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4 miliardi di fondi europei

“Oltre 4 miliardi di euro da spendere entro il settennato dell’agenda 2014-20, putando sull’innovazione, la ricerca, le infrastrutture, fattori necessari per la ripresa economica della nostra Regione”. Così, la presidente della Commissione UE all’Ars Concetta Raia, parlamentare regionale del Partito Democratico, ha avviato i lavori lo scorso venerdì pomeriggio a Catania per presentare la nuova programmazione europea, agenda PO FERS 2014/2020. Al fianco dell’esponente dell’assemblea regionale, il sindaco della citta metropolitana di Catania Enzo Bianco, il direttore Dipartimento Programmazione Regione Sicilia Vincenzo Falgares, l’europarlamentare Michela Giuffrida, componente della Commissione UE Sviluppo regionale, Emanuele Spampinato, componente regionale partenariato sociale e Daniele Malfitana, direttore Istituto Beni Archeologici, Cnr di Catania. A porgere i saluti, anche il vicepresidente dell’Ars, Antonio Venturino.

Presenti, tra gli altri, la parlamentare nazionale Luisa Albanella, l’assessore comunale Angelo Villari, il segretario generale della Cgil Catania Giacomo Rota, molti sindaci della provincia etnea, imprenditori e operatori di settore.

Il Programma Operativo FESR Sicilia 2014/2020 si articola in 11 Assi prioritari e prevede un finanziamento totale di 4.557.908.024 euro, di cui 3.418.431.018 euro di sostegno dell’Unione ed 1.139.477.006 euro di cofinanziamento pubblico nazionale. A queste risorse si sommino i fondi del POR FSE del PSR e quelli degli 11 programmi operativi nazionali (PON).

Ad entrare subito nel dettaglio, è stato il direttore Falgares. “ La prima cosa da fare per il prossimo ciclo di programmazione è indicare date corrispondenti a quelle scritte nei regolamenti – ha esordito – noi siamo in ritardo ma ci sono adempimenti e sistemi amministrativi complessi, difficili da spiegare ai cittadini, resi ancora più stressanti dalla legislazione italiana, 140 mila leggi, il doppio rispetto a Germania, il triplo della Francia”. “Ancora l’agenda 2007-13 è in pieno svolgimento – ha ricordato – per ora non abbiamo perso un euro, e certamente ne son stati già spesi”. ”Il mio appello a sindaci è quello di rendere fruibili da parte dei cittadini i progetti entro la fine di quest’anno perché altrimenti non potranno essere rendicontati e bisognerà rimborsare quanto già speso”.

“Non fare gli stessi errori del passato, è questa la vera sfida – ha proseguito la presidente Raia – fare tesoro delle indicazioni dell’UE per il rafforzamento delle aree ammnistrative e la qualificazione del personale, beneficiari delle risorse non sono solo le imprese ma anche, per il 46 %, le pubbliche amministrazioni, si può fare tanto”. Di innovazione ha parlato il direttore Malfitana che ha ribadito la necessità di cambiare l’impostazione nella programmazione, valorizzando le potenzialità e le professionalità dei diversi attori sul territorio da trasmettere all’ente Regione. Un contributo tecnico lo ha dato certamente Emanuele Spampinato.

“Abbiamo lanciato cinque sfide – ha aggiunto– che puntano sulla competitività del sistema economico; la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale; il miglioramento della qualità della vita, con riferimento al rafforzamento dell'inclusione sociale e l'innalzamento dei livelli di qualità della vita nel contesto regionale; la sostenibilità ambientale; la qualità dei servizi per l'ambiente”.

Ha risposto all’appello il sindaco Bianco. “Prende sempre più corpo nelle politiche di coesione europea l’agenda urbana, viviamo in un continente in cui 2/3 della popolazione risiede in aree urbane, c’è quindi la necessità di utilizzare le risorse per costruire una qualità della vita nelle città e una competitività del sistema europeo che siano adeguati”. “Abbiamo bisogno di avere un rapporto più diretto tra le istituzioni europee e le comunità locali e la strada che stiamo percorrendo va nella giusta direzione”.

Dunque, sinergia e programmazione per il Enzo Bianco che si rivolge anche ai tanti sindaci presenti in sala. “La città metropolitana rappresenta una possibilità concreta per lavorare insieme, anche perché una parte rilevante degli investimenti sono di carattere sovracomunali e quindi dobbiamo farcela insieme, con uno vero spirito di squadra”.

L’Europa, dal canto suo, ce la mette tutta per aiutare il sud e la Sicilia, “questa terra pirandelliana” come ha riferito l’europarlamentare Michela Giuffrida, con una cabina di regia che sta accompagnando con buone pratiche, al buon uso dei fondi. “ E’ stato questo un anno cruciale per la sovrapposizione dei due cicli di programmazione – ha spiegato Giuffrida – i punti su cui bisogna accelerare, proseguendo quel cambiamento di rotta già avviato negli ultimi tre anni, è focalizzare l’attenzione sulla capacità progettuale della nostra Regione e la lentezza dei territori nell’attuazione della programmazione, due dati di fatto sui quali stiamo lavorando tutti insieme in una sinergia virtuosa”.

 

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