Michele Placido apre con Serata d’Onore la rassegna Suggestioni all’imbrunire

Dopo i saluti del  Dr. Enrico Angelo Stanco, Direttore del  Parco Archeologico del Pausilypon, è intervenuto il Presidente del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus Maurizio Simeone in cui è situata la villa “D’Otium” del I Sec. a.C. di Publio Vedio Pollione, dove si tiene la rassegna stabile di musica e teatro “Suggestioni all’imbrunire”, che quest’anno è giunta alla sua XI Edizione.

«Arrivare all’undicesima edizione per noi è un traguardo - ha dichiarato Maurizio Simeone -  è il frutto della collaborazione di tante persone, il nostro staff è formato tutto da volontari. Ringrazio il Direttore del Parco Enrico Stanco, la Soprintendenza ci ha dato fiducia ogni anno. Non abbiamo contributi esterni da enti, ogni contributo, come quello della Ferrarelle, è una boccata d’ossigeno. Questo sito è uno specchio della bellezza della nostra terra. La rassegna si autofinanzia e i proventi vengono investiti nei progetti, piccoli e grandi, nonché nella manutenzione ordinaria. Vi esorto a non abbandonare mai il patrimonio archeologico-naturale della nostra Regione, che rappresenta la testimonianza del nostro passaggio», ha concluso il Presidente Simeone.

Il Direttore artistico della rassegna Serena Improta, ha sottolineato come il luogo

del Parco Archeologico sia un posto magico, in cui i  due teatri della villa antica sono stati concepiti da un popolo che metteva la cultura al primo posto.

Michele Placido con il cantante  Gianluigi Esposito e il chitarrista Antonio Saturno ha entusiasmato gli spettatori dell’evento che ha aperto sabato 14 la rassegna 2019. Un recital della produzione Cabiria Production, che vuole essere un racconto, un dialogo tra il famoso artista e gli spettatori. Michele Placido ha interpretato poesie e monologhi di grandi personaggi come Dante (Paolo e Francesca), Neruda, Montale e D’Annunzio, in una applauditissima “La pioggia nel pineto”. I testi dei poeti e scrittori napoletani, da Salvatore Di Giacomo ad Eduardo De Filippo, sono stati recitati  con  un perfetto accento partenopeo dal nostro Attore.  Gianluigi Esposito e il suo musicista Antonio Saturno hanno interpretato le più famose e belle canzone del loro vasto repertorio di canzoni napoletane fa cui una commovente “Carmela”. Il trio, che ha portato lo spettacolo in tutta Italia per oltre 160 repliche, nasce dalla consapevolezza che c’è bisogno di divulgare nel mondo la poesia e la musica italiana e napoletana, in un momento - come quello attuale -  dove la globalizzazione tende ad eliminare le varie identità.

Abbiamo chiesto a Michele Placido quali emozioni ha provato a recitare  senza avvalersi di allestimenti scenici, elettronici ed infrastrutturali  che è stato scelto di non utilizzare per non alterare il fascino naturale del sito archeologico:

«le emozioni che io ho provato questa sera glielo dico dal fondo del cuore, mi creda non c'è televisione non c'è cinema come  dicevo all'inizio nella presentazione dello spettacolo. La mia storia nasce come attore dell'Accademia nazionale di arte drammatica quindi lavoro sulla parola, sul verso, sulla dizione poetica come i grandi registi che mi hanno guidato negli anni giovanili. Soprattutto quando io sono in una situazione, una posizione come questa in cui mi si considera lo strumento portatore delle emozioni attraverso le parole dei grandi poeti, dei grandi scrittori con un pubblico che mi segue  non mi esalto né come regista né come attore, questo è poco ma sicuro perché la mia natura è questa: è la dizione poetica. Questo me l'hanno insegnato da bambino. Alle scuole elementari una maestra vedendo la mia poca concentrazione nelle altre materie si emozionava quando io pronunciavo versi del Pascoli o di Gozzano e lì anch'io ho incominciato a capire e pensare che la mia natura emotiva era un dono straordinario, che non è solo talento. Una questione che quando tu ti esalti, forse anche troppo, però i versi dei Poeti sono qualcosa di straordinario non c'è altra materia non ce né la celluloide né la televisione. Mi esalto soprattutto quando sono sul palcoscenico di un teatro».

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