Manifestazione in difesa di Parco Caserta

Scriviamo queste righe a pochi minuti dalla fine della manifestazione tenutasi questa mattina a difesa del Parco Caserta, colmi di soddisfazione, di speranza e, concedetecelo, di orgoglio per il successo ottenuto.

Siamo partiti in pochi qualche mese fa, spinti solo dal senso civico e dalla volontà di fare chiarezza su una situazione troppo opaca per essere lecita: per questo avere visto oggi, in piazza con noi, diverse centinaia di persone (duecento? Trecento? Poco importa!) desiderose di dimostrare la propria solidarietà al Comitato e di protestare contro la vergognosa vicenda della messa in vendita di Parco Caserta è stato meraviglioso ed insperato.

Ci ha fatto grande piacere la partecipazione di partiti ed associazioni, che concretamente dimostrano di avere a cuore gli interessi della città a prescindere dagli schieramenti; ma la cosa più bella è stata assistere all’interesse dei tanti cittadini accorsi, ascoltare la testimonianza di ciascuno, percepire dagli sguardi e dalle parole la passione e l’indignazione che la vicenda suscita, ma soprattutto la volontà di non rassegnarsi e di far sentire forte la propria voce per reclamare chiarezza ed impegni precisi da parte delle Istituzioni in relazione a tre specifici punti: ripristino dell’integrità territoriale del Parco, inserimento dello stesso tra i beni del patrimonio indisponibile e recupero e riqualificazione dell’area, da tempo abbandonata.

Non vogliamo dilungarci troppo: siamo certi che i numerosi giornalisti presenti sapranno raccontare meglio di noi la bella mattinata che abbiamo vissuto; offriamo semplicemente una breve riflessione sulla vicenda del Parco facendo nostre le parole di un nostro generoso sostenitore, che di seguito trascriviamo.

Il muro di omertà e reticenza (retaggio di una retriva mentalità diffusa in alcuni non raccomandabili ambienti del territorio) eretto dall’Amministrazione Comunale cittadina lascia intravedere qualche crepa: il riferimento è alla ormai (ahinoi) nota e triste vicenda relativa al Parco Caserta.

E’ di qualche giorno la notizia che l’Amministrazione Comunale ha messo in vendita, tra una miriade di altri beni, “la parte bassa del Parco Caserta”: come accennato, ciò è emerso grazie all’iniziativa di privati.

L’Amministrazione, invece, resta muta in un altezzoso e sprezzante silenzio; nessuna dichiarazione, spiegazione, commento. Forse per la vergogna, intervenuta con tardiva resipiscenza, di aver compiuto una scellerata operazione.

Ad onor del vero vi sono le stravaganti esternazioni dell’assessore Zimbalatti il quale si affanna, inutilmente, ad attribuire la responsabilità del fatto alle precedenti amministrazioni (ancorché esistente), dimenticando che egli stesso, non più tardi di un mese fa, in ben due distinte votazioni ha avallato il tutto ed, ancor più grave, non si è opposto alla stipula dell’atto di cessione da parte dell’Amministrazione, di cui fa parte, ad un privato di una porzione del Parco.

Se non fosse per la gravità del fatto che si ripercuote negativamente sulla città, verrebbe da dire “siamo alle comiche”.

Dunque, ufficialmente da parte dell’Amministrazione nulla, zitti e muti.

E dire che in molti in città avevano salutato l’elezione di un gruppo di giovani alla guida del Comune con grandi aspettative, frutto di loro promesse e con speranza che la loro giovinezza (non compromessa con il passato tanto deprecato) avrebbe portato una ventata di correttezza e trasparenza nella gestione della cosa pubblica.

Invece le aspettative, stando ai fatti, sono andate incontro ad una cocente delusione.

Intanto, con il comportamento registrato fino ad ora relativo alla vicenda Parco Caserta, al concetto di trasparenza è stato intonato il “de profundis” ed è stato sepolto sotto una pesante lapide.

Non si spiega altrimenti l’atteggiamento tenuto fino ad ora sul caso che potrebbe dare adito ad interpretazione anche maliziose.

E’ inconcepibile che per far cassa si alieni un bene di uso pubblico alla stregua di qualche non utilizzato immobile o terreno. Assolutamente demenziale!

Non si venga a dire che il piano è stato predisposto dai Commissari; la giustificazione non ha ragione di esistere.

Intanto perché l’attuale Amministrazione ha fatto due distinti provvedimenti (la Delibera di giunta n. 110 del 27.7.2015 e la Delibera del Consiglio comunale n. 37 del 3.9.2015) con i quali ha rimodulato il piano dei Commissari; evidentemente dopo averlo attentamente valutato, escludendo soltanto alcuni cespiti patrimoniali ritenuti di pregio, tra i quali non rientra un bene pubblico per eccellenza: un parco pubblico sito al centro della città.

Inoltre, va osservato che i Commissari (corpo estraneo alla città) hanno svolto un compito meramente “ragionieristico”, hanno solo cercato di far quadrare i conti; cosa che non è concepibile sia riproposta da un consesso elettivo formato da cittadini che hanno a cuore le sorti delle loro città e che la devono salvaguardare anche sotto il profilo della sua vivibilità da parte di tutti.

Le alternative sono due: o ci troviamo di fronte ad un gruppo di “dilettanti allo sbaraglio” che agisce senza comprendere bene quello che fa (facili vittime, quindi, di smaliziati, abili ed interessati manovratori), oppure lo stesso gruppo pone in essere, consapevolmente e intenzionalmente, operazioni ambigue ed oscure.

In quest’ultimo caso viene in mente l’affermazione dell’on. Andreotti “a pensar male degli altri si fa peccato ma molto spesso ci si indovina”.

Il silenzio dell’Amministrazione infatti, potrebbe indurre a pensare che dietro l’operazione di vendita di un prezioso bene pubblico (cosa significa “parte bassa del Parco Caserta” ?) si possa nascondere qualche cosa di indicible che non può essere messa in discussione, per cui si lascia che il trascorrere del tempo stenda il suo manto pietoso consentendo che intervenga l’oblio a mettere le cose a posto.

In entrambi i casi non resta che rivolgere una accorata preghiera alla Madonna della Consolazione perché interceda a salvare questa sventurata città.

Resta, comunque, l’infamia perpetrata che va scolpita a chiare lettere all’ingresso di quanto resterà di quello che doveva rappresentare, solo poco più di un decennio fa, “un meraviglioso parco pubblico fiore all’occhiello della città” (per carità di patria è opportuno non specificare a chi appartiene l’affermazione).

Se così stanno le cose, errare è umano, perseverare è diabolico! Vale solo per i gonzi l’idea dell’ineluttabilità del fatto, figlia di un stupido fatalismo, poiché vi sono plurimi strumenti per rimediare ad uno scandalo senza precedenti che passerà alla storia della città come un’autentica vergogna: la vendita a privati dell’unico “polmone pubblico”, senza alcuna corretta motivazione, non potendo ritenere tali i quattro “baiocchi” ricavabili, mera elemosina.

Qui finiscono le parole donateci dal nostro sostenitore: vi si sentono vibrare rabbia ed amarezza per le condizioni in cui versa la nostra città, ma senza rassegnazione, bensì con lo spirito battagliero di chi ha ancora la forza di indignarsi di fronte ai soprusi ed il coraggio di combattere per la propria dignità ed i propri diritti.

Gli stessi sentimenti, lasciatecelo ripetere, che tutti i cittadini intervenuti alla manifestazione di questa mattina ci hanno voluto testimoniare! Speriamo davvero possano essere uno stimolo per tutti, perché la battaglia per il Parco non potrà essere vinta senza l’entusiasmo e la collaborazione della maggioranza silenziosa di questa città.

Per chiudere, annunciamo di avere predisposto una lettera aperta al Sindaco della nostra città, che tutti gli intervenuti alla manifestazione hanno voluto sottoscrivere: provvederemo a trasmetterla a tutti gli organi di informazione nei prossimi giorni, sperando che possa smuovere l’Amministrazione, finora silente, ad accettare un confronto onesto e trasparente con i cittadini.

Il Comitato per la Salvaguardia dell’Area di Parco Caserta

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