Cna Catania, nuove convenzioni per il soci

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Si è svolto ieri pomeriggio, presso il Mercure Hotel (già Excelsior) di Catania, un incontro di presentazione delle novità della Cna etnea in tema di convenzioni per gli associati, una inerente il recupero crediti e un’altra il risparmio energetico.

Andrea Milazzo, segretario di Cna Catania, ha evidenziato come l’associazione «stia cercando di offrire nuovi servizi e nuove opportunità alle aziende, con lo scopo di dare sempre più valore alla tessera. Abbiamo attivato uno sportello per la consulenza legale in materia di rapporti bancari, per difenderci da anatocismo e usura, un’altro, in partenariato con la Deloitte, una delle società di consulenza più importanti al mondo, in materia di rapporti debitori con il fisco in generale e con Riscossione Sicilia in particolare. Proponiamo, quindi, analisi dettagliate della validità delle cartelle esattoriali che si ricevono, diamo suggerimenti sul comportamento da tenere rispetto agli avvisi bonari e le possibilità di transazione».

Cna ha quindi presentato nel dettaglio la convenzione con la CrediGest, società specializzata in recupero crediti, che ha ideato delle offerte dedicate esclusivamente alle imprese associate, e la convenzione con la Isetec, rappresentata da Maurizio Macciò, per l’apertura di uno sportello dedicato al risparmio energetico. «Una ampia gamma di nuove opportunità», ha sottolineato Milazzo, «tutte create per i nostri soci e accumunate dalla stessa logica: i servizi non hanno costi iniziali né fissi e tutti i “prestatori d’opera” vedranno riconosciuto il proprio lavoro in quota percentuale rispetto a quanto fatto risparmiare o recuperare al cliente».

Milazzo ha poi rammentato come Cna sia stata recentemente accreditata al Ministero del Lavoro e presso la Regione Siciliana quale soggetto intermediario del lavoro, il che consente all’associazione da un lato di poter, a esempio, attivare tirocini formativi (strumento utile per ospitare in azienda giovani per un anno), dall’altro di stipulare contratti di collocazione e agire come un vero e proprio centro per l’impiego. «Questo ci consentirà», ha concluso Milazzo, «anche di offrire profili e curriculum alle aziende che cercano nuove risorse da inserire nei contesti produttivi e di offrire a tanti giovani siciliani concrete opportunità di lavoro. Misure che sottolineano tutte, ancora una volta, la grande capacità di Cna di immaginare un futuro migliore per le proprie aziende».

Per quanto riguarda poi la convenzione con Isetec, lo sportello energia offrirà consulenze gratuite finalizzate alla riduzione dei costi attraverso l’analisi delle bollette, dei contratti e delle tariffe di fornitura e la conseguente ottimizzazione dei servizi di approvvigionamento di gas e luce.

«In Italia saranno migliaia le aziende che quest’anno falliranno a causa di crediti non pagati», ha dal canto suo dichiarato Giuseppe Bonura, presidente della CrediGest, «molte pmi si ritrovano stritolate tra il credit crunch e clienti che non pagano o pagano con notevole ritardo, generando ricadute negative sui fornitori e sui dipendenti. È il cane che si morde la coda».

A questi problemi strutturali dell’economia italiana si legano evidentemente importanti difficoltà a recuperare i propri crediti. Basti pensare, come ha rilevato uno recente studio del Gruppo Allianz, che in Italia recuperare un credito è più difficile persino che in Grecia e Romania. Su 44 Paesi esaminati, l’Italia si colloca al 27° posto in quanto a difficoltà di recupero dei propri credito da part delle aziende. Per di più, quando va bene il tempo medio di incasso di un credito è oltre i 100 giorni. «Ciò è causato da due fattori», ha proseguito Bonura, «uno proprio della legislazione italiana e uno direttamente proporzionale alle risorse e all’organizzazione aziendali delle pmi, che sono particolarmente ridotte. Molte aziende si affidano quindi a studi legali, i quali affrontano il recupero del credito sotto l’aspetto propriamente giudiziario ovviamente. Quindi anche con tempistiche molo più lunghe. Le procedure giudiziarie sono infatti lente e complesse, dall’esito incerto, con costi elevati e sentenze dei tribunali che si fanno attendere per anni, col rischio peraltro di non incassare il proprio credito». Non a caso, secondo gli stessi analisti del Gruppo Allianz iniziare un’azione legale in tale contesto appare spesso poco ragionevole.

Per Alessandro Francesconi, che di CrediGest è l’amministratore delegato, «le pmi, a causa del numero di personale interno ridotto, non sono inoltre in grado di provvedere da sé e in modo efficiente al recupero dei propri crediti. Come hanno capito già da anni le grandi “multiutility”, un approccio ragionevole ed efficiente al tema del recupero del credito è quello del recupero stragiudiziale. Questo è il nostro lavoro. Noi iniziamo le fasi di recupero del credito sin dal primo giorno di scadenza della fattura, per far comprendere al debitore che non intendiamo dimenticarci del credito del nostro cliente. Ma non abbiamo difficoltà ad affrontare anche crediti dall’anzianità molto elevata. Grazie, tra l’altro, al nostro network di collaborazioni in Italia, siamo in grado di avere informazioni finanziarie sul debitore o notizie anagrafiche aggiornate (in caso di irrintracciabilità) prima ancora di iniziare il lavoro, allo scopo di comprendere la reale recuperabilità del credito per i nostri clienti».

La CrediGest è nata ad aprile 2015, ma già recupera i crediti di importanti multiutility del Centro-Nord Italia e da poco ha lanciato il servizio specifico dedicato alle pmi. «Il nostro personale», ha chiarito Francesconi, «è tutto in Italia, con contratti a tempo indeterminato, e costantemente aggiornato. Serve professionalità per recuperare i crediti, non basta un call center tipo catena di montaggio, magari in Albania, come hanno scelto di fare alcune grosse aziende del comparto. Per quanto ci riguarda, entro l’inizio del 2016 contiamo di aver gestito circa 12 milioni di euro di crediti, praticamente 1 milione al mese. E sino a oggi la nostra media di recupero supera il 70% del capitale affidatoci».

 

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