Giancarlo Devona sul porto di Crotone

“Trovo quanto mai strumentale, oltre che farsesca questa continua politica di annunci promossa in questi giorni da alcuni esponenti del centrodestra calabrese che, nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali, interpellano ministri in parlamento, oppure li invitano a compiere sopralluoghi per risolvere problemi che il loro stesso schieramento politico ha creato: tutto ciò ha il sapore di una semplice passerella elettorale!”.

Così il capogruppo Pd al Comune di Crotone, Giancarlo Devona, dopo la comunicazione della vicecapogruppo Ncd alla Camera, Dorina Bianchi, che ieri ha annunciato un’interpellanza ai ministri dell'Ambiente, Galletti, e dei Beni Culturali, Franceschini, oltre che un’imminente visita del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, circa i ritardi ravvisati nella realizzazione del prolungamento del molo foraneo del porto di Crotone.

“È facile sotto campagna elettorale – commenta in proposito Devona – svestirsi di una casacca e scrollarsi di dosso delle responsabilità che riguardano l’appartenenza ad uno schieramento politico. Che lo voglia o no, l’onorevole Bianchi, in questi quattro anni e mezzo, ha militato e sostenuto quell’area politica moderata che, in Calabria, si è palesata più per un’attività mediatica, che per l’attuazione di disposizioni amministrative o di programmi comunitari. Il prolungamento del molo foraneo del porto di Crotone, infatti, è un progetto previsto dall’Asse ‘Reti e Collegamenti per la mobilità regionale’ del Por Fers Calabria 2007/2013 per la cui realizzazione era stata programmata una spesa pari a 7 milioni di euro e che individuava nell’Autorità Portuale di Gioia Tauro il soggetto attuatore degli interventi. Dopo tutta una serie di conferenze stampa e di presentazioni ingegnose del progetto, la presidente facente funzioni, Antonella Stasi, aveva annunciato per il settembre 2012 l’avvio dei lavori. Da lì, è stato poi solo un susseguirsi di rimandi e nuovi annunci sull’argomento che non hanno però più trovato corrispondenza nella concretezza dei fatti. Certo, nel frattempo, si sono registrati degli imprevisti nella realizzazione dell’opera anche a causa della Soprintendenza che ha predisposto sull’area dei sondaggi archeologici. Ma se ad oggi si continuano a registrare dei ritardi, anche per il solo avvio delle indagini archeologiche, significa che ci sono delle inerzie a livello burocratico e, di questo, il governo regionale deve farsene carico, così come anche il Comune di Crotone, attraverso il suo sindaco, dovrebbe alzare i toni istituzionali su questo impasse. Ma far finta di essere totalmente estranei alla vicenda per ergersi a salvatori della patria sotto campagna elettorale è un atteggiamento indecoroso che i cittadini di Crotone non meritano e che di sicuro sapranno bocciare alle urne il prossimo 23 novembre”.

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