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Una struttura di accoglienza fornita di tutti i comfort per offrire alle persone senza dimora una “casa” e percorsi di inclusione favoriti da assistenza legale, sanitaria, ma anche attività laboratoriali all'insegna dell'arte e della manualità.
La struttura di via Filippo Eredia 17, a Nesima Superiore, con  i suoi 49 ospiti - in gran parte stranieri provenienti da Tunisia, Marocco, Iraq - ha aperto le porte alla città in una mattinata di condivisione e presentazione dei servizi.
Sono intervenuti l'assessore ai Servizi sociali Bruno Brucchieri, insieme con il presidente del Consiglio comunale Sebastiano Anastasi e l'assessore Giuseppe Gelsomino,   l'arcivescovo Luigi Renna, la viceprefetto aggiunto Federica Nicolosi in rappresentanza del prefetto Maria Carmela Librizzi, diversi consiglieri comunali in particolare della VIII Commissione "Politiche sociali" presieduta da Melania Miraglia. Hanno partecipato anche la direttrice dei Servizi sociali Lucia Leonardi, con la responsabile del servizio Marcella Signorelli e Valentina Genovese, la presidente della cooperativa Mosaico, Claudia Pasqualino, il responsabile della Caritas Salvo Pappalardo, numerosi altri rappresentanti istituzionali e del terzo settore, dell'associazionismo e del mondo dell'arte, tra i quali il giovane performer francese Maxence Seva.

“Questa struttura, che si aggiunge a quella di via Delpino con 25 posti letto  da poco riaperta - ha detto l'assessore Brucchieri - è nata da un progetto del distretto socio sanitario 16, che comprende, con Catania capofila, i comuni di Misterbianco e Motta Sant'Anastasia. Qui non ci  si  limita ad accogliere ma si promuovono iniziative in sinergia con le associazioni e le cooperative e tutti gli enti del terzo settore che offrono un aiuto costante e prezioso. Sono le unità di strada a individuare coloro i quali hanno maggiormente bisogno e a cercare di portarli all'interno della nostra struttura che è tra l'altro pet-friendly:  accoglie anche gli animali d'affezione che di solito vengono messi da parte  e sono motivo di esclusione. Cerchiamo di fare inclusione a 360 gradi”.
Il nuovo servizio, affidato alla cooperativa sociale "Il Mosaico" con le risorse nazionali del fondo povertà, dispone di uno sportello legale dedicato e  persegue anche l'obiettivo del reinserimento dei senza tetto nel tessuto sociale con una serie di attività individuali,  tra cui l’espressività artistica che è caratteristica peculiare del progetto.
L'immobile, in passato utilizzato anche come Sprar per i migranti, offre 50 posti letto (al momento sono presenti 41 uomini e 8 donne) ed è in grado di accogliere anche i cani che eventualmente accompagnano chi viene ospitato negli alloggi. E' disposto su due piani con terrazza e camere quasi tutte con bagno privato; nella zona antistante offre un ampio cortile e un piccolo giardino recintato, già utilizzato come orto urbano, oltre ai servizi docce e lavanderia gestiti insieme coi fruitori. La sorveglianza notturna è assicurata da due vigilantes, ex ospiti di una struttura d'accoglienza pienamente inseriti nel contesto sociale e lavorativo cittadino.
Il collegamento con il centro città è garantito dalla fermata Nesima della metropolitana di Catania distante appena trecento metri e da linee del trasporto pubblico urbano e interurbano.
L'incontro di questa mattina  all'interno della struttura è stato preceduto da un momento di raccoglimento e preghiera, su invito dell'arcivescovo Renna, per la giovanissima Chiara Adorno travolta e uccisa due giorni fa mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali in prossimità del Policlinico e della Cittadella universitaria.

 

Trenta, fra bambini e adolescenti autistici, per 2 volte a settimana, svolgeranno attività sportiva in gruppi di coetanei neurotipici. Riparte Sport ability in disability un caposaldo della mission del Cus Catania che mira all’inclusone sociale.

Il progetto, giunto alla sua sesta edizione, è stato voluto nel 2018 dall’attuale presidente Luigi Mazzone e dalla coordinatrice del SAD Roberta Bottino e si è sviluppato nel tempo attraverso la costante partnership col Progetto Aita e, dal 2022, con il supporto di Enel Cuore.

Si rivolge a bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 16 anni, con disabilità e in particolare con disturbo dello spettro autistico, al fine di portarli a svolgere attività sportive di vario genere, organizzate secondo le esigenze e le competenze di ciascuno dei partecipanti, in un contesto di gioco strutturato, non a fini terapeutici.

Punto di forza dell’attività è la presenza dei tutor, uno psicologo o un pedagogista formato nei disturbi del neurosviluppo, che seguono i bambini durante le attività.

 9 sport praticati Come successo l’anno scorso, sono nove le discipline coinvolte. Sport ability in disability si svolge all’interno dei corsi sportivi del Centro avviamento allo Sport previsti dall’ente universitario sportivo, Cus Catania, dove bambini e ragazzi con autismo avranno modo di cimentarsi con le seguenti attività: arrampicata sportiva, atletica, basket, calcio, ginnastica ritmica, pallavolo, rugby, scherma e tennis.

L’obiettivo del progetto è quello di aumentare la qualità degli spazi relazionali condivisi. Ma ci sono altre finalità, ugualmente importanti, come sviluppare competenze e strategie e migliorare le abilità cognitive. Il tutto per arrivare ad accrescere il livello d’inclusione sociale ma anche a sviluppare e potenziare le competenze espressive, comunicative e relazionali. Nella sesta edizione, come avvenuto nella precedente, saranno coinvolti, come detto, 30 giovani.                                                                                                                                   

Considero l’organizzazione e la crescita negli anni del progetto “Sport ability in disability” come un fattore determinante dell’attività del Consiglio da me presieduto - spiega il presidente del Cus Luigi Mazzone -. Sport e inclusione sociale sono parte integrante e fondante della missione, anche etica, che il Cus Catania vuole costantemente perseguire. Nella mia professione di neuropsichiatra infantile ho sempre ricercato le modalità per dare un reale supporto ai ragazzi affetti da qualche vulnerabilità. Reputo sia necessario provare ad elaborare progetti che portino benefici, non solo a questi giovani, ma anche alle loro famiglie che si trovano a vivere una condizione difficile e cercano supporti validi e professionali. È ciò che garantiamo al Cus Catania attraverso la presenza di tutor che favoriscono l’integrazione reale dei ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico, il tutto attraverso processi inclusivi”. 

 “Molte volte in sede di parent training - spiega Roberta Bottino, psicoterapeuta e coordinatrice del progetto -  sento parlare delle esperienze negative vissute dai genitori con figli affetti da disturbi del neurosviluppo al momento dell’inserimento in strutture sportive. Questo, raccontano, avviene perché molto spesso l’organizzazione di queste attività presenta delle lacune ed è affidata a personale non esperto. Le famiglie, dunque, sono costrette ad abbandonare il percorso. Altro fattore è quello delle difficoltà motorie di chi soffre di autismo, che portano inevitabilmente a maggiori ostacoli da superare rispetto ai coetanei. Ecco che la figura dell’operatore specializzato diventa fondamentale. Per questo motivo, nel progetto “Sport ability in disability” sono presenti i tutor, psicologici e pedagogisti che aiutano i bambini nel processo di inclusione sociale tramite lo sport, obiettivo precipuo del progetto, e anche nell’iniziazione dell’attività sportiva. Le figure che abbiamo individuato sono di supporto ai ragazzi sia a livello relazionale che motorio”.

Sei borse di studio dedicate agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania dei corsi di Pittura e Fashion Design. È l’impegno sottoscritto dal Comune di Paternò che oggi a Palazzo Alessi ha firmato una convenzione con l’Accademia di Belle Arti di Catania e con l’associazione

Culturale “Amici di Sofonisba”. L’occasione è stata offerta dal rientro a Paternò delle due opere paternesi dell’artista, la Madonna dell’Itria e la Madonna del Riparo, restaurate e reduci da esposizioni pubbliche a Milano, Cremona e Catania, al Museo Diocesano.

Con il sindaco Nino Naso, alla firma della convenzione e presentazione dell’iniziativa, hanno preso parte la presidente e il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Lina Scalisi e Gianni Latino, con la docente Liliana Nigro cui è affidata la direzione artistica del progetto; l’assessore alle Politiche giovanili (che sostiene finanziariamente l’iniziativa), Andrea Lo Faro; l’assessore alla cultura, Giovambattista Caruso; Antonio Arena (vice presidente dell’associazione); Anna Caruso (dirigente comunale Cultura); e Antonio Caruso (direttore lavori della cappella che ospiterà a breve le due opere). A chiusura dell’evento sono stati presentati tre abiti ispirati alla moda del Cinquecento, periodo in cui visse l’artista.

Nelle prossime settimane l’Accademia di Belle Arti lancerà quindi un bando pubblico per l’assegnazione di queste borse di studio finanziate dal Comune di Paternò e il cui valore complessivo è di 1500 euro. In programma anche una sfilata di abiti e costumi d’epoca realizzati dagli allievi del corso di Fashion Design. Quella della pittrice rinascimentale Sofonisba Anguissola (Cremona 1532 – Palermo 1625), primo caso di artista donna conosciuta anche all’estero, è una vicenda che ha sempre affascinato storici e critici dell’arte di tutte le epoche, a cominciare da Giorgio Vasari, che la cita nelle sue “Vite”. Sposa del nobile Fabrizio Moncada, Sofonisba ha vissuto a Paternò dal 1573 al 1579 realizzando le due opere che presto saranno esposte nella cappella in via di ultimazione nella chiesa dell’ex monastero di piazza Indipendenza. Ad attribuire con certezza la Madonna dell’Itria alla Anguissola è stato nel 1995 il critico d’arte Alfredo Nicotra. Attribuzione confermata successivamente da alcuni documenti. Analoga ipotesi è stata fatta più di recente dallo stesso Nicotra per la “Madonna del riparo”.

CATANIA, 16 ottobre 2023 – Con un progetto di sperimentazioni grafiche ispirato ai racconti de “Le città invisibili” di Italo Calvino in occasione del centenario della nascita, gli studenti di Graphic Design dell’Accademia di Belle Arti di Catania partecipano al ricco cartellone di eventi del Catania Off Fringe Festival 2023, festa del teatro indipendente e delle arti performative in corso a Catania dal 16 al 29 ottobre.

 Il progetto si intitola “Senza pietre non c’è arco” – citando una delle conversazioni fra Marco Polo e Kublai Khan - e da mercoledì 18 ottobre (inaugurazione ore 18) sarà in mostra al SAL Borgo Creativo (via Indaco 23, zona Ciminiere) quartier generale e cuore pulsante del festival che accoglie compagnie, artisti, addetti ai lavori, incontri professionali e dibattiti. Due le aree tematiche su cui hanno lavorato gli studenti dell’Accademia guidati dai docenti Marco Lo Curzio e Massimo Savoia: la prima propone una selezione di marchi e logotipi sui cui è stata sperimentata la ricerca di sintesi attraverso la configurazione di segni e simboli; la seconda vede invece una selezione di manifesti, esplorazioni di immaginari per una possibile retorica verbo-visiva di contrasti ed evocazioni.

 L’allestimento, infine, sarà un’ulteriore esperienza, una metafora del rapporto tra pudore e curiosità come strategia di conoscenza del mondo: parafrasando Calvino e le città “invisibili”, i manifesti in mostra saranno infatti visibili solo a chi sceglie di avvicinarli con il corpo oltre che con lo sguardo. Tutto il programma del Catania OFF Fringe Festival sul sito https://cataniaoff.com/

L’atmosfera magica del concerto di Damien Rice ha segnato l'apertura, nel Giardino Bellini, del ciclo di grandi eventi del Catania Summer Fest. Un avvio straordinario per la rassegna  promossa dall'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Enrico Trantino.
Il cantautore irlandese, dal timbro inconfondibile,  ha coinvolto con una performance emozionante ed intimista sia i catanesi sia i tanti turisti presenti, sin dal primo brano accolto con applausi e standing ovation. Ed è stato questo l’andamento di tutta la serata, specie dopo la richiesta, abituale per il musicista di Kildare,  il “poeta della chitarra”, che ha invitato gli spettatori ad alzarsi dalle sedie per avvicinarsi al palco e cantare insieme a lui. Un coro di voci in una villa Bellini illuminata per lo più da luci soffuse. Rice non ha bisogno di artifici, solo qualche chitarra, una tastiera, e soprattutto le canzoni. Gioca con i vuoti e i pieni, spettacolari ed intensi. In qualche monologo sfoggia anche una vena di autoironia.

Polistrumentista, il cantautore suona chitarra, piano, basso, clarinetto e percussioni. Dallo stile non convenzionale, preferisce improvvisare senza avere una setlist.
Il suo primo disco “O”, registrato e autoprodotto a casa, nasce anche grazie ad  un soggiorno in Toscana. L’ultimo, My Favourite Faded Fantasy, prodotto con Rick Rubin è frutto di un esilio in Islanda dopo la rottura artistica e sentimentale con Lisa Hannigan. Un brano meraviglioso, eseguito anche per il pubblico siciliano, che conferma la capacità di Rice di scrivere canzoni cariche d'intensità che scavano nei sentimenti, con suoni scarni, tra folk e rock ricercando toni epici.
Dopo i sold out primaverili a Milano e a Udine, il cantautore di The Blower’s Daughter, che molti ricorderanno nella colonna sonora del film Closer, torna sotto i riflettori affiancato dalla spagnola Sílvia Pérez Cruz che – oltre a cantare con lui alcuni pezzi – ha aperto il suo concerto.  E poi ancora la violoncellista e cantante Francesca e la violinista Matilde e la performer Iana Jacuka  che durante “Astronaut” gioca con le luci con un vestito di specchi.
Nel finale, l'attesissima dai fans “The blower’s daughter”, cantata in coro.
Catania è stata l'unica tappa siciliana, all'interno della nuova edizione di Sotto il Vulcano Fest, organizzato da Puntoeacapo, con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita. Seguiranno altre tappe in giro per l'Italia.

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