La poetica di Winspeare apre al San Paolo il Festival delle periferie

“Quando uno nasce, nasce in un posto. Non importa che sia una periferia: quel posto è il centro del mondo. E nei miei film provo a raccontarlo”. Con queste parole Edoardo Winspeare – “il più periferico dei registi”, si è autodefinito sorridendo - centra il senso del terzo Festival delle periferie, cominciato stamattina a Bari, al quartiere San Paolo. Tre giorni di proiezioni, spettacoli di circo sociale, mostre fotografiche e di manufatti, per promuovere una riflessione partecipata sul tema, in stretta connessione con l’arte cinematografica.

L’artista salentino è stato l’ospite d’apertura del festival, dedicato alla “I di Identità”, al Centro Multimediale Karol della Fondazione Giovanni Paolo II, introducendo le visioni del suo film “In grazia di Dio” al mattino e, nel pomeriggio, del documentario "Sotto il Celio Azzurro”, scuola materna multietnica romana, modello educativo per i più piccoli e per il dialogo tra le culture.

Già, culture. Perché, come ha sottolineato - anche ai tanti studenti degli istituti Lombardi e Ungaretti presenti in sala - l’assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico, “le periferie sono un patrimonio dell’intera città. Il San Paolo, ad esempio, lo è. Ed è importante che qui nasca un festival di questo tipo, che affronti temi sociali, storie, persone”.

Il festival è parte di Visioni di Periferia, più ampio progetto promosso dal Centro Multimediale Karol con fondi Siae nell’ambito del bando Periferie Urbane - programma “Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura” e patrocinato dagli assessorati comunali al Welfare e alla Cultura. Come spiegato, per la Fondazione Giovanni Paolo II, dal presidente Mons. Nicola Bonerba, della segretaria generale e responsabile delle Relazioni associative di Banca Etica Teresa Masciopinto e della coordinatrice progetto Stefania Monopoli, il progetto sino a dicembre promuove un percorso formativo di didattica dell’immagine, attraverso la visione di film dai forti contenuti culturali e sociali curati dal direttore artistico Angelo Ceglie, che in sala ha introdotto il lavoro di Winspeare. Ma anche attraverso laboratori propedeutici e altri contenuti, come le riflessioni condivise tra operatori sociali di periferia, moderate al termine delle proiezioni da Orazio Nobile, presidente Acsemi - Associazione dei Centri Socio Educativi per Minori e direttore Fondazione Giovanni Paolo II.

Il festival prosegue domani - sabato 21 - alle ore 20, con l’esibizione circense a cura dei partecipanti ai laboratori di Circo Sociale, in collaborazione con il Centro Socio educativo Giovanni Paolo II; a seguire, spettacolo di circo sociale a cura dell’associazione Un Clown per amico. Chiusura domenica alle 18, con un altro film emblematico, “La Ragazza del mondo” di Marco Danieli (appuntamento a cura di Giancarlo Visitilli, presidente cooperativa sociale “I bambini di Truffaut”).

Per la tre giorni, in programma anche le mostre fotografiche e di manufatti a cura del Caf Cap Japigia Torre a Mare e del Centro Ludico Piccole Orme e sarà esposta la tela “Identità" realizzata nell’ambito del laboratorio A.A.Artisticamente Adolescenti a cura del Caf Cap San Paolo.

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