Antonella Ruggiero, emozione immensa

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Emozione pura. Immensa, a detta di molti. Il concerto di Antonella Ruggiero, inserito nel cartellone del Festival dell’Aurora-Aurora d’Autunno, organizzato dalla Fondazione Odyssea e proposto nella serata di sabato 24 ottobre al Teatro Apollo, si è rivelato un successo per la qualità dell’artista e per l’entusiasmo che ha suscitato nel pubblico presente. Sul palco, ad accompagnare magistralmente al pianoforte la “Voce” della musica italiana, il maestro Mark Baldwin Harris (ha suonato con Fabrizio De André e Renato Zero. E’ stato un susseguirsi di “viaggi” grazie alla capacità di Antonella Ruggiero di modulare la voce e di spaziare attraverso le varie forme sonore: dalla musica sacra al jazz, dal pop alla musica ebraica, dai ritmi portoghesi a quella con forti richiami d’Oriente. Il tutto con una straordinaria capacità narrativa. Un concerto a tutto tondo, nel corso del quale sono stati proposti, tra gli altri, alcuni brani di Fabrizio De André (“Crêuza de mä” e “La canzone dell’amore perduto”) non dimenticando Bach ed i ritmi latino-americani. Da qualche anno la Ruggiero è impegnata nell’arcipelago della musica sacra. A tal proposito è in uscita un suo lavoro realizzato nella Cattedrale di Cremona. “Da tempo –ci dice- volevo realizzare un progetto del genere. Solo voce ed organo. Ci sono riuscita. Il sacro possiamo trovarlo dappertutto e magari non nei luoghi di culto. Il sacro -prosegue- è ad esempio la magnificenza della natura. “Sono felicissima di partecipare a questo Festival perché ho trovato grande energia fra i giovani che ci lavorano e sono onorata –conclude- di essere stata inserita in un cartellone di grande qualità”. Applausi scroscianti e pubblico in piedi sul finire del concerto quando Antonella Ruggiero ha eseguito “Vacanze Romane”. Il direttore artistico del Festival, Franco Eco che ha fatto gli onori di casa, ha consegnato agli artisti la targa realizzata dall’orafo Michele Affidato e la stampa “Risvegli” (serie limitata) del disegnatore, illustratore e fumettista, Fabrizio De Masi.

 

 

 

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