Nato Il comitato referendario a Napoli

Con l’apertura ufficiale della campagna dei referendum sociali promossi dai movimenti per la scuola pubblica, per l’acqua e i beni comuni e contro la devastazione ambientale (no trivellazioni e no inceneritori), nel corso di una partecipatissima assemblea svoltasi domenica 13 marzo a Roma, si è messa in moto la macchina organizzativa che dovrà predisporre, su tutto il territorio, un’efficace e capillare rete di contatti e canali di informazione, allo scopo di raccogliere consensi e firme.

Il giorno 14, a Napoli, in via Torino, in una delle sedi messe a disposizione dalle forze sindacali, politiche e associative che hanno aderito alla campagna, si è svolta un’assemblea unitaria, alla quale hanno preso parte anche comitati regionali e provinciali da tempo attivi in Campania e che hanno contribuito, con l’ausilio di illustri costituzionalisti, a redigere i testi dei quesiti referendari, per iniziare a pianificare nel concreto le azioni e ad operare una ricognizione delle risorse umane e materiali disponibili.

L’assemblea ha affrontato preliminarmente i nodi cruciali della campagna, che si prospetta complessa e laboriosa, sia dal punto di vista fattuale che sul piano della comunicazione e della propaganda.

E’ stata fissata la sede della Segreteria operativa generale e sono state elencate le altre sedi napoletane e provinciali dei sindacati, partiti, coordinamenti e comitati coinvolti, da cui partiranno le direttive e in cui si lavorerà febbrilmente, nei prossimi mesi, per arrivare al traguardo auspicato.

Prima dell’avvio della raccolta vera e propria, che partirà il prossimo 9 aprile, il Comitato organizzerà una conferenza-stampa per presentare, nel dettaglio, referenti, luoghi, canali comunicativi e iniziative di lancio della “operazione referendum”, che ha già avuto il merito di unire e armonizzare movimenti e soggetti di diversa ascendenza politica e ideologica, e che, si spera, avrà anche quello di immettere nuova passione e nuova vitalità nella nostra Democrazia.

Il Comitato referendum sociali Napoli

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