Analisi della situazione politica del PD

Che l'attuale classe dirigente politica crotonese, sia uscita fortemente ridimensionata dalle recenti elezioni regionali è un dato di fatto incontrovertibile. Come altrettanto incontrovertibile è il fatto che i cittadini crotonesi abbiano un diritto giusto e democratico di vedersi rappresentati nella costituenda giunta regionale. Tuttavia, senza unità di intenti e perseverando nelle logiche delle discussioni fatte nelle solite stanze chiuse di Piazza della Resistenza non andremo molto lontani.

Senza un ampio confronto (possibilmente fatto negli organismi preposti, se ancora questi hanno un senso) il cammino per veder riconosciuto al nostro territorio un suo rappresentante sarà faticoso e pieno di insidie. Deve essere chiaro a tutti noi in questa fase, che ciò che viene deciso da pochi non unisce anzi divide e rischia di non trovare l’ampia condivisione necessaria a raggiungere il risultato. Il PD, non può consentirsi più metodi di scelta poco trasparenti né perseverare sul concetto "dell'uomo solo al comando” perché la gente non ci capisce più, non deve cedere al metodo del sostegno al singolo nome, ma deve avere una proposta politica complessiva da mettere all'attenzione del neo Presidente Oliverio, che faccia sentire protagonisti tutti. È il momento di sostenere un progetto e non i nomi.

Per essere credibili dobbiamo avere il coraggio di proporre qualcosa di nuovo e non offrire ai nostri cittadini soluzioni che ratificano un presente sinceramente poco entusiasmante. In tal senso, è da condividere la preoccupazione espressa dalla Cgil di Crotone nei giorni scorsi, una preoccupazione che noi democratici dobbiamo fare nostra. Proprio per non dover sperare che i tanti problemi che affliggono il nostro paese siano risolti da rappresentanti di altri territori, seppur autorevoli, è arrivato il momento di cambiare passo ed evitare di mortificare la discussione e delegarla ai soliti pochi noti, perché rischiamo di sbagliare nuovamente la traccia e lo svolgimento del tema, come già avvenuto nella fase elettorale.

La discussione sul "progetto di rilancio del crotonese" da presentare al Presidente della regione deve coinvolgere non solo la politica ma anche le associazioni di categoria e i Sindacati (i soggetti cioè che operano fattivamente tra le imprese e i cittadini) perché oggi non sono più sufficienti le proposte che escono dalle sedi di partito e rivendicano più attenzione. Si convochino quindi al più presto gli organismi e si dia la possibilità ai dirigenti del partito di partecipare ad una discussione franca e non preconfezionata senza percorsi prestabiliti altrove. Solo con responsabilità e scelte condivise, possiamo evitare che la delusione vissuta dopo le elezioni regionali si trasformi in una debacle politica senza precedenti.

 

Enrico D’Ettoris - Segreteria cittadina PD Crotone

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