Ambiente, Bianco: "Procedere subito per realizzare impianto depurazione e fognature"

"Adesso potremo procedere con la massima celerità per far realizzare quest'opera di importanza storica per il nostro territorio".

Lo ha detto il sindaco Enzo Bianco commentando la notizia del ripristino della copertura finanziaria per il completamento dell'impianto di depurazione consortile e l'estensione della rete fognaria di Catania e del suo hinterland. Ciò permetterà di far partire l'appalto del progetto grazie al quale la città etnea risolverà la procedura di infrazione comunitaria che l'aveva colpita nel 2009. In quell'anno era stato accertato che, come in gran parte della Sicilia, a Catania si scaricava l'80% dei liquami in mare o nel terreno. Gli interventi inseriti nel finanziamento del Patto per la Sicilia (ex Cipe 60/12) ammontano a 213 milioni di euro, quelli del Patto per Catania a 120 milioni.

"Ringrazio - ha detto Bianco - il presidente della Regione Rosario Crocetta e l'assessore all'Ambiente Vania Contrafatto per quanto hanno fatto: grazie ai fondi del Patto per la Sicilia aggiunti a quelli del Patto per Catania, per i quali ringrazio il Governo Renzi, potremo ripartire subito con quest'opera strategica per la vita civile e anche per lo sviluppo turistico".

Il progetto per il completamento dell'impianto di depurazione consortile e l'estensione della rete fognaria dell'intero agglomerato di Catania riguarda un'area, quella catanese e del suo hinterland, con 545.000 abitanti, 70.000 serviti e 475.000 da servire.

Già nel gennaio 2016 l'Urega aveva autorizzato Catania - l'unico Comune siciliano a non esser stato commissariato perché aveva adempiuto a tutte le procedure entro i termini stabiliti dal Ministero dell'Ambiente - a procedere alla pubblicazione del Bando di Gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori. L'Assessorato regionale all'Energia e Servizi, però, con una nota del 23 febbraio scorso, aveva comunicato che il Dipartimento Acqua e Rifiuti non poteva emanare il decreto di finanziamento perché era stata impiegata parte dei fondi. Intanto il nuovo codice degli appalti, approvato nell'aprile scorso, non consentiva più il contestuale affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori.

"Il Comune di Catania - ha spiegato l'assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco - potrà adesso procedere con urgenza all'affidamento della progettazione esecutiva, rendendo l'opera immediatamente cantierabile. Si tratta di un risultato che corona un lavoro cominciato nell'estate del 2013 quando, appena insediata, l'Amministrazione Bianco decise di prendere in mano la questione del depuratore, da quattro anni in infrazione comunitaria e la cui realizzazione stava scivolando verso il commissariamento. Grazie alle procedure virtuose stabilite e alla costituzione di un gruppo di lavoro interno, integrato con tecnici della partecipata Sidra, sono stati ottenuti risultati estremamente incisivi".

Grazie al protocollo di intesa siglato il 21 luglio dal sindaco di Catania Enzo Bianco e dal presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone tutte le attività inerenti il procedimento di progettazione e realizzazione delle opera sarà svolto con il conforto della vigilanza collaborativa dell'Anac.

 

LA SCHEDA

Il responsabile del procedimento, l'ing. Osvaldo De Gregoriis ha spiegato che le condotte attualmente esistenti sul territorio servito sono lunghe, compresi i collettori, 246.887 metri. Quelle da realizzare 369.143. La nuova rete sarà dunque lunga complessivamente 616.030 metri.

L'ottimizzazione dell'impianto esistente parte dalle condizioni depurative attuali (295.000 abitanti-equivalenti serviti nella linea urbana in esercizio più 112.500 di quella industriale non in esercizio). L'ampliamento della linea urbana necessario per l'intero agglomerato è di 266.000, che porta il totale a 561.000. Questa cifra, sommata ai 112.000 industriali, consentiranno all'impianto di raggiungere una potenzialità complessiva di 673.500 abitanti-equivalenti.

L'area complessiva servita dalla nuova rete comprende Catania (tranne la parte di San Giovanni Galermo collegata al depuratore di Misterbianco), gli interi territori di Acicastello, Sant'Agata Li Battiati e San Gregorio, il 70% di Gravina e Tremestieri Etneo, il 30% di San Giovanni La Punta, Aci Catena (per la parte del collettore "di salvaguardia" dell'area marina protetta dell'isola dei Ciclopi) e Acireale (per un piccola zona nella frazione di Capomulini).

Lo schema generale del sistema di fognatura comprende i settori est e sud, serviti da reti miste (acque nere e piovane) collegate al collettore chiamato Vecchio allacciante, i settori ovest e nord, serviti da reti separate (solo acque nere) collegate al collettore detto Nuovo allacciante. Le acque provenienti dalle zone a nord della circonvallazione e dai Comuni a nord di Catania, saranno inviate al Vecchio Allacciante o al Nuovo allacciante tramite un collettore in pressione, da realizzare proprio lungo la circonvallazione.

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