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Al civico 86 di Via dei Condotti si trova l’Antico Caffè Greco, il più celebre caffè letterario della Capitale. Fondato nel 1760 da un certo Nicola della Maddalena, deve il suo nome alle origini del suo fondatore, originario della Turchia, probabilmente della costa anatolica storicamente legata alla civiltà greca e alle sue colonie.

Si tratta di un luogo in cui si respira un’atmosfera densa di fascino, quel fascino dei tempi andati ma sempre presenti, con il suo arredamento ottocentesco che si mescola all’aroma di caffè e al profumo di storia dell’Arte. Al suo interno sono esposte infatti più di 300 opere e cimeli storici, che ne fanno un imponente galleria e ne raccontano la lunga ed illustre storia fatta di intellettuali, letterati e grandi personalità.

Oltre ad essere il caffè più antico di Roma è anche il secondo più antico d’Italia (il primo fu il Florian di Venezia), un’Italia tra l’altro ancora molto diversa da quella che immaginiamo oggi, se si pensa che il Regno d’Italia nacque nel 1861 e che Roma entrò a farne parte solo nel 1870.

Moltissimi letterati, filosofi, pittori, scultori e musicisti contribuirono a fare del Caffè Greco il caffè letterario per antonomasia. Byron, Andersen, Wagner, D’Annunzio, Leopardi, Levi, Delaroche divennero frequentatori abituali di questo caffè, insieme a musicisti, storici, principesse e cardinali.

Numerosi sono poi gli aneddoti o i racconti che riguardano alcuni dei personaggi che animavano il caffè. De Chirico vi beveva il cappuccino. Schopenhauer vi andava spesso, portando con sé un barboncino bianco di nome Atman (Anima del Mondo). Goethe contribuì alla sua popolarità, dal 1779 in poi. Molte opere letterarie celebri furono scritte ai tavoli del Caffè Greco: le “Anime morte” di Gogol’ ne sono un esempio.

A questo simbolo culturale romano ed europeo furono dedicate numerose pagine e poesie, nonché celebri quadri, che ci permettono la ricostruzione fedele di questo luogo pittoresco e delle sue atmosfere. Ben noto è senz’altro il quadro del pittore Renato Guttuso, che proprio a questo locale ha dedicato una sua famosa opera, esposta oggi a Madrid.

Una battaglia in corso ormai da diversi anni, che vede il Ministero finalmente intervenuto, assistito dall'Avvocatura dello Stato, con una decisa presa di posizione nello scongiurare lo sfratto. A causa di un chiaro vuoto legislativo, si creerebbe infatti una situazione di stallo, che porterebbe, nei fatti, alla distruzione del Bene Culturale Caffè Greco, tutelato da ben 4 Decreti Ministeriali. Ma in concomitanza con l'ennesimo tentativo di riattivare la procedura di sfratto del Caffè Greco, ad opera della dirigenza dell'Ospedale Israelitico, abbiamo una bellissima notizia da darvi: ha visto la luce la Convenzione tra il Caffè Greco e la Dante Alighieri, pilastro della Cultura Italiana nel Mondo. Oggi la "Dante" rappresenta una delle Istituzioni più importanti in ambito di valorizzazione, promozione e diffusione della nostra lingua e della nostra cultura, presente in più di 60 Stati, con più di 200.000 soci studenti. 

La "Dante Alighieri" cura la costituzione e l'aggiornamento di oltre 300 biblioteche disseminate in ogni parte del pianeta e dotate di oltre 500.000 volumi di vario genere. La sottoscrizione di questa Convenzione, rappresenta quindi per il Caffè Greco una grande opportunità, l'intrapresa di un cammino comune nella scia della tradizione cosmopolita dello Storico Locale e nel nome della Cultura Italiana nel Mondo. Ma torniamo alle vicende giudiziarie, in sintesi ma con ordine. La Corte d'Appello ha confermato, a chiare lettere, l'inscindibilità del complesso denominato “Caffè Greco”, composto da immobile, mobili e licenza di esercizio, così come individuato nei Decreti di Tutela del Ministero del 1953-54 e dai successivi Decreti integrativi più recenti. Tale complesso costituisce il Bene Culturale “Caffè Greco” tutelato nella sua interezza e inscindibilità. Ogni modifica sia alla consistenza muraria, sia agli arredi e all'apparato decorativo, sia all'attività ivi svolta, comporterebbe, di fatto, la DISTRUZIONE DEL BENE CULTURALE "CAFFÈ GRECO". 

La Corte d'Appello, in mancanza di una legislazione specifica, ha ritenuto, almeno in teoria, legittime le ragioni dell'Ente proprietario delle mura (e nel ricorso in Cassazione, sono state infatti sollevate più questioni di illegittimità Costituzionale, causate dal citato, evidente vuoto legislativo). Ma d'altro canto, lo sfratto andrebbe inevitabilmente a violare l'unitarietà così descritta. Il che si traduce in una impossibilità di esecuzione dello sfratto stesso. 

Più nello specifico, come confermato dal TAR, il vincolo Ministeriale, oltre che i beni (locali e arredi), comprende anche la LICENZA D'ESERCIZIO, rendendo immodificabile la destinazione commerciale, limitando la possibilità di destinazione dell’immobile che, oltre ad essere ovviamente compatibile con l'attività commerciale svolta e tutelata, non potrà che essere precisamente quella del "Caffè Greco" e nessun'altra, in virtù della succitata tutela della licenza d'esercizio. Dunque, l'esecuzione dello sfratto porterebbe a una paralisi delle reciproche pretese, comportando il blocco dei locali (che non potrebbero essere affittati) e della chiusura dell'attività (che non potrebbe essere esercitata), finchè le parti non trovino un nuovo accordo economico sul prezzo della locazione. 

È QUINDI EVIDENTE LA NECESSITÀ DI UN ACCORDO EQUO, che dovrebbe essere PATROCINATO dal SINDACO di ROMA e dalla REGIONE LAZIO, che ha, tra l'altro, l’obbligo preciso di individuare accordi fra le parti, in base alla Legge Regionale 12-2016, purtroppo disattesa. Ci auguriamo che il Sindaco Gualtieri voglia intervenire, anche raccogliendo la inascoltata sollecitazione dell'allora Direttore Generale del Ministero Bon Valsassina.  

Il prossimo 6 Settembre, a partire dalle ore 17.00, in Campidoglio, si svolgerà “Roma premia la cultura sociale”, sotto l’egida dell’Assemblea Capitolina presieduta da Svetlana Celli. Un evento fortemente voluto dal segretario d’Aula Fabrizio Santori. L'iniziativa, ad ingresso libero, vedrà la partecipazione di numerosi ospiti provenienti dal campo della letteratura, del cinema, della società civile. Testimonial premiato per l’occasione Salvatore (Totò) Cascio, indimenticato protagonista del film Premio Oscar “Nuovo Cinema Paradiso”. 

L’appuntamento, ad ingresso libero, vedrà protagonisti ospiti dei mondi della letteratura, del cinema e della società civile. Verranno premiati autori di libri, cortometraggi e lungometraggi e verranno portate testimonianze di vita vera sulla disabilità e sul sociale da parte dei protagonisti. A condurre la serata e le interviste, la giornalista della stampa estera Lisa Bernardini.

“Roma premia la cultura sociale” , evento fortemente voluto dal segretario d’Aula dell’Assemblea Capitolina Fabrizio Santori, sarà un riconoscimento all'arte, alla genialità, alla fantasia, ma anche alla capacità descrittiva, alla tecnica documentaria e all'impegno umano di una comunità che è doveroso che si adoperi per il prossimo. È un messaggio pubblico di valori importanti che vuole lasciare questa iniziativa, che vede il coinvolgimento dell’Osservatorio delle Fragilità Sociali ed il patrocinio morale dell’Accademia Internazionale Mauriziana. La manifestazione, alla sua prima edizione, spazierà tra premiazioni di autori e libri, commoventi racconti di storie di vita vera, selezione di cortometraggi e lungometraggi, con un unico obiettivo: rendere protagonista a Roma la cultura sociale, come probabilmente mai avvenuto prima. E farlo in uno dei luoghi simbolici dell’Urbe: la Sala della Protomoteca. 

Martedì 6 Settembre, con inizio alle ore 17.00, l’happening vedrà protagoniste storie vibranti e una rassegna di contenuti culturali e sociali di resilienza e rinascita, con il coordinamento ed interviste pubbliche agli ospiti da parte della giornalista della stampa estera Lisa Bernardini. Testimonial per l’occasione sarà Salvatore (Totò) Cascio, l’indimenticabile protagonista di un film Premio Oscar passato alla storia del Cinema internazionale: “Nuovo Cinema Paradiso”, diretto da Giuseppe Tornatore. Sono trascorsi 34 anni dal lontano 1988, anno di uscita di questo intramontabile cult, dove il sorriso radioso ed innocente rimasto vivo nella memoria di tutti appartiene ad un piccolo attore che è ormai cresciuto, diventando uomo. Sparito totalmente dagli schermi da tempo, seppure ancora amatissimo, Salvatore Cascio si è riaffacciato a livello pubblico e, attraverso un libro, spiega i veri motivi della sua assenza dal mondo del Cinema. Il titolo del volume, che è insieme memoir cinematografico e racconto di formazione e rinascita, è La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0 per i tipi di Baldini + Castoldi, scritto con l’aiuto di Giorgio De Martino. Prefazione di Giuseppe Tornatore e postfazione di Andrea Bocelli.

“Nuovo Cinema Paradiso”, lo ricordiamo, permise l’ingresso di Giuseppe Tornatore dentro la Storia del Cinema e vinse, dopo un inizio travagliato, numerosi premi, tra cui il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989, il Golden Globe per il miglior film straniero nel gennaio 1990 e, soprattutto, il Premio Oscar per il miglior film straniero nel marzo 1990. A Totò Cascio nel 1991 fu assegnato, per quella interpretazione, addirittura il prestigioso Premio BAFTA (di italiani, solo lui e Benigni lo hanno ricevuto). Dieci film, e poi il silenzio. Al Campidoglio racconterà i motivi della sua sparizione dal mondo del Cinema, legata ad una malattia che lo ha reso praticamente cieco. 

Nella Sala della Protomoteca, la cultura di cui “Roma premia la cultura sociale” si farà carico avrà la valenza speciale di strumento di inclusione e partecipazione. Saranno presenti molti ospiti, e sono stati selezionati per l’occasione sia alcuni testi letterari che contenuti filmici sui temi della disabilità e del sociale. Si parlerà di “A occhi aperti”, il cortometraggio con lo stesso Salvatore Cascio protagonista, realizzato da Movimento Film con Rai Cinema per la Fondazione Telethon, diretto da Mauro Mancini, girato negli stessi luoghi in cui 33 anni fa si svolsero le riprese di “Nuovo Cinema Paradiso”. Per la sezione Lungometraggi, ad essere premiato per l’originalità della storia, nel parlare di solitudine, introspezione ed alter ego inventati, sarà la commedia “Io e Spotty”, per la regia di Cosimo Gomez. Tra gli interpreti principali: Michela De Rossi, Filippo Scotti, Paola Minaccioni, Violetta Zironi, Alessia Giuliani. Invitati all’evento anche gli autori della sceneggiatura e del soggetto, la produzione, il montaggio, la fotografia, la scenografia, i costumi, le musiche. 

Nella sezione Cortometraggi (non professionisti), invece, sarà assegnato un riconoscimento a “Una diversa prospettiva”, da una idea di Massimo Meschino, per la regia di Michele Conidi. Premio Solidarietà al 1° Fashion Break Rules, nonché Premio corto segnalato e Terzo classificato nella sezione Finestra sociale al 24° Festival internazionale INVENTA UN FILM, l’opera “Una diversa prospettiva” è ispirata ad una storia vera di disabilità. Sarà presente all’evento tutto il cast del corto, che vede la partecipazione, tra gli altri, di Gabriele Marconi, Roselyne Mirialachi, Giovanni Brusatori. Nella sezione Letteratura, riconoscimenti alla giornalista Rossella Montemurro – Il mio tuffo nei sogni. Marco D’Aniello, una storia di sport e amicizia (Altrimedia Edizioni, prefazione di Mara Venier), alla presenza dello stesso Marco D’Aniello e della sua famiglia, che testimonieranno una storia di autismo incanalata con grande successo nel mondo del nuoto; allo psicoanalista Nello Di Micco con L’enigma della psicosi - La Psicoanalisi Lacaniana Incontra La Clinica (Brè Edizioni); all’autrice Chiara Ceneroni - Lasciati trovare (Morphema Editrice); a Fabrizio Bracconeri - Ti racconto tuo padre. A mio figlio Emanuele (Santelli Editore), ispirato da un documentario diretto dal pluripremiato Daniele Gangemi, e che ne ha mutuato in seconda battuta il titolo (il docu affronta con sguardo attento e delicato la problematica dell’autismo grave attraverso gli occhi, l’anima ed il cuore di un padre, che è anche un personaggio televisivo ed attore italiano amatissimo - Fabrizio Bracconeri, appunto - noto al grande pubblico soprattutto per avere interpretato il mitico Bruno Sacchi nel telefilm cult degli Anni ’80 “I ragazzi della 3ª C”); ad Oriana Di Cesare - La mia vita con Andrea (Booksprint), donna coraggio e simbolo di tutte le mamme che dedicano la propria vita ai figli disabili; all’avvocato Giuseppe Farina – E poi l'anima mi chiese un altro viaggio (Pellegrini), malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica (questo volume ha ottenuto il patrocinio dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, cui è destinato ogni ricavato della vendita dell’opera). E poi ancora: verrà presentato al pubblico Arturo Mariani, con la sua storia di resilienza e successo. Motivatore, autore di libri best seller, coach, influencer, oltre che atleta internazionale, nato con una gamba sola, Arturo racconterà di come abbia trasformato la sua vita in un capolavoro, e verrà anche lui premiato. Fondatore e Capitano dell’ASD Roma Calcio Amputati, la prima squadra della Capitale nel calcio amputati, Arturo oggi è seguito da più di 450 mila persone sui canali social. Non mancherà perfino un riferimento alla musica, con la presentazione del progetto “MIRKO VALERI & I VIA GREVE”, con Danilo che ha difficoltà cognitive e suona le percussioni, e Mirko che canta e fa musica originale, con oltre vent’anni di tossicodipendenza superata alle spalle. 

Tra i premianti, figurano (l’ordine è casuale) nomi come Rosaria Iani, presidente di ANIMA ONLUS; Alessia Camplone, consigliere internazionale dell’Accademia Mauriziana; Enrico Fabbro, responsabile Stage & Placement dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Alessandro Calvo, responsabile Sportello Terzo Settore Itas Mutua; Barbara del Bello, presidente della Commissione Politiche Sociali del VI Municipio; Diego Righini, presidente Festival Internazionale della Cinematografia sociale “Tulipani di seta nera”; Irene Denipoti e Valeria Campana dell’Osservatorio delle Fragilità Sociali; Marco Cristalli (Progetto Taxi Roma Capitale); Laura Santarelli (direttrice della Scuola Interpreti Lis dell’Accademia Europea Sordi e presidente della stessa Accademia). Questo e molto altro, per un pomeriggio da incorniciare nel libro dei ricordi, che il pubblico avrà la possibilità ed il dono di portare nella propria quotidianità. Come insegnamento e lezione di vita. 

«La manifestazione “ROMA PREMIA LA CULTURA SOCIALE” è particolarmente speciale» - ci tiene a far sapere alla stampa l'On.le Santori. «È l’occasione per raccontare ancora una volta la cultura, ma in una delle sue accezioni a mio avviso più importanti: quella della solidarietà, della partecipazione e del sostegno pag. 4 a chi è più debole. Parliamo di cultura che promuove la cura e l'inserimento a tutto campo dei cittadini diversamente abili. Dal lavoro alla vita sociale, dalla scuola allo sport, al tempo libero e ai viaggi». «Oggi molto ancora c'è da fare» - dichiara Santori - «per abbattere barriere, e non soltanto architettoniche; creare occasioni di vita sociale e lavorativa; trascinare nella mischia della vita attiva e della quotidianità chi è solo, emarginato e stanco. Infine, moltiplicare attraverso le abilità diverse le abilità umane tutte, e rendere la società più bella e la nostra città migliore, facendola tornare ad essere la città della cultura per eccellenza. E nella quale il valore del sociale è la più preziosa, maestosa e salda pietra fondante». Si ringrazia l’artista Francesca Guidi by Arte dei Led per aver donato alla manifestazione stampe d’autore numerate della sua opera “The Light of my Mind”, che saranno assegnate ai protagonisti di questa edizione, e che andranno ad aggiungersi ai riconoscimenti previsti dagli organizzatori: “La luce illumina la nostra mente come un faro per guardare oltre, per non essere un limite e accogliere dentro un mondo le tante sfumature che la vita ci pone dinanzi...

 

cit.Uff.Stampa L.Bernardini

Dal Tevere in secca di questi giorni emergono tonnellate di immondizia. La più varia. Motorini, copertoni, biciclette, elettrodomestici, giocattoli, bottiglie, rottami di automobili, plastiche, vetri, metalli. La siccità non sia l’occasione per condannare la città a un altro disastro, a pagare ancora una volta le conseguenze di decenni di ritardi, malgoverno ed errori nella manutenzione degli impianti idrici degli acquedotti e di molti palazzi pubblici . Pulire l’alveo del fiume di Roma è un’occasione di servizio alla città, di lotta all’inquinamento e al degrado che non deve essere sprecata. Il sindaco Gualtieri si attivi, approfitti di questi giorni difficili per trasformarli almeno in parte in qualcosa di positivo”. La proposta arriva dal consigliere capitolino della Lega Fabrizio Santori. “La siccità è un problema”, aggiunge, “ma può essere un’occasione di pulizia e di avvio di un serio ammodernamento degli impianti pubblici per porre freno agli sprechi quotidiani. L’amministrazione deve attivarsi subito”, insiste Santori. “Il Tevere lascia vedere in questi giorni  di magra i resti di ponte Trionfale, di solito sommersi: un tacito  richiamo alla bellezza che non deve cadere nella pigra e dannosa indifferenza che umilia la città”.

Intanto “Le spiagge libere di Ostia sono di fatto vietate ai disabili. Niente bagnini, sabbia sporca, niente pedane per le carrozzine, servizi inadeguati, niente acqua né cestini per l’immondizia”.  Lo dichiara in una nota il consigliere capitolino della Lega Fabrizio Santori, dando voce alle proteste di centinaia di disabili impossibilitati a godere del mare romano in condizioni di sicurezza e igiene. “La delibera appena approvata in Assemblea Capitolina, volta a promuovere l’intero territorio del lido di Roma candidandolo al rango di patrimonio Unesco con il nuovo nome di ‘Ostia lido di Roma’, in queste condizioni, per gravi responsabilità del Pd, del sindaco Gualtieri e del presidente Falconi, candida soltanto e ancora una volta la vergogna. Tutti chiacchierano di Ostia, volano del turismo locale e internazionale, ma non c’è un serio impegno della Giunta e del Sindaco: ne chiederemo conto in aula Giulio Cesare”, prosegue Santori. “Gli arenili liberi gestiti dal Comune devono essere fruibili da tutti, disabili in prima fila, senza pericoli e in una corretta gestione che ne tuteli il decoro, l’igiene e la pulizia. Non garantire i servizi minimi sulle spiagge libere, lasciarle vuote di sicurezza ma piene di sporcizia e disagi  vuol dire discriminare soprattutto i disabili, ma anche moltissimi altri cittadini che non possono, o semplicemente non vogliono, usufruire delle spiagge in concessione”, aggiunge. “Ci chiediamo come sia possibile che in una città popolosa, e con il caldo torrido di questi giorni, si continui a ignorare un problema che coinvolge migliaia di romani e le loro famiglie, riempiendosi la bocca di progetti per il futuro. Ma i romani chiedono risposte adesso, subito: abbattere le barriere architettoniche sulle spiagge libere, garantire la pulizia, istituire un servizio di vigilanza e salvamento: tutto questo deve essere realizzato immediatamente”, conclude Santori

Intanto "Al disastro senza fine che attanaglia da anni le famiglie che abitano le sei palazzine del comprensorio Bastogi si aggiunge il rischio di contaminazione da amianto. Gravi i dati in possesso dei residenti che riferiscono di morti di tumore in una palazzina con tassi di incidenza cinque  volte superiori rispetto alle altre. Gli abitanti della palazzina E, al 231 di via Giuseppe Piolti de Bianchi, hanno presentato un esposto alla Asl per attivare i controlli su una canna fumaria obsoleta e fuori manutenzione da anni". Ne dà notizia il consigliere capitolino della Lega Fabrizio Santori, che già aveva inoltrato un'interrogazione a risposta scritta sulle condizioni del comprensorio del XIII Municipio. "L'interrogazione presentata dalla Lega al Sindaco e agli assessori competenti ha visto un’unica risposta di Barbara Funari, assessore ai servizi sociali, disponibile a mettere in campo interventi seri al fine di ricostruire il tessuto sociale in tutta l'area Bastogi, ma dell’assessore al Patrimonio Zevi nessuna notizia per ripristinare la sicurezza e il decoro, intervenire sulle gravi carenze sofferte in tutti i palazzi. Chiediamo", aggiunge Santori, "un intervento urgente per eliminare definitivamente tutti i problemi. Parliamo di 550 appartamenti in cui viene usato il gas in bombole con il relativo pericolo di esplosione perché mancano perfino gli attacchi alla rete. Alcuni vani sono stati assegnati  in emergenza e sono privi della regolare destinazione abitativa, le fogne saltano e allagano gli scantinati. Basta. Subito i bandi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, subito la riapertura dello sportello del cittadino, subito attenzione alle famiglie in condizioni di maggiore fragilità e difficoltà economica. Basta promesse da campagna elettorale: fatti", conclude Santori.

Oltre al Tevere le palazzine del rischio amianto l' O.Santori ha sottolineato "Erba secca, la solita bicicletta a noleggio abbandonata e pronta per finire in mezzo ai piedi del primo passante, e gli immancabili mucchi di cartoni, stracci e bottiglie di birra dei senza fissa dimora che hanno occupato indisturbati anche questo luogo, uno spicchio di storia, un tassello della memoria della città e dell'Italia intera. Il giardino con il monumento dedicati alla memoria di Giacomo Matteotti sono perduti nell'abbandono: un altro esempio negativo, tra i tanti, troppi, in tutta la città". Lo dichiara in una nota il consigliere capitolino della Lega Fabrizio Santori, che ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video a testimonianza delle condizioni dello spazio sul lungotevere Arnaldo da Brescia. "La parola decoro a Roma non ha più senso, se pure il giardino dedicato a Giacomo Matteotti scivola nel dimenticatoio dell'incuria e dell'imbarbarimento senza fine cui sembra destinata la Capitale. Il Sindaco intervenga, si muova l'assessore competente. Chiediamo una riunione delle commissioni capitoline preposte per mettere in campo subito adeguati interventi sui luoghi storici e della memoria come questo, e porre fine a questo ulteriore schiaffo alla dignità di Roma, della sua storia e di tutti i cittadini". conclude Fabrizio Santori.

Fonte On Fabrizio Santori / Lega

Il 22 luglio 2022 alle ore 11:00, presso la Caserma “La Marmora”, situata in Via Anicia 24, sede del Reparto Operativo, Gruppo e Nucleo di Roma del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), la Vice Capo Missione ad interim presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d'America in Italia, Christina Tomlinson, ha restituito quattro preziosi beni culturali italiani al Comandante TPC, Gen.B. Roberto Riccardi. Presenti anche alcuni Rappresentanti del Federal Bureau of Investigation (FBI) presso l'Ambasciata degli Stati Uniti d'America in Italia.

Questi due imponenti beni sono di manifattura delle Fiandre, risalenti alla metà del XVI secolo, raffiguranti rispettivamente “Scena allegorica e stemma nobiliare”, delle dimensioni di 267x252 cm, e “Ritorno dell’arca dell’alleanza”, di 342x470 cm. Erano stati trafugati a febbraio del 1995 in una galleria d’arte specializzata in arte tessile antica di Milano.

I due manufatti sono stati individuati grazie alla quotidiana attività di monitoraggio del mercato di settore online, svolta dagli specialisti della Sezione Elaborazione Dati del Comando TPC, che gestisce la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database del mondo, con oltre 6 milioni di beni culturali censiti. Per il loro elevato valore storico-culturale e commerciale, i due beni erano pubblicati nel Bollettino delle Ricerche n.18 edito dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – Servizio per le ricerche delle opere d’arte rubate. A distanza di 25 anni dal furto, un arazzo è ricomparso come arredo di una lussuosa casa di ispirazione rinascimentale spagnola di Palm Beach (Florida) e l’altro è stato individuato nel sito di una casa d’aste di Jacksonville, sempre in Florida. Grazie all’intervento del Federal Bureau of Investigation, attivato dal Reparto Operativo TPC, sono state condotte le indagini sotto la direzione del Pool Tutela Patrimonio Artistico della Procura della Repubblica di Roma e i due beni sono stati bloccati e messi in sicurezza. All’evidenza della loro provenienza, gli attuali detentori hanno rinunciato al possesso, per la restituzione in favore dell’avente diritto italiano.

Risalente al 60-61 d.C., provento di rapina a mano armata avvenuta il 20 febbraio 1977 presso la Sala medaglie del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nel mese di dicembre 2020, il Nucleo TPC di Torino ha localizzato l’importante moneta aurea raffigurante l'imperatore Nerone con, sul verso, l'effigie della Virtù. La moneta, di straordinario valore per la sua rarità e la particolare conformazione del conio utilizzato, è stata localizzata presso un’importante casa d’aste americana dove era programmata per la vendita, che si sarebbe svolta il 19 gennaio 2021.

L’attivazione del Federal Bureau of Investigation, avvenuta a cura del Reparto Operativo TPC, ha permesso di fermare la vendita e recuperare il bene.

Rinvenuto nella villa del “Quarto di Montebello” in via Flaminia a Roma. Nel mese di gennaio 2021, l’ufficio FBI di Los Angeles ha interessato il Reparto Operativo TPC per effettuare alcuni accertamenti su un mosaico romano localizzato negli Stati Uniti, luogo in cui risultava essere giunto agli inizi del ‘59, per poi essere custodito in un magazzino di Los Angeles sin dal 1980.

Il bene segnalato è risultato essere suddiviso in 16 pannelli, 14 dei quali ancora integri, mentre i restanti risultavano frammentati. Le verifiche preliminari condotte da FBI Los Angeles ne hanno ricondotto la provenienza all’area archeologica di Ostia.

Gli accertamenti svolti immediatamente con la Sezione Elaborazione Dati TPC, hanno confermato che il bene segnalato da FBI si identificava in un mosaico raffigurante Medusa, un tessellato policromo a decoro geometrico con scomparti geometrici formati con pietruzze bianche, rosse e nere, a disegno imitante la stuoia, risalente al II secolo d.C., rinvenuto nel 1892 nell’ambiente “A” della villa del “Quarto di Montebello”, situata al IX miglio della via Flaminia, originariamente composto da sedici pannelli. Inoltre, le ulteriori verifiche condotte presso l’Archivio Centrale dello Stato ne hanno attestato la presenza in Italia fino a luglio 1909. Dopo questa data, a causa dei noti eventi bellici succedutisi nel tempo, non sono emersi riscontri ulteriori. Queste prove sono state fornite a FBI, rivendicando la restituzione del bene considerato che sin dal 28 giugno 1909, con l’entrata in vigore della legge nr. 364 del 20 giugno 1909, in Italia vige specifica normativa di tutela che vieta la vendita di beni culturali di proprietà dello Stato italiano, così come la loro esportazione all’estero.

In base alle prove acquisite e all’encomiabile attività investigativa condotta congiuntamente da FBI, Comando TPC e Consolato Generale d’Italia a Los Angeles, il bene è stato recuperato e rimpatriato nel corso dei mesi scorsi.

“L'Italia è un Paese con un patrimonio storico, culturale e artistico straordinario e unico” - ha dichiarato l’Incaricato d'Affari ad interim presso l'Ambasciata degli Stati Uniti d'America in Italia, Christina Tomlinson – “la salvaguardia del patrimonio richiede attenzione e vigilanza, e vorrei ringraziare il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per il lavoro che svolgono per l'Italia e le generazioni future.  Gli Stati Uniti sono fermamente impegnati a proteggere e preservare il patrimonio culturale in tutto il mondo e a prevenire il traffico di antichità, spesso utilizzato per finanziare reti criminali transnazionali organizzate e terroristiche.  Ci auguriamo di continuare a lavorare insieme per rafforzare ulteriormente le relazioni tra le forze dell’ordine italiane e statunitensi.”

“La collaborazione con le Autorità statunitensi, anche nel nevralgico settore della tutela del patrimonio culturale, è consolidata e fruttuosa. Il lavoro svolto con l’FBI ha portato ai risultati che insieme presentiamo: tornano a casa reperti preziosi che arricchiranno il patrimonio nazionale. Fra gli USA e l’Italia c’è un oceano, ma la Cultura è un ponte straordinario, in grado di collegare qualunque riva. L’evento di oggi lo rende ancora più solido” ha dichiarato il Gen.B. Roberto Riccardi.

Fonte Comando dei Carabinieri TPC.

 

L’Istituto Superiore di Fotografia a Roma (Via degli Ausoni, 1) ospita, dall’11 al 22 aprile, una mostra itinerante del nome One Picture Manifesto, che presenta opere fotografiche di Marja Pirilä, Harri Pälviranta, Maija Annikki Savolainen, Maija Tammi e Alessandro Dandini de Sylva

One Picture Manifesto evidenzia il significato di una singola fotografia nell’epoca che tende a celebrare le foto come prodotto seriale. Nella mostra, ogni artista presenta un’opera d’arte indipendente che non è accompagnata da lunghe descrizioni scritte od opere complementari dello stesso artista. L'obiettivo è invitare lo spettatore a fermarsi a guardare una singola foto per un tempo più lungo del solito. 

Il manifesto ha anche lo scopo di incoraggiare le persone a considerare fino a che punto la forma e persino l'esistenza stessa dell'arte fotografica siano dettate dai parametri dei concorsi fotografici, dei festival e delle domande di sovvenzioni.

One Picture Manifesto è stata presentata in mostra per la prima volta al Museo finlandese della Fotografia a Helsinki nel 2019. Nell'ottobre 2022 la mostra si trasferirà alla galleria Kana Kawanishi di Tokyo. Ad ogni nuova destinazione un artista locale è invitato a realizzare una nuova opera fotografica secondo le idee del Manifesto.

lunedì - venerdì 09.30/17.30

Ingresso:libero

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