Presentata a Cosenza la nuova guida Vitae 2015 sommeliers AIS

GuidaVitae2015-SommelierAIScalabria

Un’assemblea plenaria degli addetti ai lavori e degli appassionati del mondo del vino calabrese, una passerella d’eccezione per le nostre migliori etichette ma anche una fantastica vetrina e una memorabile degustazione di bianchi, rosati, rossi, passiti e bollicine. Per presentare la Guida “Vitae 2015”, la nuova pubblicazione ufficiale dell’Associazione Italiana Sommelier, l’AIS Calabria ha scelto l’altra sera la suggestiva cornice dei saloni dell’Enoteca regionale al Palazzo della Provincia di Cosenza. Qui, preceduta da un incontro-dibattito, si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi-attestato ai produttori dei vini calabresi premiati quest’anno con i “quattro tralci” della Guida Vitae: il passito Collimarini 2013 dell’azienda Poderi Marini di San Demetrio Corone; il Moscato Passito di Saracena 2013 della Cantina Viola di Saracena; il rosso Magno Megonio 2012 delle Cantine Librandi di Cirò Marina; il Cirò Rosso Classico Superiore “Aris” 2011 della Cantina Arcuri di Cirò Marina; il rosso Magliocco 2010 della Cantina Lento di Lamezia Terme e il passito Mantonico 2010 della Cantina Ceratti di Casignana.

Successo nel successo, Sergio Arcuri, col suo Aris 2011 è entrato nella rosa dei 25 vini a cui AIS ha attribuito il premio speciale Tastevin ed ha incassato il trofeo dedicato ai custodi dei vitigni.

Nella nuova Guida dell’AIS - che racconta 2000 aziende in un volume di 2160 pagine dall’accattivante veste grafica – oltre i lusinghieri riconoscimenti, la Calabria certamente non sfigura. Tutt’altro. I banchi d’assaggio, giovedì sera a Cosenza erano gremiti di produttori (trentanove) recensiti nella guida e letteralmente presi d’assalto dal pubblico presente.

L’AIS Calabria, oltre alla presidente Maria Rosaria Romano ed al vicepresidente Pierfrancesco Multari, ha schierato tutto il suo gruppo dirigente e ben 20 sommelier in tenuta di servizio. I vini della regione hanno goduto così di una notevole ribalta.

C’erano gli “stati maggiori” della Cantina-Calabria, da Nicodemo Librandi ai fratelli Viola, da Maria Paola Marini a Salvatore Lento, da Sergio Arcuri a Demetrio e Flaviana Stancati, da Mauro Colacino a Gianfranco Pironti a Lidia Matera, Vincenzo Chimento, Ippolito Spadafora, Roberte Bisconte dei Feudo Sanseverino, i fratelli Alessandro e Pierfrancesco Giraldi, Vincenzo Granata della cantina Magna Graecia, Eugenio Muzzillo di Terre del Gufo, Francesco Scilanga di Cote di Franze e tanti altri. Nè mancavano, tra i circa duecento partecipanti alla degustazione, esponenti di primo piano dell’enogastronomia come Raffaele Riga di Slow Food.

Con la Guida “Vitae 2015” ed eventi come quello di Cosenza, i sommelier dell’AIS hanno acceso i riflettori sull’enologia calabrese che Maria Rosaria Romano ha definito “in crescita, decisamente orientata in un percorso di qualità del prodotto, che punta sul territorio e le sue tradizioni e sulla riscoperta di un importante patrimonio di vitigni autoctoni”.

Per tanto, troppo tempo considerata “bella addormentata” del vino italiano, la Calabria, insomma, s’è svegliata. Sempre più aziende producono vini eccellenti che hanno ben poco da invidiare alla produzione nazionale e non solo. L’AIS intende sostenere il “vigneto Calabria” che lancia la sua sfida di rinnovamento e qualità. Libero da vecchi complessi, l’intero settore è pienamente consapevole del proprio rinascimento e muove alla conquista di nuovi mercati e nuovi consumatori.

 

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