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Bari - Maltempo, iniziata la conta dei danni

Spazzati dalla violenza delle acque 50 milioni di euro di prodotti agricoli, pari a circa il 10% della Produzione Lorda Vendibile del territorio. E’ il disastroso bilancio, ancora provvisorio, della straordinaria ondata di maltempo che ha mietuto addirittura vittime e ha letteralmente piegato centinaia di aziende agricole in provincia di Taranto. L’area jonica è piuttosto estesa e comprende principalmente l’agro di Ginosa, la zona del Metapontino, Laterza, Castellaneta, Palagiano e Palagianello. Il disastro nelle campagne ha coinvolto tutte le produzioni. Particolarmente grave la situazione a carico del comparto orticolo, dove in questo periodo erano stati appena trapiantati gli ortaggi autunno vernini, spazzati via dalla violenza delle acque. Centinaia di ettari sono stati allagati con distruzione di tutti i seminativi, sradicati i vigneti e divelti alberi di agrumi e ulivi. Tra Ginosa, Laterza, Castellaneta e Palagianello gli imprenditori agricoli denunciano strade dissestate o addirittura chiuse, canali di scolo della bonifica in crisi di deflusso ed i terreni circostanti allagati con conseguente rischio di fenomeni di marciume radicale. Allagate le aziende zootecniche, dove è andato distrutto il foraggio e sono morti alcuni animali.

“Abbiamo chiesto l’immediata dichiarazione dello stato di calamità naturale – denuncia il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – in modo che vengano tempestivamente attivate tutte le procedure previste dalla legge. L’area è già stata drammaticamente colpita nel 2010 e 2011 e le imprese agricole aspettano ancora risposte concrete. E’ doveroso alleggerire il sistema di intervento in favore delle imprese agricole colpite da calamità, ancora eccessivamente burocratizzato. A causa delle lungaggini burocratiche i tempi di erogazione sono biblici”.

Non solo danni alle produzioni, ma anche alle strutture. Smottamenti, muretti a secco distrutti dalla violenza delle acque, collegamenti interrotti rendono drammatica una situazione ormai di difficile gestione.

“Vista la gravità della situazione – aggiunge il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – i nostri uffici tecnici stanno procedendo alla verifica dei danni. Domani una delegazione della Coldiretti di Taranto affiancherà l’Assessore regionale Nardoni nei sopralluoghi ai campi allagati. E’ indispensabile che le aree rurali vengano tutelate rispetto ad eventi di tale eccezionalità, mettendo a disposizione dei coltivatori anche i fondi della Protezione Civile finalizzati al ripristino delle attività produttive. Al momento risulta pregiudicato lo sviluppo economico di territori su cui operano imprese agricole che hanno subito danni ingenti. L’assoluta mancanza di liquidità e le gravi situazioni debitorie che ne conseguiranno necessitano di interventi non riconducibili alle calamità “ordinarie”, dovranno prevedere urgenti investimenti atti a riprendere l’attività agricola”.

Altro paradosso è il triste destino della strada che collega Palagianello al Fiume Lato, snodo importante che avrebbe dovuto condurre direttamente alla Statale 106 Jonica. Il tratto di strada, ormai terminato e mai aperto, è andato distrutto, assieme al ponte, proprio mentre veniva collaudato. Se la situazione risultava fuori controllo a causa dei danni arrecati dall’alluvione del 2010 che aveva fatto esondare gli argini dello stesso Fiume, proprio in prossimità delle vasche di accumulo e a distanza di 3 anni da quei drammatici eventi non sono stati operati gli interventi di ripristino, figuriamoci quale sia la condizione del tanto atteso collegamento a poche ore dall’ultima violenta ondata di maltempo.

Duramente colpito anche il versante salentino. Anche in provincia di Lecce risultano gravemente danneggiate le colture negli agri di Leverano, Nardò e Galatina, dove le campagne sono state letteralmente invase dalle acque, con pesanti ripercussioni anche sulle serre e sulle fungaie.

A Brindisi, in prossimità dei canali di scolo del consorzio di bonifica Arneo, sono centinaia gli ettari di ortaggi allagati.

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