltà di alcune famiglie a chiedere supporto ai servizi presenti sul territorio: «Da analisi statistiche – ha continuato la Villari - si rileva che sempre più minori assumono comportamenti a rischio che difficilmente vengono attenzionati e tempestivamente rilevati. Questo provoca una maggiore difficoltà operativa da parte dei servizi competenti nell'approntare interventi mirati al recupero del soggetto a rischio».
Attraverso il progetto “Genitorial…mente” all’interno delle scuole sono stati effettuati screening sul linguaggio per una diagnosi precoce, incontri sull’educazione alimentare e sulla genitorialità per comprendere ruoli e relazioni all’interno delle famiglie, grazie al supporto degli operatori dei consultori familiari.
«Il sistema sanitario regionale – ha spiegato Franco Luca, coordinatore Sanitario dell’Area Territoriale Asp Catania e presidente Acli Catania – oggi mira al raggiungimento degli obiettivi-salute, spostando l’attenzione dalla cura alla prevenzione delle patologie più diffuse. È per questo che con la Legge di riordino della sanità siciliana, l’assessorato ha cercato di innovare il sistema e di costruire percorsi di deospedalizzazione, attraverso nuove strutture – quali i PTA, presidi territoriali di assistenza – volti alla presa in carico degli utenti attraverso percorsi personalizzati. Tutto questo a supporto della prevenzione, che inevitabilmente deve partire dai ragazzi. Con questo progetto abbiamo dunque cercato di analizzare fenomeni – quali il sovrappeso, i disagi familiari, i disturbi del comportamento – che potrebbero poi sfociare in patologie, proprio per cercare di arginare malesseri in fase preventiva».
All’incontro hanno partecipato: il presidente Fraternità Misericordia Santa Maria di Ognina Salvo Brancato, la referente dell’Istituto comprensivo Parini Paola Liuzzo; la dirigente della Capponi-Recupero Emanuela Deganello; la dirigente della Malerba Agata Pappalardo. Sul tema “Le Nuove Frontiere della Prevenzione” sono intervenuti il responsabile del Consultorio Familiare 1 Distretto CT3 Giuseppe Camilleri e la responsabile Ufficio Educazione alla Salute Distretto CT3 Rossella Trombetta.