Si è chiusa in questi giorni la prima parte del Progetto Pilota “Isola-Riace” sull’integrazione scolastica di alunni stranieri. Il progetto è nato dall’iniziativa dell’assessore regionale Mario Caligiuri ed è stato avviato nel mese di febbraio 2011 nei comuni di Isola di Capo Rizzuto (KR) e Riace (RC), in partenariato tra le due amministrazioni comunali, le associazioni attuatrici (Misericordia e Città Futura), la Direzione Didattica Statale “Karol Wojtyla” di Isola C.R., la Scuola Media “G. Da Fiore” di Isola C.R., l’Istituto Comprensivo Monasterace-Riace.
Le azioni hanno raggiunto quasi cento destinatari tra alunni, insegnanti e genitori, in attività di socializzazione, laboratori sull’intercultura, somministrazione di interviste strutturate. Il lavoro con gli alunni delle quattro classi pilota (di scuola elementare e media) ha confermato che l’integrazione può prendere forma solo in un lavoro di gruppo, in cui ogni alunno è messo nelle condizioni di esprimersi e presentarsi all’altro nella sua unicità. Il laboratorio è stato un viaggio ludico ed espressivo attorno a sei “tappe” fondamentali della cultura dell’accoglienza. In particolare sono state esplorate, mediante giochi interattivi e di simulazione, le sfere dell’identità personale, la percezione empatica del vissuto dei migranti, la comunicazione in contesti multiculturali, l’immigrazione attraverso i media, la negoziazione dei valori come risoluzione dei conflitti. Dalle interviste a insegnanti e genitori emerge, tra i tanti aspetti, la necessità della scuola di sviluppare strumenti e metodologie per favorire un più armonioso inserimento dell’alunno straniero nel gruppo classe, l’apprendimento della lingua italiana con l’aiuto di figure di supporto, la programmazione di spazi e momenti in cui valorizzare le culture d’origine. Indicazioni importanti che sintetizzano il punto di vista di decine di insegnanti e famiglie che in questi anni, a volte nella totale assenza di mezzi, hanno messo in atto un notevole sforzo didattico e umano. Queste esperienze, insieme alle prospettive di miglioramento emerse, necessitano ora di un potenziamento e di un sostegno di rete per fare in modo che la presenza di alunni stranieri diventi opportunità di crescita per l’intera scuola e per l’intero paese. Questo è uno dei motivi per cui, già nel suo nascere, il progetto pilota ha riunito più soggetti (scuola, comuni, associazioni) e ha favorito uno scambio di competenze maturate nel medesimo settore tra mediatori, psicologhe, insegnanti, educatori.
Si partirà dai lavori realizzati dagli alunni e dalle riflessioni ricavate dalle interviste per creare un opuscolo multilingue, da presentare all’inizio dell’anno scolastico 2011-2012, che verrà sperimentato nelle scuole e nei comuni come strumento di informazione e di accoglienza per le famiglie straniere che si avvicineranno per la prima volta alla scuola pubblica.