Corigliano - Femminicidio, grande partecipazione al convegno del Rotary

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Molto forte l’affluenza e la vicinanza dimostrata dalla cittadinanza al Convegno presentato  dal Rotaract Club Corigliano Rossano Sybaris ed avente ad oggetto la tematica “Femminicidio e Stalking”. In particolare, gli illustri relatori intervenuti quali: il Presidente Rac  Avv. Ramona Rugna, la Dott.ssa Rossella Gallo (Giudice del Tribunale di Castrovillari), l’Avv. Dott. Giuseppe Vena (Penalista), il Dott. Pietro Paolo Rubbo (Capitano dei Carabinieri  Comando Compagnia dei Carabinieri di Corigliano Calabro), il Dott. Michele Salvatore Visca ( Psicologo Asl), la Dott.ssa Loredana Meringolo (Coordinatrice del Centro antiviolenza “Fabiana”),  il sig. Franco Lanzino per la (Fondazione Roberta Lanzino), la moderatrice Barbara Marino, hanno  analizzato il fenomeno femminicidio in ogni suo aspetto; in particolare, il Presidente Rugna ha iniziato con un’introduzione alla tematica trattata, l’Avvocato  penalista Giuseppe Vena ha trattato l’evoluzione storico-normativa dello stalking, la Dott.ssa Rossella Gallo ha analizzato un caso dalla stessa giudicato, il Capitano Dott. Pietro Paolo Rubbo ha esortato le donne vittime di violenze a denunciare e ad avere fiducia nelle Istituzioni, il Dott. Michele Salvotore Visca ha analizzato l’aspetto psicologico dello stalker,  nell’occasione del Convegno, durante l’intervento della Dott.ssa Meringolo  è stato presentato, inoltre, anche il centro antiviolenza intitolato “Fabiana”  in memoria del piccolo angelo scomparso tragicamente pochi mesi fa, infine a chiudere lo stesso  è stato l’intervento toccante del sig. Franco Lanzino, il quale ha narrato casi pratici. Inoltre, è stato fortemente evidenziato che    bisogna ritenere violenza sessuale, o violenza di genere, qualsiasi forma di aggressione, vessazione, maltrattamento, minaccia, creazione di un clima pesante, di ricatto, di persecuzione, proveniente da un uomo e diretto ad una
donna: tutti i comportamenti che non tengono conto della volontà della donna, che ha diritto a dire di sì e di no a qualsiasi idea o proposta come qualunque essere umano dotato di diritti e dignità, sono di per sé violenti. Una recente ricerca ha rilevato che le violenze familiari sono la prima causa di morte nel nostro paese e le donne sono vittime nel 70,7% dei casi, questo per sottolineare che le donne morte nel 2012 sono state uccise principalmente da mariti, fidanzati, partner ed ex partner, nella maggior parte dei casi italianissimi. Ovviamente, non c'è un'unica risposta. In alcuni casi la violenza è parte della cultura della coppia, nel caso di persone che provengono da alcuni paesi stranieri, ma questi sono casi minoritari. Frustrazione, non realizzazione personale dell'uomo, difficoltà sul lavoro o nella vita, insoddisfazione, mancanza di senso: tutte le condizioni in cui l'uomo non riesce ad esprimersi come vorrebbe lo portano a ripiegarsi su sé stesso e ad esplodere, poi, in raptus che possono trasformare anche il più pacifico e placido dei ragazzi in un mostro, anche solo per dieci minuti, quelli sbagliati. Il messaggio lanciato dai relatori è stato, dunque, incentrato principalmente su tre  parole: prevenzione,  coraggio e denuncia.

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