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Aeroporto, Turino: Basta tentennamenti, è giunta l’ora di agire

La sentenza emessa dalla sezione fallimenti del Tribunale di Crotone nei confronti del piano di concordato presentato dalla società Aeroporto S. Anna non è negativa, ma potrebbe diventarlo se le risposte chieste dai giudici non verranno soddisfatte adeguatamente e nei tempi indicati (il 18 marzo).

Il Tribunale in realtà emette un vero e proprio ultimatum nei confronti dei soci e delle istituzioni che sorreggono la società di gestione aeroportuale, ma accanto all’ultimatum i giudici hanno indicato la strada maestra per uscire dal pantano e forse, inconsapevolmente, per diventare una grande società. Perché le osservazioni dei giudici colpiscono in pieno le tre criticità principali dell’Aeroporto S.Anna: l’elevata esposizione debitoria, i finanziamenti per coprire parte di questa e finanziare la continuità aziendale, e infine l’assetto societario.

Per quanto riguarda le prime due criticità e pertanto il finanziamento della società tramite le Royalties, dobbiamo rivolgere lo sguardo verso le amministrazioni comunali e la Regione Calabria, chiamate in questo momento a fare il proprio dovere, a mantenere le promesse fatte e a fare tutto in tempi brevissimi. Il dubbio che l’accordo quadro sull’8% delle royalties destinate all’aeroporto fosse quasi uno spot promozionale per i sindaci, ci è sembrato tale quando già due settimane fa abbiamo sollevato il quesito sul perchè ad oggi nemmeno un euro fosse arrivato nelle casse della società aeroportuale. Se qualcuno, invece di chiudersi nei comodi ma imbarazzanti silenzi, ci avesse risposto, forse i giudici avrebbero formulato diversamente il loro quesito. Ma il fatto che i giudici chiedano contezza di questi finanziamenti, addirittura certificata dai dirigenti finanziari degli enti, quasi come se non si fidassero degli attuali amministratori, amplifica i dubbi che abbiamo esposto già due settimane fa. Vorremmo che gli amministratori del nostro territorio ci dimostrassero che la politica crotonese ha fatto un salto di qualità facendo seguire i fatti alle parole (sarebbe la prima volta). Vorremmo che i nostri rappresentati istituzionali facciano muro tutti insieme chiedendo fortemente alla Regione l’erogazione delle due annualità (di cui una doveva già essere stata versata a gennaio) che mancano all’appello.

La seconda criticità riguarda l’assetto societario. È ormai evidente a tutti che il nostro territorio non ha le risorse finanziarie per sostenere un aeroporto. Anche sommando gli sforzi pubblici e quelli privati, la società di gestione non avrebbe mai la spalle grosse per poter tranquillamente affrontare il mercato e progettare lo sviluppo. Saremmo, così come è stato in questi anni, legati alla “pubblica questua” girando municipio per municipio a raccogliere qualche briciole nella speranza di sopravvivere.

Ma questo aeroporto, grazie a Ryanair, sta dimostrando non di poter sopravvivere, ma di avere le carte giuste per poter crescere e diventare grande. Ma per poter diventare grande dobbiamo aprire la società ad investitori esterni non solo alla provincia di Crotone ma alla Calabria. Aprire la società verso quei grandi investitori che di mestiere fanno proprio questo: gestire aeroporti. In questi giorni alcune testate giornalistiche hanno riportato la notizia di un interessamento di qualche cordata di imprenditori del settore, giunti a Crotone perché interessati a investire sulla nostra infrastruttura. E allora mi chiedo: perché non è ancora stata convocata un’assemblea dei soci, aperta anche a questi soggetti per ricapitalizzare la società aeroportuale? Eppure il tribunale chiede apertamente di avere la certezza degli investimenti che i soci, attuali o futuri, vogliono fare sul nostro aeroporto.

Possibile che non si capisca che il futuro di questo aeroporto è legato ad una società di gestione che dovrà avere la partecipazione di grandi gruppi privati che abbiano la maggioranza delle azioni e che la presenza del capitale pubblico deve essere ridotta al minimo e funzionale solo ad un controllo sociale della società aeroportuale? Non stiamo parlando di cose impossibili, ma della normale gestione degli aeroporti italiani, soprattutto quelli nazionali, soprattutto quelli presenti in quel piano aeroportuale che li pone al nostro stesso livello.

Perché stiamo perdendo tutto questo tempo?

Che sia chiaro a tutti, i crotonesi, i tanti cittadini che in questo momento stanno apprezzando quegli aerei gialli e blu irlandesi che attraversano i nostri cieli, non perdonerebbero mai se l’incapacità politica o la speculazione privata mettesse a rischio il nostro aeroporto. Che sia chiaro a tutti coloro che oggi hanno le sorti dello scalo crotonese in mano, che la nostra gente ha gli occhi aperti e non sarà clemente nel giudicare chi ha contribuito ad una eventuale chiusura dello scalo.

Il Tribunale ha dato un ultimatum all’aeroporto ma ha indicato la via d’uscita dalla crisi. Basta tentennamenti, è giunta l’ora di agire.

 

Gianfranco Turino

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