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Bronte - Liberi Consorzi dei Comuni: “Tre sindaci chiedono alla Regione di recepire la legge Del Rio”

“Per l’istituzione dei Liberi consorzi dei Comuni e delle Città metropolitane, la Sicilia recepisca in toto la legge nazionale 56 del 2014, ovvero la cosiddetta legge Del Rio”.

A proporlo sono i sindaci Filippo Drago di Acicastello, Pino Firrarello di Bronte e Domenico Rapisarda di Gravina di Catania, che hanno inviato una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore regionale alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, al presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone ed a tutti i deputati regionali siciliani, ribadendo come “lo stallo che sta vivendo la Regione, rischia di far perdere alla Sicilia l’ennesima occasione di sviluppo”.

“Con l’entrata in vigore della legge Del Rio – scrivono i tre primi cittadini – le Regioni a statuto ordinario, entro la fine del mese, sono chiamate a celebrare elezioni di secondo livello per costituire gli organi di governo di Città metropolitane e nuove Provincie. Così, mentre, nel resto del nostro Paese il processo di riforma delle istituzioni è in fase avanzata, in Sicilia si continua ad annaspare e navigare nel buio.

La legge regionale 8 del 24 marzo 2014, sull’istituzione dei Liberi consorzi dei Comuni e della Città metropolitane, infatti, ha solo ingenerato incertezze e disorientamento fra i cittadini, proponendo ipotesi e scenari che, invece di contribuire ad armonizzare e semplificare il quadro istituzionale, uniformandolo alle normative europee e nazionali, pregiudicano fortemente lo sviluppo”.

“Una situazione paradossale tutta siciliana. – continuano i sindaci - La crisi economica che ci sta attanagliando impone la presenza di istituzioni forti in grado di investire nei territori gli ultimi fondi garantiti dalla Comunità europea. In Sicilia, invece, vige una situazione di stallo che rischia di compromettere l’ennesima opportunità di sviluppo.

Per questo, - concludono - di fronte alle difficoltà della nostra Regione, chiediamo al Governo ed ai parlamentari regionali tutti di impiegarsi affinché in tempi rapidi venga recepita la legge del Rio”.

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