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Sanità in Sicilia, esodo di giovani medici

“In un momento di grandi difficoltà, in cui bisognerebbe spendersi per dare una prospettiva migliore ai giovani studenti di Medicina e agli specializzandi, la politica e i professionisti alla ricerca di consenso si disinteressano del futuro dei nuovi medici  ingannandoli e promettendo loro, solo a parole, chissà quale futuro spianato in cambio di qualche voto. Proprio per questo motivo la Cisl medici vuole mettere i guardia i giovani invitandoli a dubitare di congressi estemporanei e selezioni organizzate a ridosso di qualsiasi elezione”. Così Biagio Papotto, fisiatra all’ospedale di Acireale e segretario generale nazionale della Cisl medici, interviene nel dibattito sulle prospettive della professione nell’Isola.

“Il Governo è assente e distante dai professionisti medici che hanno dovuto sacrificare energie e risorse per raggiungere la laurea. Tutta Italia, il Sud in particolare, assiste inerme alla migrazione di tanti giovani in cerca di un futuro migliore. Un esodo che spoglia, inevitabilmente, il tessuto sanitario nazionale e che, a breve termine, si ripercuoterà sulla qualità dell’assistenza ai cittadini siciliani”, aggiunge il sindacalista.

“Bisogna valorizzare le risorse umane a nostra disposizione. Va ancora ricordato che il numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina è stato creato per programmare l’attività lavorativa dei neo laureati e l’avvicendamento con la classe medica più anziana e in età pensionabile, evitando gli esuberi e gli estenuanti precariati – spiega Papotto - Qualsiasi sperimentazione in senso contrario creerebbe solo nuove vittime del sistema, messo già a dura prova dalla crisi economica e dalle scelte dei governi che si sono succeduti in questi anni”.

“Si guardi alla Germania e all’Inghilterra, due modelli europei da imitare, dove la ricerca in campo sanitario continua a essere un cardine dello sviluppo socio-economico e una valvola di sfogo occupazionale per molti giovani medici. In Italia, invece, si continua a tentare di ricavare monte da tagli lineari che coinvolgono i vari dicasteri. Quale logica permette di generare queste povere e meschine ideazioni?”, conclude il segretario generale nazionale della Cisl Medici.

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