Il segretario comunale , dott. Sebastiano Marano, con provvedimento del sindaco, è stato nominato responsabile del Piano anticorruzione, vista la legge 6 novembre 2012 n. 190 (art. 7 c. 1), la quale introduce gli strumenti per la prevenzione del fenomeno corruttivo e individua i soggetti preposti ad adottare le iniziative in merito. Il contesto in cui si colloca il provvedimento è quello della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione. Al responsabile “anti-corruzione” compete non solo l'elaborazione del piano triennale ma la selezione e formazione dei dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione; la verifica della efficace attuazione del piano e della effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento di attività ad alto rischio di reati di corruzione; l'individuazione del personale da inserire in percorsi di formazione sui temi di etica e legalità; la pubblicazione sul sito web della pubblica amministrazione una relazione recante i risultati dell’attività svolta.
Il sindaco Rosa Maria Vecchio, data la delicatezza della materia, e ritenendo il dott. Marano, persona preparata e idonea a svolgere questo compito, ha nominato il dott. Sebastiano Marano, segretario generale pro-tempore dell’ente, responsabile della prevenzione della corruzione del Comune, affidandogli tale incarico, nell’ intento di rendere gli atti comunali sempre più trasparenti e corretti.
Secondo la Corte dei conti, la corruzione è una piaga che all’economia nazionale ogni anno costa 60miliardi di euro. Per contenere il fenomeno, il governo tenta di mettere un freno con la legge 190 ispirata a principi dell’ Ue. Prima mossa: entro il 31 marzo tutti gli enti locali devono dotarsi di piano anticorruzione triennale, che individua gli uffici a maggior rischio e le forme di controllo sulle procedure decisionali. Settori considerati a rischio sono lavori pubblici, edilizia privata, polizia municipale, servizi sociali, concorsi pubblici, erogazione di contributi e concessioni. Sotto la lente d’ingrandimento parentele o affinità tra politici e personale preposto a concedere benefici. Non sono ammesse regalie. Il personale dovrà essere formato a individuare eventuali anomalie corruttive ed a denunciarle.