“Al governatore Vendola non interessa la salute dei cittadini. Questa è la verità. E, per questo, da giovedì avvierò lo sciopero della fame ad oltranza per scongiurare che i miei cittadini non possano più curarsi.” E’ il grido dall’arme che il sindaco di Grumo, Michele d’Atri, lancia sui ritardi della riconversione dell’ospedale cittadino e, soprattutto, sul contenuto deliberato dell’atto n. 1498 del 13/08/11 adottato dalla direzione generale dell’Asl Bari. “Abbiamo scritto al direttore Colasanto - prosegue d’Atri - anche per ragioni di ordine pubblico a causa dei numerosi disagi e per chiedere il rispetto integrale del crono-programma per gli interventi di riconversione dell’ospedale”. Raccolte oltre tremila firme per di “no” alla chiusura dell’ospedale. La Giunta Comunale è compatta per contrastare i provvedimenti del direttore generale della Asl/Ba Domenico Colasanto e cercare di far capire l’importanza di mantenere in vita i servizi più importanti per il vasto bacino di utenza dell’Ospedale di Grumo. L’amministrazione ha deciso di chiedere non solo il “salvataggio”, ma anche il potenziamento del Pronto Soccorso, ormai dimezzato e aperto solo fino alle otto di sera, con servizi di emergenza a sostegno del presidio ospedaliero. Domani scenderanno in piazza i sindaci di Grumo, Binetto, Bitetto, Toritto, Palo del Colle e Sannicandro per gridare e scongiurare, appunto, la chiusura del nosocomio. “L’ospedale di Grumo - spiega il sindaco Michele d’Atri - è una risorsa fondamentale per il presidio dei territori e per la salute delle popolazioni locali. Grumo in questi anni si è attivata per la valorizzazione del nosocomio in un percorso di confronto con la Asl/Ba sia sul fronte strutturale, che organizzativo, volto a completare e sviluppare la rete ospedaliera con una serie di servizi, ormai disattesi. Invito, dunque, il governatore Vendola ad assumersi ogni responsabilità politica in materia di salute pubblica e a confrontarsi con i cittadini di questa realtà. La gente è stanca e attende risposte concrete”.