Assistenza all’infanzia: Trojano, “critiche ingiustificabili”

L’assessore al Welfare del Comune di Catania Fiorentino Trojano, rispondendo alle critiche dell’opposizione al progetto di assistenza all’infanzia dell’Amministrazione, ha detto, “Sono ingiustificabili: grazie a questo strumento in gennaio gli asili nido comunali riapriranno servendo 740 bambini contro i 520 di prima, per altri 124 bimbi si utilizzeranno strutture che si sottopongono ai nostri controlli e si pagheranno rette assai equilibrate in base ai paletti previsti dalle leggi attuali e che potranno essere ulteriormente ridotte grazie ai Pac”.

“Qualcuno – ha detto Trojano – ha parlato di bugie, tentando di far passare per falso il taglio degli asili nido da parte della passata Amministrazione. Ma dal Piano di rientro approntato dalla Giunta Stancanelli emerge chiaramente quale sia stata la politica sull’assistenza all’infanzia. Proprio nel Piano si prevede ‘la trasformazione del servizio a contributo sociale dal primo luglio 2013’.  Questa ‘trasformazione’ era la chiusura degli asili nido comunale e il passaggio al “contributo sociale’, il passaggio al sistema dei ticket. La volontà è chiaramente definita anche in un altro passo un cui si afferma che ‘al venir meno dei servizi’ si procederà con ‘la concessione di ticket spendibili verso istituzioni private’ . Lo stesso Piano di rientro prevede poi che , una volta chiusi gli asili nido comunali, il personale sarà riconvertito, per permetterne il “riutilizzo… in altri uffici dell’ente’”.

“Va sottolineato – ha detto ancora Trojano – come né nel Piano approvato il 2 febbraio del 2013, né in provvedimenti successivi,  sono state mai precisate le caratteristiche di qualità che dovevano avere le strutture private e neanche l’entità del ticket. Insomma, l’intenzione della precedente Amministrazione, che aveva tagliato quasi 11 milioni di euro in tre anni sui servizi sociali, era quella di cancellare gli asili nido pubblici per passare a un sistema fatto solo di strutture private non accreditate e quindi non verificabili per la qualità dei servizi. Ci si gettava cioè tra le braccia di un privato non sottoposto ad alcun controllo senza peraltro sapere quale fosse l’entità del contributo pubblico per le famiglie disagiate. Che di certo non doveva essere elevato visto che, come è scritto nel Piano, solo ‘parte dei risparmi’ sarebbe stata utilizzata per i bambini”.

“È infine assolutamente falso – ha concluso Trojano - che il nostro progetto di assistenza all’infanzia da zero a tre anni, fatto di asili nido pubblici e altre strutture innovative aperte solo la mattina, sia in contrasto con la normativa regionale approvata nel maggio del 2013. Quest’ultima, anzi, si caratterizza proprio per la diversificazione di interventi e strutture”.

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