Il progetto Domus Aventino nel centro di Roma

È stato presentato alla stampa a Roma il progetto ‘Domus Aventino’ di BPN Paribas Real Estate, che riqualifica l’area che si affaccia sulla piazza all’ingresso del colle Aventino e restituisce un complesso di tre edifici con abitazioni nuovissime, in pieno centro storico e in una delle aree di più alto pregio urbanistico di Roma, in un’area che già in epoca imperiale ospitava le più belle residenze aristocratiche della città.

I tre edifici risalgono agli anni Cinquanta del ‘900, quando furono costruiti per ospitare gli uffici centrali della Banca Nazionale del Lavoro. La ristrutturazione in senso residenziale decisa da BNP Paribas Real Estate, è coerente con la strategia della Società di investire nella riqualificazione di edifici situati in zone centrali e semicentrali delle città e restituirli agli abitanti e alla vita sociale della comunità. “In questo senso - sottolinea Giuseppe Pizzuti, responsabile Investimenti Residenziali della Società - Roma con il suo centro storico ha caratteristiche uniche al mondo, che possono essere maggiormente valorizzate dalla presenza di persone e famiglie che vi abitano stabilmente piuttosto che da anonimi uffici che si svuotano nel pomeriggio”.

Attualmente è in fase avanzata di riqualificazione il terzo dei tre edifici del progetto Domus Aventino, posto sulla parte destra della piazza a fianco dell’edificio centrale. Oggi è stata annunciato l’avvio della commercializzazione dei suoi 50 appartamenti, la cui consegna è prevista entro fine 2019. Delle 150 unità abitative dei primi due edifici, circa 130 sono già vendute e alcune già consegnate ai nuovi proprietari e abitate. I prezzi vanno dai 6000 ai 12000 euro per metro quadro.

I tre corpi del complesso Domus Aventino sono costituiti ognuno da sei piani fuori terra abitabili, e da piani interrati nel quale, oltre a locali tecnici e cantine, trovano posto dei comodi box auto che - soprattutto in una zona centrale di Roma con pochi spazi di parcheggio - aggiungono notevole valore agli appartamenti, anche in termini di sicurezza perché consentono di entrare con l’auto nel garage e da qui accedere con l’ascensore direttamente al proprio appartamento. Gli immobili sono anche dotati dei moderni sistemi tecnologici di sicurezza e allarme e usufruiscono di un servizio di guardiania attivo 24 ore su 24.

La riqualificazione ha richiesto un notevole impegno tecnologico, sia per la rimodulazione degli spazi interni, ma in particolare anche per adeguare gli stabili alle normative antisismiche, con l’inserimento nelle fondamenta di elementi di contenimento che, com’è ovvio, rendono gli appartamenti conformi dal punto di vista strutturale.

Particolare attenzione, in sede di progettazione, è stata posta all’efficienza energetica e all’ecocompatibilità dei materiali e degli impianti. Il riscaldamento e il raffreddamento delle singole unità e l’acqua calda sanitaria sono forniti da un impianto centralizzato a pompa di calore. Un apparato di addolcimento riduce la concentrazione di calcare nei condotti idrici dell’acqua corrente e degli elettrodomestici. Le acque piovane delle coperture e dei terrazzi sono filtrate e raccolte in appositi serbatoi nel piano interrato e utilizzate, tramite pompaggio, per l’irrigazione delle aree verdi e il lavaggio delle superfici esterne comuni.

Gli appartamenti, di vari tagli, completamente cablati e dotati di sistema  domotico per la gestione da remoto di tutti gli impianti interni, sono tutti muniti di ampi terrazzi abitabili che si affacciano nelle ampie aree verdi condominiali di collegamento fra i tre corpi di fabbrica, che aggiungono ulteriore colore al quartiere Aventino, il più verde del centro di Roma.

L’investimento complessivo per la realizzazione del progetto Domus Aventino è pari a circa 170 milioni di euro. Ma per BPN Paribas Real Estate l’importanza del progetto va oltre: “Riteniamo che Domus Aventino – ha dichiarato l’amministratore delegato Michele Latora - abbia definito standard di qualità nel mercato immobiliare di Roma. Operare in un contesto particolare come il centro e, soprattutto, lavorare in progetti di recupero e ristrutturazione comporta difficoltà e rischi, ma il fatto che il mercato abbia dimostrato di apprezzare il nostro progetto e le nostre scelte ci conferma che la nostra visione è corretta”.   

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