“Nessun progetto di sviluppo può essere immaginato e disegnato senza tenere conto di un modello di cooperazione che lo supporti efficacemente e ne segua nel tempo l’evoluzione e le sorti. Oggi, più che mai, l’associazionismo cooperativo diventa risposta autentica all’individualismo imperante, soprattutto al sud, e valore aggiunto per un disegno di crescita complessiva”.
Così, il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò è intervenuto, questa mattina, all’assemblea della Confcooperative-Unione provinciale di Reggio Calabria tenutasi nella sala “Giuditta Levato” di Palazzo Campanella.
“Il ruolo e la funzione sociale dell’associazionismo e della cooperazione sono strettamente legati alla logica di un sistema a rete quale asse portante per un salto di qualità, ma anche di quantità, delle imprese. Al primo punto di questo tipo di esperienza, il mutuo soccorso e l’occupazione diffusa, principi che mi appartengono e che segnano la mia formazione di uomo e di politico, nonché il mio impegno di rappresentante delle Istituzioni e del popolo, nella consapevolezza che solo unendo energie e facendo gioco di squadra, la ‘nostra’ Calabria può incamminarsi verso un futuro migliore. Per la nostra terra- ha rilanciato Nicolò- promuovere e sviluppare la cultura della cooperazione può rappresentare un’arma vincente, intesa quale opportunità e risorsa di crescita. Le condizioni di mercato e le leggi della concorrenza trovano la Calabria impreparata a affrontare le sfide dell’economia, con il suo tessuto fatto di iniziative imprenditoriali di piccole dimensioni, sia in agricoltura che nel settore manifatturiero. A fronte di tali condizioni, caratterizzate anche dalla insufficiente capacità di autofinanziamento, il ‘modello cooperativo’ è strumentale alla crescita economica ed irrobustisce le capacità di penetrazione delle imprese sui mercati nazionali ed internazionali. Non vi è dubbio che tutto ciò implica il cambiamento di un modello culturale eccessivamente individualista che finora ha penalizzato la nostra economia e tante realtà produttive che godevano di condizioni di monopolio come le produzioni del bergamotto e del gelsomino, solo per fare qualche esempio. Prende, dunque, corpo quello sviluppo organico dove trovano posto la positività e l’importanza dell’azione delle organizzazioni delle associazioni cooperative e il senso di responsabilità collettivo che questa assise ha il compito di rilanciare per un impegno serio e concreto, unica strada per garantire continuità d’impresa e prospettiva migliore per le nuove generazioni”.