Elefantino d'argento da Bianco a colonnello Casarsa

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Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha consegnato nel Salone Bellini un elefantino d'argento al colonnello Alessandro Casarsa, comandante provinciale dei Carabinieri chiamato a Roma a un più alto incarico. Bianco ha ringraziato Casarsa ricordando i successi conseguiti dall'Arma dei Carabinieri a Catania sia nei confronti della mafia che della criminalità e l'impegno comune per garantire la sicurezza dei cittadini.
"Siamo felici - ha detto - per il nuovo e prestigioso incarico affidato al colonnello, ma siamo anche dispiaciuti perché Catania perde un uomo di alto valore, come egli ha dimostrato di essere nel corso della sua attività nella nostra città, determinando un evidente calo della criminalità. Ma oltre allo straordinario lavoro sulla Sicurezza, Alessandro Casarsa ha saputo partecipare attivamente alla vita cittadina. Tutti noi lo ricordiamo in bicicletta a seguire manifestazioni di considerevole rilevanza sociale dimostrando il volto più umano delle Istituzioni".
Alla cerimonia erano presenti tra gli altri il procuratore della Repubblica Michelangelo Patané, il procuratore generale Salvatore Scalia, il presidente del Tribunale Bruno Di Marco, il presidente della Corte d'appello Alfio Scuto, il viceprefetto Enrico Gullotti, il questore Marcello Cardona, il comandandante della Guardia di Finanza Roberto Manna e il comandante della Polizia municipale Pietro Belfiore. Dopo aver ricevuto l'elefantino dalle mani del Sindaco, il Colonnello ha firmato il libro d'onore della città.
"Considero questo - ha detto Casarsa - un riconoscimento all'Arma dei Carabinieri ma anche a un sistema che ha funzionato, ossia quello delle istituzioni che collaborano. Io sono orgoglioso di essermi messo a disposizione di questa città, fatta di contraddizioni ma coinvolgente. 'Bedda Catania' ho scritto sul libro d'onore di questa città che ho imparato ad amare. Lascio sicuramente una città migliore e una raccomandazione ai Catanesi: la capacità di indignarsi deve essere concretizzata nella condotta. Non si possono cercare scorciatoie e poi invocare il rispetto delle regole. Voglio dire infine che è stato un onore guidare i 1600 carabinieri che quotidianamente si sacrificano per il bene di Catania e della provincia".

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